1.4.17

Modena, nonna Desdemona va dal Papa, a 103 anni fa l’autista per don Gregorio Ha appena rinnovato la patente per altri quattro anni guida spesso e porterà il popolare monaco da Papa Francesco

  non sempre  ci sono vecchi  rincoglioniti

ecco la storia  di nonna Desdemona che  ha  103  anni  e  guida  l'automobile  storia   tratta    da http://gazzettadimodena.gelocal.it/modena/cronaca del 01 aprile 2017  è  non è un scherzo di  primo aprile  




di Carlo Gregori

MODENA. «Vado a Carpi da papa Francesco con una donna di 103 anni. Pensa, io e lei insieme. Che emozione!» Ascolti don Gregorio Colosio, il più famoso monaco modenese, lo vedi gesticolare entusiasta a 78 anni e lo immagini scendere dal suo immancabile scooter e accompagnare in auto un’anziana per fare un gesto caritatevole. In realtà, è il contrario. Sarà una donna di quasi 103 anni lucidissima e arzilla, intelligente e spiritosa, a dare un passaggio al monaco. Domenica mattina lo porterà a Carpi. Guiderà la sua auto per cercare di incontrare il Santo Padre. Non chiamatela “nonna sprint”, sicuramente se ne avrebbe a male. E avrebbe ragione. Desdemona Lugli è tutto tranne che la classica vecchietta. Nonostante l’età, è completamente indipendente e vive da sola con la sua gatta Titti in un piccolo appartamento di via Scanaroli, pulito curato e ben arredato.
Desdemona esce dal garage al volante della sua fiammante Mazda 2 comperata sei anni fa.




Modena: in auto con nonna Desdemona, 103 anni, pronta per andare da Papa FrancescoEcco le immagini di nonna Desdemona Lugli 103 anni da Modena. Si dice orgogliosa di poter guidare senza alcun problema. Il 2 aprile ha offerto a Don Gregorio un passaggio per andare insieme a Carpi per assistere alla messa solenne di Papa Francesco. Ecco la sua storia in viaggio con lei. Video di Gino Esposito

{}«Gliel’ho benedetta io!», esclama orgoglioso don Gregorio. E il monaco benedettino la guarda divertito avanzare in retromarcia. «Guida molto bene. Mi sento sicuro con lei». Desdemona sorride. «La patente mi scade tra poche settimane – racconta l’ultracentenaria – ma l’ho appena rinnovata per altri quattro anni. Potrò guidare almeno fino quasi a 107 anni». Lei al volante, don Gregorio accanto e una badante sul sedile posteriore. La badante è solo un simpatico escamotage per arrivare più avanti possibile a contatto col papa: sarà l’accompagnatrice di Desdemona, anche se non ne ha proprio bisogno. Come ha bisogno del bastone fino a un certo punto, anche se è ormai gracile: lo tiene per compagnia e c’è da giurare che lo sa brandire contro i malintenzionati. Quando si fa la solita domanda sul segreto della longevità, risponde: «Niente primi piatti, un pranzo sostanzioso e tanta cioccolata. Vado pazza per la cioccolata!», confessa. Più fortunata di così: abita vicino alla fabbrica Dolcem ed è anche amica dei titolari. «Vorrei arrivare davanti, di fronte a papa Francesco. Vorrei toccargli la mano. È un grande, è una persona democratica, è attento ai poveri», dice questa donna mai sposata che tra le foto racchiuse nelle cornici d’argento ne ha messe alcune coi volti di papi. «Sono cattolica da una vita intera». Desdemona è nata il 25 agosto 1914. «In quei giorni stava scoppiando la Prima Guerra Mondiale. Ricordo ancora nel 1917 dopo Caporetto – avevo tre anni - quei poveri soldati che erano arrivati fin qua e mi prendevano in braccio. “La putina”, mi chiamavano i veneti». Desdemona è cresciuta in casa di uno zio facoltoso fino alla maggiore età. Poi lo zio è fallito e lei, appena diciannovenne, è dovuta andare a Roma da una parente cercando fortuna. «Avevo il diploma scolastico – racconta – e sono riuscita a farmi assumere al Viminale. Sono stata una delle prime funzionarie del Ministero dell’Interno a occuparsi di stupefacenti. C’era già tanta “polvere”. Ma tanta cocaina! Me ne sono occupata con un collega per otto anni, avevamo due cani eccezionali che la scovavano dappertutto. Poi nel 1941, durante la Seconda Guerra Mondiale, mi sono trasferita a Modena per lavorare alle Poste. Per tanto tempo sono stata la funzionaria che si occupava di frodi e denaro falso. Ho lavorato alla sede centrale di via Emilia fino al 1974, poi basta. Sono in pensione da 42 anni, insomma».L’auto e la bici sono la sua passione. Anche se abita a due passi dalla fermata di Gigetto, dice di non aver mai preso il trenino, preferisce girare per la città per conto suo con i suoi mezzi. E anche ieri dopo pranzo è andata a fare un giro in auto…




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