Boxe, dopo pochi secondi Angela Carini si ritira In lacrime
È durato pochissimi istanti, il tanto discusso match degli ottavi del torneo olimpico di boxe categoria 66 kg dei pesi welter. Da un lato l’azzurra Angela Carini, dall’altro l’algerina Imane Khalif, finita nel mirino in questi giorni perché accusata (anche da Matteo Salvini) di essere un atleta transessuale in gara in una competizione femminile. L’incontro è stato un rapido scambio di colpi tra le due, con l’italiana che appena incassato il primo colpo si è avvicinata all’angolo e ha annunciato la volontà di ritirarsi.Non è chiaro il motivo della decisione, visto che Carini non ha ancora voluto commentare questa scelta. Dopo l’annuncio della fine del match, che ha visto Khalif vincitrice, l’azzura si è inginocchiata in mezzo al ring ed è scoppiata a piangere, prima di allontanarsi dal ring. Una scena che ha fatto rapidamente il giro dei social e che ha diviso gli utenti: alcuni hanno criticato fortemente questo gesto, altri hanno sottolineato come potrebbe aver optato per il ritiro onde evitare i pericolosi colpi della rivale. Inevitabile che le polemiche si trascineranno ancora a lungo .
Soprattutto per le polemiche e per gli attacchi che ha subito . Infatti Khelif, secondo il Cio, ha tutti i requisiti per partecipare alla competizione femminile ai Giochi. Non è una trans, come è stata erroneamente definita. Khelif, sulla base delle informazioni disponibili, è una persona intersex. Essendo un argomento eticamente molto complesso , posso dire che se una persona donna si sente uomo o viceversa può combattere regolamento permettendo con il sesso con cui si riconosce . Ma soprattutto stavolta concordo co Lorenzo Tosa
Due o tre cose che credo vadano dette sul caso Carini-Khelif.La prima. La strumentalizzazione, le fake news e lo sciacallaggio che la destra italiana sta facendo di questa vicenda è qualcosa di vomitevole. Squallido. Vergognoso.
La seconda. Siamo di fronte a una questione di una complessità spaventosa dal punto di vista sportivo, culturale, legale, umano. Talmente complessa che nemmeno i massimi organi internazionali hanno preso una posizione chiara, mentre fragolina76 e cicciohater hanno già capito tutto - beati loro - e in tre secondi hanno già sentenziato dall’alto delle loro tastierine.
Tre. Qualunque sia la propria idea, nessuno ha il diritto di prendersela né con Angela Carini, anche se un po' di rabbia ti viene in quanto si è arresa senza neppure provare a combattere , che ha e -- su questo non concordo con lorenzo --- perso il match più importante della sua carriera con sofferenza, lacrime e grande dignità (“Non sono nessuno per giudicare”), né tantomeno con Imane Khelif, che non ha NESSUNA colpa nell’essere nata DONNA (non trans, come straparlano i seguaci di Salvini e i Pillon di turno) con valori di testosterone elevatissimi. E di aver gareggiato senza violare alcuna regola. Non scordiamolo mai.E ancora. Se quei valori siano o meno troppo alti per una gara ad armi pari è, però, un tema serio, essenziale, che non può essere affrontato in tre righe schiumanti e becere delle migliaia di commenti che stiamo leggendo in queste ore. Al tempo stesso le persone senzienti non possono ridursi a un difesa d’ufficio di un diritto (quello sacrosanto di Khelif di non essere discriminata) se questo dovesse precludere il diritto delle avversarie di combattere ad armi pari.Il punto è che non tocca a noi (per fortuna) stabilirlo su Facebook.Possiamo solo augurarci che si arrivi a un punto di caduta che metta insieme i diritti e la regolarità. Il rispetto e lo sport. L’identità e la scienza. Altrimenti finiremo per dare fiato e corpo a quei miserabili sciacalli retrogradi che non aspettavano altro che un caso come questo per fare quello che hanno sempre fatto: discriminare, insultare, vomitare odio, portarci indietro nel tempo.
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da <<Richiamati I Cameraman Delle Olimpiadi Per Le Riprese Non Corrette Delle Atlete Donne>>di unbranded.video
degli eventi femminili. L' amministratore delegato di Olympic Broadcasting Services (OBS) ha annunciato che sono state definite nuove linee guida per gli operatori di ripresa, un settore dominato dagli uomini. Spiegando i " Pregiudizi inconsci" associati agli sport femminili, ha anche accusato gli operatori televisivi di mostrare immagini ravvicinate delle atlete quando non è necessario.
" Purtroppo, in alcuni eventi si continua a filmare in modo tale da poter constatare che gli stereotipi e il sessismo permangono, anche dal modo in cui alcuni operatori televisivi inquadrano in modo diverso gli uomini e le donne. Le atlete non sono lì perché sono più attraenti o sexy o altro. Sono lì perché sono atlete dell' élite", ha spiegato Yiannis Exarchos, direttore generale di Olympic Broadcasting. Le Olimpiadi di Parigi sono le prime in assoluto a raggiungere la parità di genere, il che ha spinto gli organizzatori a imporre regole severe per garantire l'uguaglianza di genere nei giochi. Un commentatore è stato recentemente licenziato per aver fatto un commento sessista sulla squadra australiana di nuoto femminile, subito dopo la conquista della medaglia d' oro.
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Coppie e medaglie: quando l'Olimpiade fa rima con amore
L'ultima coppia che fa notizia è quella di Greg Paltrinieri e Rossella Fiamingo, ma non sono i primi e forse nemmeno gli ultimi
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LE RAGAZZE ISRAELIANE ALLE OLIMPIADI CHIEDONO DI RIPORTARE A CASA GLI OSTAGGI è UNA FAKE NEWS
da https://facta.news/antibufale/
Questa immagine non mostra una protesta della squadra olimpica israeliana alle Olimpiadi di Parigi
Ago 01, 2024Il 27 luglio 2024 su Facebook è stata pubblicata una foto di alcune nuotatrici che in una piscina formano con i propri corpi la scritta «Bring Them Home, Now!» (in italiano, «Portateli a casa, ora! »). Secondo chi l’ha condivisa, la scena mostrerebbe una coreografia della squadra olimpica israeliana in risposta al divieto «di indossare le spille #PortaliAcasa ai Giochi di #PARIGI2024».
Il riferimento è allo slogan usato dall’organizzazione “The Hostages and Missing Families Forum”, formata da cittadini israeliani, che chiede di riportare a casa le persone sequestrate durante l’attacco del 7 ottobre 2023 del gruppo estremista palestinese Hamas contro Israele, che ha causato oltre mille morti.
Si tratta di un contenuto fuorviante, che veicola una notizia falsa.
La foto non ritrae una coreografia delle nuotatrici della squadra olimpica di Israele realizzata per protesta alle Olimpiadi di Parigi, iniziate lo scorso 26 luglio.
Lo scatto è stato pubblicato il 19 novembre 2023 su Instagram dal fotografo e artista Adam Spiegel con la didascalia «Home, now!». Contattato dai colleghi di Reuters, Spiegel ha spiegato che l’immagine è un collage realizzato utilizzando foto raffiguranti 10 nuotatrici, non tutti olimpioniche, scattate il 17 novembre 2023 al Wingate Institute, centro di formazione sportiva nella città di Netanya, in Israele. Il fotografo ha aggiunto che l’opera era stata realizzata per tenere alta l’attenzione sugli ostaggi israeliani in mano ad Hamas.
Infine, come ha ricostruitoThe Jerusalem Post, l’affermazione che il Comitato olimpico abbia proibito alla delegazione israeliana a Parigi di indossare spille è fuorviante. Infatti, specifica il quotidiano israeliano in lingua inglese, lo statuto ufficiale del Comitato olimpico internazionale (CIO) stabilisce le norme riguardanti l’espressione politica di tutti gli atleti e non esiste una politica specifica per Israele. A pagina 79 la carta olimpica, afferma che «tutti i partecipanti, i dirigenti e gli altri membri del personale delle squadre ai Giochi olimpici godranno della libertà di espressione», ma più avanti si chiarisce che «non è consentito alcun tipo di manifestazione o propaganda politica, religiosa o razziale in alcun sito olimpico, sede o altra area». Il CIO ha inoltre aggiunto che gli atleti hanno il diritto di esprimere le proprie opinioni durante interviste o altre apparizioni sui media, ma che tali espressioni sono vietate durante le cerimonie ufficiali, le competizioni e nel Villaggio Olimpico, conclude The Jerusalem Post.
In un post precedente mi sono accorto che l'immagine delle atlete israeliane che chiedevano di riportare a casa gli ostaggi e una fakenes . Infatti tale notizia è confermata da : << Verifica dei fatti: l'immagine NON mostra i nuotatori israeliani che scrivono "Portateli a casa ora" alle Olimpiadi del 2024 - Precede i Giochi >> di leadstories.com
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L' emittente ufficiale delle Olimpiadi di Parigi ha recentemente richiamato i cameraman per lE ROiprese non corrette delle atlete donne
da https://facta.news/antibufale/
Questa immagine non mostra una protesta della squadra olimpica israeliana alle Olimpiadi di Parigi
Ago 01, 2024Il 27 luglio 2024 su Facebook è stata pubblicata una foto di alcune nuotatrici che in una piscina formano con i propri corpi la scritta «Bring Them Home, Now!» (in italiano, «Portateli a casa, ora! »). Secondo chi l’ha condivisa, la scena mostrerebbe una coreografia della squadra olimpica israeliana in risposta al divieto «di indossare le spille #PortaliAcasa ai Giochi di #PARIGI2024».
Il riferimento è allo slogan usato dall’organizzazione “The Hostages and Missing Families Forum”, formata da cittadini israeliani, che chiede di riportare a casa le persone sequestrate durante l’attacco del 7 ottobre 2023 del gruppo estremista palestinese Hamas contro Israele, che ha causato oltre mille morti.
Si tratta di un contenuto fuorviante, che veicola una notizia falsa.
La foto non ritrae una coreografia delle nuotatrici della squadra olimpica di Israele realizzata per protesta alle Olimpiadi di Parigi, iniziate lo scorso 26 luglio.
Lo scatto è stato pubblicato il 19 novembre 2023 su Instagram dal fotografo e artista Adam Spiegel con la didascalia «Home, now!». Contattato dai colleghi di Reuters, Spiegel ha spiegato che l’immagine è un collage realizzato utilizzando foto raffiguranti 10 nuotatrici, non tutti olimpioniche, scattate il 17 novembre 2023 al Wingate Institute, centro di formazione sportiva nella città di Netanya, in Israele. Il fotografo ha aggiunto che l’opera era stata realizzata per tenere alta l’attenzione sugli ostaggi israeliani in mano ad Hamas.
Infine, come ha ricostruitoThe Jerusalem Post, l’affermazione che il Comitato olimpico abbia proibito alla delegazione israeliana a Parigi di indossare spille è fuorviante. Infatti, specifica il quotidiano israeliano in lingua inglese, lo statuto ufficiale del Comitato olimpico internazionale (CIO) stabilisce le norme riguardanti l’espressione politica di tutti gli atleti e non esiste una politica specifica per Israele. A pagina 79 la carta olimpica, afferma che «tutti i partecipanti, i dirigenti e gli altri membri del personale delle squadre ai Giochi olimpici godranno della libertà di espressione», ma più avanti si chiarisce che «non è consentito alcun tipo di manifestazione o propaganda politica, religiosa o razziale in alcun sito olimpico, sede o altra area». Il CIO ha inoltre aggiunto che gli atleti hanno il diritto di esprimere le proprie opinioni durante interviste o altre apparizioni sui media, ma che tali espressioni sono vietate durante le cerimonie ufficiali, le competizioni e nel Villaggio Olimpico, conclude The Jerusalem Post.
In un post precedente mi sono accorto che l'immagine delle atlete israeliane che chiedevano di riportare a casa gli ostaggi e una fakenes . Infatti tale notizia è confermata da : << Verifica dei fatti: l'immagine NON mostra i nuotatori israeliani che scrivono "Portateli a casa ora" alle Olimpiadi del 2024 - Precede i Giochi >> di leadstories.com
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L' emittente ufficiale delle Olimpiadi di Parigi ha recentemente richiamato i cameraman per lE ROiprese non corrette delle atlete donne
da <<Richiamati I Cameraman Delle Olimpiadi Per Le Riprese Non Corrette Delle Atlete Donne>>di unbranded.video
degli eventi femminili. L' amministratore delegato di Olympic Broadcasting Services (OBS) ha annunciato che sono state definite nuove linee guida per gli operatori di ripresa, un settore dominato dagli uomini. Spiegando i " Pregiudizi inconsci" associati agli sport femminili, ha anche accusato gli operatori televisivi di mostrare immagini ravvicinate delle atlete quando non è necessario.
" Purtroppo, in alcuni eventi si continua a filmare in modo tale da poter constatare che gli stereotipi e il sessismo permangono, anche dal modo in cui alcuni operatori televisivi inquadrano in modo diverso gli uomini e le donne. Le atlete non sono lì perché sono più attraenti o sexy o altro. Sono lì perché sono atlete dell' élite", ha spiegato Yiannis Exarchos, direttore generale di Olympic Broadcasting. Le Olimpiadi di Parigi sono le prime in assoluto a raggiungere la parità di genere, il che ha spinto gli organizzatori a imporre regole severe per garantire l'uguaglianza di genere nei giochi. Un commentatore è stato recentemente licenziato per aver fatto un commento sessista sulla squadra australiana di nuoto femminile, subito dopo la conquista della medaglia d' oro.
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Coppie e medaglie: quando l'Olimpiade fa rima con amore
L'ultima coppia che fa notizia è quella di Greg Paltrinieri e Rossella Fiamingo, ma non sono i primi e forse nemmeno gli ultimi
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