La ragazza Carla, una Anna Frank “bolognese” dai tulipani al lager
Simons amò un prof. italiano: perciò il diario è stato ritrovato qui. Per caso
Il Fatto Quotidiano
» Sarah Buono
Nella scena iniziale di Voglio vivere, pubblicato alla fine del 1939, la protagonista arriva in stazione appena in tempo per vedere allontanarsi in treno il proprio amato. È un addio o forse un arrivederci,
sicuramente un anticipo di futuro: qualche anno dopo è la stessa autrice a salire su un treno che la porterà lontano dai suoi cari. Ad Auschwitz, nel campo di concentramento nazista dove morirà solo quattro mesi dopo. QUESTA È LA STORIA di Carla Simons, una scrittrice e traduttrice di Amsterdam la cui vita è stata, almeno finora, sconosciuta ai più. Una copia di un suo diario, 150 fogli in tutto, è riemersa di recente durante il riordino dell’archivio della medievista “Romana Guarnieri”, custodito dalla Fondazione Lercaro di Bologna. Il testo, di cui esiste solo un’unica edizione in olandese, è appena uscito – complice anche l’imminente Giorno della Memoria – per le edizioni di Storia e Letteratura, a cura di Francesca Barresi, col titolo La luce danza irrequieta.
Se il Diario di Anna Frank ci ha mostrato le speranze e le insicurezze di una giovane donna, quello di Carla illumina la vita di una 40enne di talento che non voleva arrendersi all’abominio nazista. “Nel suo diario, delicato e drammatico, la Simons racconta la quotidianità di Amsterdam con gli occhi di chi ha scelto di non nascondersi – ha spiegato la curatrice Barresi alla stampa – Anche in quelle condizioni soffocanti, Carla cercava di mantenere mitezza e dolcezza. Il suo era lo sguardo maturo di una donna di 40 anni, consapevole del suo futuro, che si rendeva conto anche dell’indifferenza di molti verso quanto sta accadendo”.
Durante l’occupazione tedesca di Amsterdam, la vita da donna ebrea divenne sempre più difficile: le fu imposta la stella di David e le venne impedito di pubblicare per case editrici e media “ariani”. Eppure Simons non riesce a credere che le succederà qualcosa e si rifiuta di nascondersi, nonostante l’insistenza degli amici. E del compagno, Romano Guarnieri, un italiano, suo ex professore alla
facoltà di Lingua e Letteratura italiana all’università olandese. Originario del Polesine, amico di Prezzolini e Palazzeschi, nel 1907 l’accademico si era trasferito a L’aja, diventando un ambasciatore della cultura italiana. Guarnieri usa tutta la sua sua influenza all’interno della comunità italiana nei Paesi Bassi per salvare la donna amata, ma non basta. Nel settembre del 1943, Benito Mussolini cade e l’italia firma un trattato di amicizia con gli Alleati. Il 27 settembre, Adolf Eichmann in persona, responsabile della sezione per gli affari ebraici della Direzione del Reich, annuncia che data la mutata situazione politica non c’è alcun motivo per cui Carla debba essere liberata e partire per l’italia. Ordina quindi di “portare subito Simons a Est per incarichi di lavoro”. Un messaggio di morte, una condanna senza appello.
Il diario era rimasto chiuso fra le carte degli eredi di Romana Guarnieri, figlia di primo matrimonio del professore. Poche settimane prima di morire, nel 2004, lo aveva riletto trovandolo, come da appunto scritto di suo pugno: “Bellissimo! Da pubblicare”.
dalla nuova sardegna del 17\10\2011 di Paolo Matteo Meglio le manette ai polsi, piuttosto che una pallottola in testa. Così l’altra sera ha preferito farsi arrestare dando vita a una sorta di sceneggiata: ha rubato un furgone nel cuore della città di Eleonora, poi ha raggiunto la questura e si è autodenunciato. In verità ci aveva provato anche poco prima, confessando un furto (900 euro) messo a segno nel Lazio. Ma non è stato creduto. Così ha optato per il furgone. Il motivo del suo singolare gesto? Eccolo: finire in carcere, piuttosto che varcare da solo i cancelli del palazzo di giustizia di Cagliari. Dove dovrà presentarsi la mattina di mercoledì 22 in veste di testimone in un processo già fissato. Processo al quale voleva andare solo se scortato dalla polizia penitenziaria. Con buona ragione, tenuto conto che il protagonista di questo episodio un po’ kafkiano è Carlo Dessì, 54 anni, cagliaritano doc, malavitoso di lungo corso e forse uno dei pentiti della prima
Aveva ragione de Gregori quando cantava : un incrocio di destini in una strana storia di cui nei giorni nostri si è persa la memoria una storia d'altri tempi, di prima del motore quando si correva per rabbia o per amore ma fra rabbia ed amore il distacco già cresce ( da il bandito e il campione qui il resto del testo ) da http://blog.leiweb.it/novella2000/2012/07/09/ di Daniela Groppuso , 9 luglio 2012 - 18:24 in Vip Tv , Visti in tv Luce Caponegro ( Selen ) e Sara Tommasi Percorsi invertiti, destini che si incrociano. Luce Caponegro, in arte Selen, ex pornostar in auge negli anni ’90, si è sposata ieri. Lo ha fatto in chiesa con un vaporoso abito bianco, come tradizione impone. Una scelta che ha fatto storcere il naso a molti, indignati perché fa strano, perché “oddio, una pornostar in chiesa”, perché l’abito bianco è simbolo di purezza e illibatezza, che non sono proprio una peculiarità dell’hard core. In realtà tut
https://www.cuginidicampagna.com/portfolio-item/preghiera/ Una storia drammatica ma piena di Amore.Proprio come dice la canzone Una storia come dicono , molti , molto commovente. Un amore simile in questi nuovi tempi non si trova più. <iframe width="982" height="721" src="https://www.youtube.com/embed/Q5GbSD_twBc" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen></iframe> nuova sardegna 18 AGOSTO 2020 Era il 17 agosto 1975, il Corriere della Sera due giorni dopo dedicò una pagina alla tristissima storia, il cantante Ivano Michetti dei Cugini di campagna scrisse "Preghiera" LUIGI SORIGA SASSARI. Lui si chiamava Ettore Angioy, aveva 18 anni, era un ragazzone atletico e innamorato, con le gambe da terzino e la testa di un fantasista d’altri tempi. Lei si chiamava Jole Ruzzini, era sportiva, di una spensieratezza contagiosa, b
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