da il giornale Andrea Brusoni • 8 ora/e
Che cos'hanno in comune Oscar François de Jarjayes, lìndimenticabile protagonista della serie animata giapponese Lady Oscar (che celebra i 45 anni dalla messa in onda), e Francesca Antonia Scanagatta, nata il 1° agosto 1776 da un intendente di finanza nella Milano asburgica? Molto più di quello che potremmo supporre, dato che entrambe hanno vestito la divisa e combattuto in un'epoca in cui alle donne non era consentito arruolarsi. Certo, la bionda Lady Oscar, comandante delle Guardie Reali di Maria Antonietta, è un personaggio di fantasia creato da Ryoko Ikeda, ma la disegnatrice si ispirò alla figura storica di Marie-Jeanne Schellink, una donna belga che partecipò, travestita da soldato, alle battaglie dell'esercito rivoluzionario francese sui campi europei. Una contemporanea di Lady Oscar, dunque. Di qualche anno più giovane è invece la nostra Francesca Scanagatta, annoverata addirittura come la prima donna ufficiale della storia. La sua vicenda è riportata dallo studioso Giacomo Lombroso nel suo Vite dei primarj generali ed ufficiali italiani che si distinsero nelle guerre napoleoniche, datato 1843, e dalla pubblicistica asburgica, che la definì «amazzone austriaca». Con la nascita del Regno d'Italia, tuttavia, si preferì far cadere nel dimenticatoio la figura di questa combattente che aveva militato tra le fila dell'acerrimo nemico. Salvo poi riscoprirla in occasione dell'apertura del reclutamento femminile nell'Esercito Italiano venticinque anni fa.
Francesca Scanagatta, lungi dal voler diventare sposa devota e madre di numerosi pargoli come le donne del suo tempo, sogna l'avventura. Quando il fratello Guido parte per Vienna, al fine di studiare presso la prestigiosa Accademia militare Teresiana, lei lo segue: è destinata ad affinare la sua educazione nella casa di una dama viennese. In realtà, approfitta dell'occasione e prende il posto del fratello, cagionevole di salute e disinteressato alla carriera nell'esercito, iscrivendosi il 1 luglio 1794 alla scuola ufficiali sotto falso nome, Franz, e mentite spoglie. Il padre Giuseppe le ordina di cessare questa pazzia, ma lei rifiuta e non demorde. Durante l'addestramento, si fascia i seni per non farsi scoprire e dorme fuori dal collegio, presso la casa di un chirurgo dello Stato Maggiore: in una camerata tutta maschile sarebbe stata presto scoperta. Superati gli esami con il grado di alfiere, nel 1797 la donna può finalmente lasciare l'Accademia per i campi di battaglia, continuando a celare la propria identità.
Per sei anni partecipa alle azioni dell'esercito asburgico durante le guerre napoleoniche. Germania, Polonia, Austria, Italia: le campagne si susseguono e Scanagatta viene promossa nel marzo del 1800 al grado di tenente. Ciò fa di lei la prima donna ufficiale della storia di cui si abbia notizia documentata. Cominciano però a circolare dei dubbi tra i suoi commilitoni: l'aspetto poco virile di Franz suscita interrogativi. Inoltre, a differenza degli altri ufficiali, Scanagatta non ha frequentazioni femminili. Capita che in un casino di Sandomir, in Polonia, un gentiluomo punzecchi Franz: «Sapete cosa dicono le signorine di voi? Che sembrate una fanciulla». Scanagatta non si fa sorprendere: «In tal caso», risponde prontamente, «poiché la decisione su una simile questione è di competenza femminile, chiedo che sia sua moglie a giudicare la mia virilità». Scampato il pericolo, da quel momento in avanti si mostrerà più galante con le donne, per non destare sospetti.È il padre Giuseppe a porre fine alle avventure di Francesca. Svela la vera identità di Franz al commissario imperiale di stanza a Milano. La giovane viene congedata il 23 maggio 1801 per «motivi familiari»; successivamente, le viene assegnata dall'imperatore una pensione annua di 200 fiorini. Nello stesso anno la sua vita militare viene raccolta nel memoir Essai sur l'éducation et la conduite de Madem.le Scanagatti lieutenant au Régiment Bannas-Allemand dans l'Armée autrichienne, l'an 1800, si presume dettato da lei stessa. In seguito, si sposa con l'ufficiale «nemico» Celestino Spini, tenente dell'esercito francese, e mette al mondo sei figli. Tra questi Isabella che, quasi a voler seguire le orme materne, parteciperà con onore alle Cinque Giornate di Milano. Francesca Scanagatta muore nel 1864, quasi novantenne.Nel novembre di due anni fa Marco Baratto, presidente dell'associazione Incontri Culturali Franco Italiani, ha proposto al Comune di Milano la posa di una statua per onorarne la memoria. Chissà che, in occasione del centosessantesimo anniversario dalla morte, la città decida di ricordare degnamente questa sua illustre figlia.
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