in sottofondo
sopra il tetto del comune -maldestro
cercando storie e news curiose ho trovato questa news
riportato come con altri post , nel caso msn.it non facesse leggere l'articolo o non si ha tempo di andare a cercarlo sul sito originario , leggo.it , in questo caso ) ma soprattutto per chi mi leggesse dal tablet \cellulare non bing e non vuole scaricarsi l'app , sotto a fine post la vicenda in quanto spesso la rassegna di msn.it ha url dinamici e non fissi )
Si toglie la vita dopo aver perso il lavoro a 55 anni. Un dramma infinito per lui, un uomo di Padova di 55 anni, ma anche per la sua famiglia e per i colleghi che lo stimavano e gli volevano bene. La sua vicenda ha fatto discutere perché sarebbe stato licenziato per un danno di 280 euro procurato all'azienda, dopo 27 anni impeccabili.
L’uomo lavorava alla Metro, nella catena specializzata nel commercio all’ingrosso, a Marghera, e aveva ricevuto prima una contestazione disciplinare e poi la lettera di licenziamento con l’accusa di aver agevolato qualche cliente storico per le spese di trasporto della merce.
Lo sfogo della collega al funerale
Al funerale che si è celebrato nella chiesa di Pontelongo (Padova), racconta il Corriere del Veneto, Piera Meneghetti, compagna di lavoro e delegata della Cgil, ha attaccato l'azienda che l'ha licenziato, la Metro. «Il tuo ricordo è legato ai momenti più belli e spensierati della nostra famiglia Metro — ha scandito Meneghetti — perché davvero eravamo una famiglia. L’azienda nei confronti di un dipendente diventa responsabile di quella vita e deve prendersi cura delle persone in quanto esseri umani che hanno bisogno di protezione, di sentirsi importanti e parte integrante di un sistema, piuttosto che risorse da sfruttare e sacrificare in nome del Dio denaro».
la reazione del prete quando in chiesa durante il funerale e criticata la ditta dell'operaio suicidatosi dopo il lincenziamento in tronco dopo 27 anni di lavoro innecepibili e ligio all'azienda , per un danno di 280e euro ( in realtà aveva aiutato dei clienti in difficoltà con degli sconti ) mi ha portato a questa riflessione : se aiuti se un santo se denunci perchè è povero sei un comunista . Ma soprattutto mi ha fatto notare di come le persone , in questo caso il prete , giudicano gli altri in base alle loro azioni e motivazioni. È vero che spesso le persone vengono etichettate in modi diversi a seconda delle loro scelte e delle loro circostanze.Infatti ecco la discussione
Cosa ti ha portato , mi chiede la mia amica , a pensare a questo ?
una frase di cui non ricordo con precisione le parole , di Don Giuseppe Diana un prete anti camorra non ricordo esattamnte le parole di un prete che affermava che se aiuti una persona povera sei un santo se invece denunci il perchè è in quello stato sei un sovversivo
Ti Capisco, sembra una riflessione profonda su come le azioni e le intenzioni delle persone possano essere interpretate in modi molto diversi. il pensiero che hai menzionato sembra voler sottolineare come l’aiuto verso i bisognosi possa essere visto come un atto di santità, mentre cercare di capire e denunciare le cause della povertà possa essere visto come un atto di ribellione o sovversione. Ma vedi la chiesa non è un palco politico \ sindacale
con un amica nipote di un prete e quindi molto religiosa troppo dogmatica ed conservatrice .
Avrei voluto replicarle che la chiesa predica bene ma razzola male ed ha sempre nel corso della siua storia appoggiato anche dal pulpito della sua chiesa e durante le funzioni religiose il potere politico . Ma viste le divergenze troppo marcate onde ad evitare malintesi ho preferito non continuare la discussione e cambiare discorso
Nessun commento:
Posta un commento