10.1.23

spesso dalle delusioni nascono grandezze il caso di ennnio morricone Morricone bocciato al concorso per il conservatorio di Sassari

  dalla nuova sardegna   d'oggi  

Morricone bocciato a Sassari «Una fortuna per la mia carriera» Escluso dalla nomina a direttore del Conservatorio alla fine degli anni Sessanta La rivelazione in un’intervista

“postuma” pubblicata dal Corriere della Sera  Era il 1968, arrivò quarto. «Una fortuna per la mia carriera»  Morricone bocciato al concorso per il conservatorio di Sassari Indennità speciale per i pazienti extra Nel 1968 Ennio Morricone fu bocciato al concorso per diventare direttore del Conservatorio di Sassari. Arrivò quarto. È lui stesso a raccontarlo a Walter Veltroni in un intervista fatta otto anni fa per Rai 3 e resa nota solo questi giorni. 




Feci il concorso per diventare direttore del Conservatorio di Sassari. Mi bocciarono, arrivai quarto. Fu la mia fortuna». Sono le parole di Ennio Morricone, compositore geniale, famoso per le più belle musiche da film che siano mai state scritte, uomo schivo ma amatissimo, personalità eclettica della cultura italiana apprezzato in tutto il mondo. Nell’intervista “postuma” che concesse a Walter Veltroni otto anni fa (è scomparso nel luglio del 2020) per un programma di Rai3 sulla storia della Rca e pubblicata ieri dal Corriere della Sera, Morricone fa riferimento, si presume, al primo concorso bandito nel 1968 per l’incarico di direttore del Conservatorio di Sassari, inaugurato tre anni prima. « Dal 1998 
la nomina del direttore di Conservatorio si effettua tramite elezione da parte del collegio docenti – spiega l’attuale direttore Mariano Meloni (  foto  a  sinistra  )–, ma allora la selezione derivava da un concorso su base nazionale. I candidati venivano selezionati, scelti e destinati alle varie sedi. In ogni caso direi che Morricone è stato bravo a classificarsi quarto perché era difficile arrivare fra i primi». Al Conservatorio non si ha memoria diretta della partecipazione del famoso compositore a questa selezione, ma fa parte della storia dell’istituzione cittadina il nome di Piero Guarino, che in quell’occasione venne nominato direttore a a Sassari dove rimase fino al 1975 quando si trasferì per dirigere il Conservatorio di Parma. È certamente difficile andare a recuperare i criteri utilizzati per scegliere questa importante figura. E scartarne altre, come nel caso eclatante di Morricone. «All’epoca questo tipo di nomina – aggiunge Gabriele Verdinelli [    foto  sotto al  centro  ]


compositore e docente di musica corale al Conservatorio di Sassari che di Morricone fu allievo in un prestigioso corso di musica per film a Siena – veniva fatta su base politica quindi il talento artistico era una delle componenti della selezione. Morricone nel 1965 ottenne la cattedra di Composizione al Conservatorio di Frosinone ma poi la sua vita e la sua carriera presero una strada diversa». Nella parte dell’intervista in cui parla di Sassari e della “bocciatura” Morricone affronta il problema che in più occasioni ha dichiarato di avere con la sua produzione. «Come compositore ho scritto cose anche non cinematografiche, varie cantate, pezzi per orchestra, pezzi per coro, più di cento composizioni. Quindi il fatto che io sia considerato un compositore esclusivamente nel cinema mi disturba un po’». Una sorta di “complesso” per essersi cimentato in un tipo di musica che allora, soprattutto dal mondo accademico, colto, veniva guardata dall’alto in basso. Lui stesso, come racconta Verdinelli, invitato a Sassari a eseguire un concerto con il coro utilizzando musiche da film aveva rifiutato liquidando la cosa in questo modo: “Ma no, figuriamoci, è musica che non vale niente”. Un’affermazione che la dice lunga sul suo modo di vedere la realtà. C’è da chiedersi se davvero una eventuale nomina di Ennio Morricone a direttore del Conservatorio di Sassari avrebbe cambiato la sua vita come una sliding door tanto da far venir meno la musica meravigliosa che invece ha migliorato la vita di tutti noi. «Non saprei dire – riflette Gabriele Verdinelli – ma penso a Nino Rota, autore delle musiche dei film di Fellini, compositore superbo, che fu per tutta la vita direttore del Conservatorio di Bari. Quindi non è detto che ci sarebbe stata un’incompatibilità totale». «Da direttore si sarebbe dovuto trasferire a Sassari in modo stabile – conclude Mariano Meloni –, quindi di sicuro la sua vita sarebbe stata diversa. Ma tutto sommato mi viene da dire: grazie comunque a quella bocciatura. È stata una fortuna per lui ma anche per tutti noi, che possiamo ancora oggi godere di quelle melodie uniche».

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