Edith Stein, cristiana perché ebrea di © Daniela Tuscano

Ecco perchè pur  non essendo  ebreo   ricordo la  shoah  .  Ma  non intendo cristianizzare la Shoah. La Shoah appartiene agli ebrei e alla loro storia. La  figura  di  Edith Stein  fu una santa cattolica, una filosofa, una monaca carmelitana ed è giusto dedicarle una memoria specifica. Ma, al tempo stesso, la Shoah riguarda tutti noi. Lo sterminio d’un popolo è stato dettato dall’odio inestinguibile nei confronti di chiunque apparisse “diverso/a” dalla maggioranza e quindi espulso/a dal consesso umano. L’odio per gli ebrei, pur nella sua irripetibile specificità, comprende tutti gli altri razzismi, il bellicismo, la misoginia,l’odio verso i disabili, l’omofobia ecc. Edith Stein ha riassunto tutto questo. Il suo percorso è stato sicuramente cristologico. Ma solo nella misura in cui Cristo, attraverso lei, è stato restituito alla sua vicenda umana. Se Edith si è “cristificata”,Cristo si è “gesuizzato”. Oggi non separiamo più Cristo dal suo ebraismo (né c'è lecito farlo), e questo è un altro dono che Edith Stein ci ha lasciato, anticipando la teologia del Concilio Vaticano II. Ma richiamando anche la Chiesa cattolica alle sue responsabilità per l'atteggiamento talora ondivago ed ambiguo nei confronti del nazifascismo. Edith Stein, come San Paolo, non ha mai rinnegato le sue origini, non ha respinto il suo ebraismo. Ha dimostrato che attraversi l’ebraismo si può essere cristiane e cristiani due volte. 

                             © Daniela  Tuscano

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