28.4.17

Essere costretti a vivere in carrozzina non è una sentenza di morte, è solo attraversare il mondo con un altro punto di vista, la storia di Luca Paiardi e Danilo Ragona

anche se molto spesso le storie riportate da concitra sono troppo zuccherose e melenese come d'altrond e quelle storie che parlano solo con il cuore o tropppo con il cuore e poco con la ment e , sono un ottimo spunto di riflessione , e soprattutto contribuiscono a far si che certe storie non siano solo ai margini  o   si parli  di  loro   solo quando   si h  successi olimpici  osi  è  Vip     come  Zanardi

Luca Paiardi e Danilo Ragona in una tappa del loro viaggio
Luca Paiardi e Danilo Ragona in una tappa del loro viaggio
Grazie alla segnalazione di Selene Baiano e Francesca Mariotti
Essere costretti a vivere in carrozzina non è una sentenza di morte, dicono questi due ragazzi: è solo attraversare il mondo con un altro punto di vista, più basso… Forse avete già sentito parlare della storia di Luca Paiardi e Danilo Ragona, due amici torinesi che da quasi vent’anni vivono in carrozzina.“Quasi vent’anni in piedi e quasi vent’anni seduti. Sappiamo bene com’era la vita prima e stiamo lavorando perché la vita oggi e la vita dopo sia sempre più facile, per tutti. Migliore”. Luca e Danilo hanno avuto un incidente che non avevano ancora compiuto vent’anni. Da allora sono in sedia a rotelle. Luca è diventato architetto, ha continuato a giocare a tennis e a suonare: è il bassista degli Stearica. Danilo è un progettista e designer che si dedica oggi molto alle tecnologie in sostegno della disabilità.
Per Luca Paiardi e Danilo Ragona lo sport è parte integrante del "viaggio"
Per Luca Paiardi e Danilo Ragona lo sport è parte integrante del "viaggio"
Da tre anni hanno fatto della loro vita un manifesto di intenti: sono loro stessi il progetto che vogliono realizzare. Girano l’Italia unendo sport, avventura, musica, solidarietà. Potete vederli nel loro sito. Quest’anno, il terzo, saranno fino a dicembre in viaggio dal Piemonte alla Basilicata passando per la Sardegna. Con una novità: vogliono arrivare in Spagna e forse in altri paesi d’Europa.Durante la scorsa edizione del viaggio avevano lanciato una raccolta di fondi per acquistare uno speciale furgone per Danilo Neri, rimasto tetraplegico a 17 anni. Il furgone è arrivato e Danilo si unirà a loro in una delle tappe: quella di luglio, a Sestriere. In ogni tappa c’è sempre un momento in cui si fa sport insieme agli altri e uno in cui si visitano le unità spinali del luogo. Le unità spinali sono il posto dove chi ha avuto un incidente può ricominciare a vivere.Lo sport è il compagno della riabilitazione. “Oggi però lo sport per noi è diventato soprattutto il nostro modo di raccontare che un’altra vita è possibile: ogni tipo di sport, anche estremo. L’esempio e la testimonianza che vogliamo dare a tutti coloro che si trovano nella nostra condizione è semplice. Se lo puoi pensare lo puoi fare”. Quest’anno l’obiettivo del loro viaggio è (anche) quello di comprare alcune carrozzine da donare alle più importanti unità spinali d’Italia.“La nostra associazione no profit si chiama B-free, sostiene e sviluppa progetti sull’eliminazione delle barriere architettoniche. Possiamo e vogliamo andare ovunque, la sola differenza è che noi vediamo il vostro e il nostro mondo da un angolo diverso. Seguiteci”. Se non di persona, che sarebbe meglio, anche su Facebook. ‘Viaggio Italia’. Seguiamoli.

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