La realtà supera quasi sempre la
fantasia.
Galeno e Ippocrate dedicarono la
loro vita alla cura del paziente. Da allora sono trascorsi molti secoli, ma
sono sicuro che oggi si rivolterebbero nella tomba vedendo un loro collega
provocare consapevolmente dolore e sofferenza ai malati. È notizia di questi
giorni quella di un importante ortopedico che procurava lesioni agli arti dei
pazienti per poterli poi operare, e ricavarne dunque un buon ritorno economico.
Ho letto che li ricuciva in modo tale da poterli riaprire a piacimento. I
confini etici non esistono più e l'imbarbarimento della specie avanza sempre
più spedito.
Un giudice assolve uno stupratore
perché la donna non ha urlato abbastanza dopo la violenza sessuale. Ma vi
rendete conto? E poi ci lamentiamo se in questo paese non solo aumentano i casi
di violenza sulle donne, ma addirittura non si fermano i responsabili? Con una
cultura così pervicacemente maschilista che sottomette quotidianamente la donna
all'uomo, anche con il linguaggio, non possiamo aspettarci purtroppo nulla di
positivo.
A Torino una coppia di fatto
decide di affittare una casa ma non gli viene concesso. Motivo? La padrona di
casa omofoba non affitta a due uomini innamorati! Permettetemi di dire che
tutto questo mi sembra una cronaca di un altro pianeta. Non mi riconosco più in
un'umanità così crudele che ha la sfacciataggine di dichiarare in continuazione
di essere civile ed evoluta. Speravo, in cuor mio, che a forza di ripeterlo
potevamo autoconvincerci di tali bugie, e di conseguenza comportarci davvero in
modo civile. Benvenuti nel regno di Fantasilandia. A parole ci definiamo
sensibili e caritatevoli, ma nella realtà siamo solo più frustrati e
anaffettivi. Per carità, noi esseri umani non abbiamo mai brillato per bontà ma
adesso la misura è colma. Socrate era profondamente convinto che la spiegazione
delle nostre azioni malvagie risiedeva nell'ignoranza. L'ignoranza è una
malattia da cui si può guarire ma occorrono grandi sforzi. Non bastano le leggi
per favorire il quieto vivere, bensì una solida cultura del rispetto reciproco.
Se poi però le leggi vengono interpretate ed applicate ad cazzum allora aveva
proprio ragione Cesare Beccaria. L'autore di Dei delitti e delle pene (1764)
sosteneva che i giudici emettevano le sentenze in base alla loro buona o
cattiva digestione. Nulla è cambiato in tal senso. Sono stanco di vedere troppi impuniti, e il popolo vessato
ed umiliato da soggetti che appartengono ad una casta che detiene il potere.
Non si può vivere nella continua paura di uno Stato distante e padrone.
Ciascuno di noi è un ingranaggio essenziale nell'apparato statale. Non siamo
servi e non desideriamo padroni. Vogliamo solo sentirci membri attivi e
importanti di una comunità e non ospiti di un circolo d'élite. Pertanto ben
venga l'indignazione per un'ingiustizia e un diritto negato ma occorre prodigarsi
per la salvaguardia non solo dei diritti che ci riguardano in prima persona, ma
anche e soprattutto per quelli degli 'altri'. Questo è un diritto ma
soprattutto un dovere!
"L'individuo critica la
società, ma è la società che ha prodotto l'individuo. Questa contrarietà -
perché non la si può chiamare contraddizione - è causa di moltissimi conflitti.
La società, o quelle persone convenzionalmente dominanti che parlano in sua
vece pensano che l'individuo esista solo per servirla. Ma che cosa mostruosa sacrificare
tutte le parti viventi affinché un tutto nominale e meccanico possa continuare
la sua cieca corsa!" (George Santayana).
Criap
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