Alessio Foconi insultato per la performance alle Olimpiadi: la fidanzata-attrice lo difende. E insieme vincono per simpatia sui social
Nato a Roma, cresciuto professionalmente a Terni e in forze nel centro sportivo dell'aeronautica a Vigna di Valle, l'atleta è legato da tempo a Mariavittoria Cozzella
La sua performance, che ha consegnato
l'argento alle Olimpiadi al fioretto a squadre maschile, non è stata
delle migliori. Il quartetto azzurro si è arreso in finale al Giappone,
che ha conquistato l'oro con il punteggio di 45-36. A pesare sulla
sconfitta è stato proprio il penultimo assalto della riserva Alessio
Foconi, che ha chiuso con un deludente parziale di 5-0 a
favore del giapponese Imura. Foconi, nato a Roma, cresciuto
professionalmente a Terni e tesserato per il centro sportivo
dell'aeronautica a Vigna di Valle, sul lago di Bracciano (Viterbo), è
fra gli atleti della competizione internazionale più seguiti sui social.
Con la fidanzata attrice Mariavittoria Cozzella, formano una coppia da migliaia di follower conquistati dall'ironia pungente e dalla voglia di divertirsi che traspare in ogni post.
La fidanzata su Instagram: «Attacchi da chi mai segue la scherma»
Un po' più serioso, e toccante, il lungo messaggio con cui Mariavittoria, alias «Beccaccina bella» su Instagram, si
schiera a difesa del fidanzato sotto attacco (e certe stoccate inattese
possono fare più male della punta del fioretto): «Questa è una medaglia
d’argento di Parigi 2024. Quella roba che quando sei piccolo ce l’hai
sempre in bocca: le Olimpiadi. Il mio ragazzo ha partecipato a due Olimpiadi,
e in questa, insieme ai suoi meravigliosi compagni, ha vinto anche una
medaglia d’argento - scrive Mariavittoria, un bel viso dalla carnagione
chiara incorniciato da lunghi capelli rossi -. Alessio non è riuscito a
dare il meglio di sé, e mi dispiace molto perché quando Ale tira,
s’illumina tutto. È estro, potenza, tecnica. Dentro quello che fa c’è tutto l’amore e il sacrificio
che ci mette. Purtroppo le Olimpiadi nel bene e nel male sono una
vetrina gigantesca per gli sportivi, che, nel caso della scherma, non
sono molto abituati alle offese, perché di solito nessuno se li fila mai. Di solito se vincono i mondiali o perdono al primo assalto nessuno se ne accorge. Invece alle Olimpiadi è diverso».
«Quella medaglia che ora lo intristisce, un giorno la amerà»
Prosegue,
perentoria: «Tutti vogliono qualcosa di cui non conoscono nulla e per
cui non hanno mai lottato. A me fanno molto ridere. Perché guardo il mio
ragazzo e penso che è un olimpionico e ha fatto grandi cose nella sua
vita. E sono fiera di lui e sorrido felice, perché quella
medaglia non ce l’hanno tutti, perché la squadra lí, alle Olimpiadi, ci è
andata anche grazie a lui, e perché quando non poteva tirare ha
contribuito comunque al massimo, e non ha mai incolpato nessuno se non se stesso. Così come fa ora. Ed è giusto. Ma la realtà è che ha già dato tantissimo e io sono felice da morire di averlo stasera nel mio letto - rivendica -. Lui
e la sua bellissima medaglia». L'argento è lì, ancora in stanza, pronto
a essere riportato in Italia: «Penso che quel trofeo lo incornicerò e
lo terrò vicino a noi - conclude -. E quando gli passerà la tristezza anche lui gli vorrà bene. E quando saremo vecchi e guarderemo la medaglia non ci ricorderemo di quelle cinque stoccate, ma di una vita fatta di cose belle, di sangue, di impegno e di dedizione. Sono grata di trascorrerla ogni giorno insieme a lui. Auguro a ognuno di voi di avere un Alessio al vostro fianco».
Mariavittoria e le gag sulla cameriera «a spese del Coni»
Parole
decise, che fanno amare ancor di più questa coppia capace di dipingere
la trasferta olimpica con un guizzo e un brio inusuali. Mentre lui
postava sfaccettature e gustose curiosità - dai letti in cartone ai ventilatori usati dai francesi al
posto dei condizionatori «per non inquinare l'ambiente», dallo scambio
di spillette con la bandiera nazionale fra partecipanti, come gadget,
alle passeggiate nel Villaggio olimpico fra palestre, biliardini, e un
roof garden dove piove dal tetto - lei documentava la partenza per
Parigi con spassose scenette domestiche. La mamma che non sa cosa sia il
Terminal 3, la finta ressa dei fan in aeroporto a caccia di un
autografo di Mariavittoria Cozzella (modesta: recita fin da piccola, s'è
formata fra gli altri con il regista Giancarlo Sepe e ha fatto
tanta televisione, oltre a essere una stimata doppiatrice). Ancora:
l'approdo nella Ville Lumière, riverita in hotel da una «cameriera a
spese del Coni» che le porta la colazione a letto e le apre le finestre
«a spese del Coni» (ma è sempre sua mamma!). L'ironia (quasi
premonitrice) sull'italiano medio - da lei interpretato - che sul divano
di casa fra uno sbadiglio e uno stiracchiamento ha da ridire sull'
errore di una strepitosa ginnasta mentre esegue un esercizio alla
trave. Un punto di vista tutto da ridere che piace, gli haters devono rassegnarsi: «Lascia perdere le critiche - si rivolge un utente ad Alessio-. Ma soprattutto, continua a postare video divertenti e a fare conoscere la scherma a più gente possibile. Forza Alessio! Si vince e si perde insieme».
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Prima medaglia per L'africa nelle parallele asimmetriche
Nemour durante l'esercizio con cui ha vinto l'oro nelle parallele asimmetriche (AP Photo/Morry Gash) |
Ieri la ginnasta 17enne Kaylia Nemour, che alle Olimpiadi rappresenta l'Algeria, ha vinto l'oro nelle parallele asimmetriche in modo abbastanza clamoroso: quando ha fatto il suo esercizio, il primo punteggio in classifica da superare era un altissimo 15,500 della cinese Qiu Qiyuan che sembrava già valere l'oro. Nemour aveva portato un esercizio con un coefficiente di difficoltà altissimo (più è alto più si parte da un punteggio alto, nella ginnastica), lo ha eseguito perfettamente e ha fatto 15,700, vincendo così la prima medaglia di sempre nella ginnastica per un paese africano.
Nemour è nata e cresciuta in Francia da genitori francesi, e fino a circa un anno fa nelle gare internazionali rappresentava regolarmente il suo paese. Per partecipare alle Olimpiadi però è stata costretta a chiedere la cittadinanza algerina, dopo che la palestra in cui tuttora si allena era finita al centro di una grossa disputa con la federazione di ginnastica francese.La sua palestra – molto nota in Francia – è ad Avoine, un piccolo paese della Francia occidentale vicino a casa sua. Qualche anno fa la federazione francese di ginnastica decise che tutte le atlete con speranze di medaglia dovessero allenarsi in uno stesso posto e sotto il controllo dell'Istituto Nazionale di Sport, per essere convocate in nazionale, ma Nemour non voleva trasferirsi. Dopo un infortunio di Nemour, la federazione di ginnastica fece addirittura causa alla sua palestra denunciando allenamenti troppo stressanti, ma un'indagine non trovò riscontri delle accuse. Per evitare di non poter competere, Nemour ha preso la cittadinanza algerina (poteva chiederla perché ce l'aveva il padre, essendo figlio di genitori algerini). Ieri all'arena Bercy della ginnastica a Parigi è stata comunque molto acclamata dal pubblico francese.
Giornalisti che abbracciano atleti Mentre in Italia si discute molto di come i giornalisti intervistano gli atleti dopo gare deludenti (ne abbiamo un po' parlato anche qui su Parì), ieri c'è stata qualche intervista notevole a livello internazionale. Una è quella fatta da Eurosport al ginnasta francese Samir Ait Said, beniamino di casa arrivato quarto per un centesimo nella finale degli anelli dopo un ottimo esercizio: nell'intervista non riusciva a smettere di piangere (anche per via dei suoi trascorsi), e la giornalista lo ha abbracciato (non c'è un video, vi dovete fidare). L'altra è quella di Carlos Alcaraz dopo la finale del tennis singolare persa contro Novak Djokovic (che con questa medaglia d'oro ha vinto proprio tutto): anche Alcaraz era inconsolabile, e allora l'intervista è diventata più che altro un momento di abbracci e consolazione da parte del giornalista (qui il video c'è). Un bonus: il telecronista italiano di Eurosport che si commuove per l'infortunio della spagnola Carolina Marin nella semifinale del badminton, un momento effettivamente difficile da guardare senza trasporto. |
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Tutto quello che dovete sapere sulla finale dei 100 metri
Forse già lo sapete: ieri sera c'è stata la finale dei 100 metri maschili. L'ha vinta lo statunitense Noah Lyles, che era anche il favorito, ma è stata una gara interessante soprattutto perché eccezionalmente equilibrata e competitiva: Lyles l'ha corsa in 9,79 secondi, lo stesso tempo del giamaicano Kishane Thompson che è arrivato secondo, e per alcuni istanti non è stato possibile capire chi avesse vinto: poi è arrivato il fotofinish, un sistema che scatta foto con precisione di un millesimo di secondo, che ha chiarito come Lyles fosse arrivato prima di Thompson di 5 millesimi (!).
Non c'era mai stato un distacco tanto minimo tra i primi due in una finale olimpica dei 100 metri, così come non ce n'era mai stato uno così piccolo tra il primo e l'ultimo, il giamaicano Oblique Seville, che è arrivato ottavo correndo in 9,91 secondi. Tutti gli altri sono arrivati in quei 12 centesimi di differenza: compreso l'italiano Marcell Jacobs, campione olimpico a Tokyo 2021, arrivato quinto con un ottimo 9,85.
La notevolissima foto dell'arrivo, tutti insieme (REUTERS/Agustin Marcarian)
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Atleta infuriata si sfoga: le foto del gesto polemico
Amber Rutter si è dovuta accontentare della medaglia d'argento nella finale di tiro al piattello femminile . In Quanto nonostante avesse colpito entrambi i bersagli gli arbitri ed i giudici non l' hanno convalidato . Infatti Ha chiesto ai giudici di rivedere la loro decisione ma nonostante la sua ostinazione nel cercare ragione gli arbitri hanno confermato la decisone
ma ha accettato lo stesso il verdetto
"È solo una di quelle cose con cui devi convivere " ha dichiarato dopo la gara
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