Messi, era falsa la coppa del mondo nella foto da 74 milioni di like L'altro trofeo, commissionato da una coppia di tifosi argentini, è stato per sbaglio consegnato dopo la premiazione ufficiale al capitano, che ha sfilato facendo il pieno dei consensi sui social ignari

sembra primo aprile invece è statio il 20 dicembre dell'anno scorso . E per giunta la burla è avvenuta in occasione importantissima a livello internazionale comeuna finale dei mondiali di calcio

  da  repubblica  4\1\2023  
  
 

                                               di Daniele Mastrogiacomo

 Era falsa la coppa che Lionel Messi ha sollevato dopo la vittoria al Mondiale mentre faceva il giro dello stadio. Lo scrive el Pais in una corrispondenza da Buenos Aires. Tra il comico e il grottesco, la storia ha fatto il giro del mondo perché quella foto, che immortala la vittoria degli albicelesti, è stata la più cliccata nell'account Instagram @leomessi: ha ottenuto 74.362.000 likes. La copia dell'originale era stata commissionata da una coppia di tifosi argentini, Paula Zuzulich e suo marito Manuel Zaro, che hanno confermato il curioso e involontario scambio al Clarín.
Ma lo hanno fatto quando il fotografo ufficiale del quotidiano e del settimanale Olé, Fernando de la Orden, due giorni dopo la finale, ha pubblicato sul suo Instagram 


una delle immagini che aveva scattato durante la permanenza in Qatar. Si vedeva un sorridente Angél Di Maria che scambiava una battuta con Messi e gli mostrava il retro della base del trofeo. Incuriosito dalla scena, un secondo fotoreporter, Santiago Blugermann, ha chiamato il collega e gli ha chiesto su cosa ridessero i due e se avesse sentito cosa si dicevano. Orden gli ha risposto: "Di Maria diceva a Leo che aveva fatto il giro dello stadio con una coppa che era un trota (falso, in spagnolo). Lui aveva in mano quella vera e sono scoppiati a ridere".
La cosa sembrava finire lì ma poi è arrivata la telefonata della Zuzulich che ha chiamato Fernando de la Orden confermandogli che era stata lei, assieme al marito, presenti sugli spalti, ad aver passato la falsa coppa ai giocatori mentre esultavano in campo. La copia è così finita nelle mani di Messi che l'ha alzata più volte facendo il giro dell'Olimpico e porgendola anche alla moglie che a sua volta l'ha sollevata, alla figlia, che poi l'ha consegnata ad altri parenti, amici, tifosi, tecnici, e gente dello staff della nazionale argentina in un tripudio di baci, carezze, urla e pianti di gioia. Nel frattempo, Di Maria aveva in mano l'originale e anche lui la mostrava al pubblico e ai compagni che se la passavano mentre gli addetti alla sicurezza li seguivano da vicino per evitare che finisse in mani sbagliate e magari sparisse come è accaduto in passato.



Nell'euforia e la confusione generale per almeno una decina di minuti ci sono state due coppe in campo e nessuno se n'è accorto. Solo l'attaccante della Juve, con l'originale in mano, ha capito che c'era qualcosa che non andava: ha raggiunto Messi che si trovava sul lato opposto e gli ha fatto vedere l'originale. Leo è rimasto sconcertato ma si è fatto subito una risata scambiando qualche battuta con il compagno di squadra che se la rideva come un pazzo. Una volta ricevuta la telefonata dalla coppia di tifosi, il fotografo del Clarín ha voluto vederci chiaro e li ha raggiunti nella loro casa di La Plata, 60 chilometri da Buenos Aires. Entrambi gli hanno confermato la storia e gli hanno mostrato l'oggetto del contendere spiegando anche perché fosse così simile all'originale. "Prima dei Mondiali", hanno detto, "abbiamo contattato alcune persone che si dedicano a realizzare delle perfette copie di famosi originali ma ci sono voluti sei mesi per realizzarla. Ha lo stesso peso ed è fatta con della resina; all'interno è rivestita di quarzo, bagnato a sua volta con una vernice simile all'oro. Ci sono dei dettagli, segni e rilievi diversi, ma la differenza è davvero minima". Paula e Manuel volevano fare quello che hanno poi fatto: consegnarla ai giocatori per farla firmare. "E' entrata per tre volte in campo", ha ricordato Paula, "la prima è stata afferrata da Paredes che l'ha firmata. La seconda ce l'hanno chiesta 45 minuti dopo il fischio finale; è passata da un giocatore all'altro, e ancora tra i parenti che l'hanno immortalata con una serie di foto. In Tribuna qualcuno si è accorto della cosa e mi hanno gridato che mi ero persa il trofeo. Eravamo allegri, entusiasti, lasciavamo che la coppa girasse da una parte all'altra. Ma volevamo anche averla indietro. Ho gridato a quelli che erano in campo che se vedevano Parades con il trofeo in mano ce la restituissero. Alla fine l'ha riportata Lautaro Martínez, dopo averla anche lui firmata. La confusione era comunque totale, tanto che gli addetti della Fifa sono venuti da noi e ci hanno chiesto di confermare che non si trattava dell'originale". La Winner Trophy consegnata da Infantino a Messi di solito resta in campo una manciata di minuti; deve essere riconsegnata per tornare nella sede della Fifa a Ginevra. Quella che ha fatto il giro è invece una copia e lo scambio avviene sempre in una stanza privata dello stadio. A Doha, a differenza dei Mondiali precedenti, entrambe sono rimaste in campo. Accompagnati dalla terza, la trota, all'insaputa di tutti. Una girandola che ha divertito ma anche messo in crisi la sicurezza che rincorreva i vari trofei senza capire quale fosse l'originale. Non tutti hanno apprezzato la mossa della coppia di tifosi. I loro account sui social sono stati riempiti di insulti oltre che da battute ironiche. Molti hanno conservato la foto- simbolo della vittoria argentina sui Bleus come una reliquia. Qualcosa da ammirare e conservare negli anni. Qualcosa di unico. L'originale. Il falso, nonostante abbia avuto il suo momento di gloria, è sembrato una beffa

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