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I quarti di finale Francia-Argentina di calcio non promettevano una grande dimostrazione di spirito olimpico, e infatti. Venerdì sera allo stadio di Bordeaux (peraltro gloriosa squadra che fu di Zidane e che è precipitata tra i dilettanti), alla fine della partita vinta dalla Francia per 1 a 0, è scoppiata una rissa tra giocatori, riserve, preparatori,tutti a spingersi e insultarsi davanti a un pubblico a sua volta molto teso, dopo 100 minuti (ben 10 minuti di recupero) di gioco nervoso.L’avventura dell’Argentina alle Olimpiadi è complicata perché, dopo i mondiali in Qatar, è nata una rivalità con la Francia che sta superando quelle tradizionali con il Brasile e l’Inghilterra per i sudamericani, o con la Germania e l’Italia per i francesi.
Dopo la finale del 3-3, vinta poi ai rigori, il portiere Emiliano Martinez si esibì in gestacci, e i tifosi argentini intonarono un coro razzista verso i giocatori francesi sconfitti. Quel canto razzista contro i neri,che parla di francesi di passaporto ma africani di fatto, è stato ripreso dagli stessi giocatori argentini
Momenti di forte tensione e frustrazione, quelli che hanno accompagnato la prima batteria dei 100m dominio assoluto. Una gara dominata da Thompson, tra i grandi favoriti per una medaglia, che ha concluso la frazione in 10 netti tagliando il traguardo in scioltezza. Ma la gara è stata segnata dalla vera e propria crisi di nervi del britannico Azu, che è stato squalificato a seguito di una falsa partenza.L’atleta inglese, anche lui considerato un potenziale candidato per il podio finale, non ha accettato il verdetto e si è allontanto dalla pista per avvicinarsi ai giudici. Ha chiesto di poter rivedere tutto al monitor, poi ha addirittura minacciato di chiamare le forze dell’ordine, ovviamente in preda a una crisi di nervi, in caso di conferma della squalifica.Alla fine ad Azu è stata data la possibilità di correre, in attesa del verdetto definitivo. Che è arrivato di lì a poco confermando la squalifica: delusione enorme per l’atleta inglese, che ha ceduto al nervosismo in diretta.
altrettanto dubbia è
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l’azzurro, ma attenzione ad associare la parola “fine” alla prova andata in scena nella mattinata del primo agosto. Sì, perché, anche se ufficialmente conclusa, sul web il dibattito è ancora apertissimo. A scatenare la discussione che mette in dubbio la validità della competizione sono due video che stanno facendo letteralmente gridare allo scandalo.
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da dissappore.it
Henrik Christiansen, nuotatore norvegese 27enne, è "The Muffin Man": il critico gastronomico non ufficiale (non ancora, perlomeno) del villaggio olimpico.
Henrik Christiansen: ventisette anni, norvegese, nuotatore, attualmente inserito nella seconda batteria per i 1500 metri in stile libero, più di recente salito agli onori della cronaca internettiana con il soprannome di “The Muffin Man“. Il suo superpotere? Una vera e propria ossessione per i muffin serviti al villaggio olimpico, e abbastanza personalità da avere conquistato la vetrina di TikTok.
Muffin, già, specialmente al cioccolato. D’altro canto la lista dei cibi vietati al cosiddetto ristorante più grande al mondo è già piuttosto lunga – avocado, foie gras (ma – badate bene – solo per i comuni mortali, che le anatre sono ben contente di farsi ingozzare se è per i Vip), patatine fritte e persino i nugget di pollo -, ma evidentemente nessuno ha pensato di mettere un limite ai dessert.osi (e morbidi) di una medaglia d’oro, pare i muffin al cioccolato del villaggio olimpico siano una vera e propria delizia. Il nostro protagonista, dicevamo, se ne è completamente innamorato: quella che era cominciata come una innocua avventura social si è trasformata in una serie virale.
“Una recensione di alcuni dei pasti che ho mangiato fino a ora al villaggio olimpico”, si legge nel primo video caricato da Christiansen su TikTok, dove gli ormai famigerati muffin fanno la loro prima apparizione. Il voto del nostro protagonista non lascia spazio al dubbio: “Undici punti su dieci, è una cosa folle”. La trovata, dicevamo, è stata un successo; e nei commenti centinaia di utenti hanno chiesto l’atleta di continuare la serie.
Christiansen è stato ben felice di tornare a vestire i panni del critico gastronomico: nei video successivi lo vediamo offrire un muffin ad altri atleti, autoproclamarsi “The Muffin Man”, e addirittura essere sorpreso da un compagno di stanza mentre nasconde alcuni dolciumi nel suo comodino.
Le avventure gastronomiche del nuotatore hanno portato diversi utenti a schierarsi sotto la bandiera della Norvegia: “Io sto tifando per tutti gli atleti norvegesi proprio a causa del Muffin Man” ha scritto un utente su TikTok. Secondo altri si tratta della “cosa più inaspettata e allo stesso tempo divertente arrivata dalle Olimpiadi quest’anno”. Altri ancora, infine, hanno una visione più romantica: “È la migliore love story olimpica di sempre”.
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