Senza titolo 369




"La notte dei cristalli"
Germania



All'indomani dell'assassinio del diplomatico tedesco in Francia, il 7 novembre 1938 per mano di un ebreo polacco, la Gestapo scatenò la tristemente nota Notte dei cristalli - tra il 9 e il 10 novembre - un "pogrom" contro gli ebrei in tutta la Germania.

Vennero uccise 91 persone, rase al fuoco 267 sinagoghe e devastati 7.500 negozi.
Circa 20-30.000 ebrei vennero deportati nei campi di concentramento i Dachau, Buchenwald e Sachsenhausen: ebbe così inizio il genocidio degli Ebrei europei.
La polizia ricevette l'ordine di non intervenire e nessuno tra vandali, assassini e incendiari venne processato.

Il nome "notte dei cristalli" è dovuto, pare, ai cocci di vetro di cui erano piene le strade della Germania la mattina successiva.
Pogrom: definisce l'inizio della campagna antiebraica nazista che portò alla Shoah. Il termine, di derivazione russa, indicava le sommosse popolari antisemite avvenute al tempo degli zar di Russia.

Durante la famigerata notte venne deportato anche Elie Wiesel, Premio Nobel per la Pace nel 1986.
Egli fu portato prima ad Auschwitz e poi a Birkenau: liberato nel 1945, nei campi ha perso i genitori e una sorella. Ha raccontato la propria esperienza in un libro, "La notte", una delle testimonianze più importanti e sconvolgenti sull’Olocausto, tradotto in più di 30 lingue.
Wiesel è autore di oltre 40 volumi tra romanzi, saggi e testi teatrali, oltre che di una autobiografia.
Ha dato vita con la moglie Marion alla Elie Wiesel Foundation for Humanity "per far progredire la causa dei diritti umani e della pace nel mondo".

Sempre per "il filo della memoria" segnaliamo il reading La storia e la memoria, il 26 novembre a Milano, Università Bicocca.
Daniele Biacchessi, giornalista e scrittore, e il sassofonista Michele Fusiello portano in scena una narrazione incentrata sulla memoria italiana: riannodano il lungo filo nero che conduce dalle stragi nazifasciste avvenute in Italia nel 1944 e 1945, alla scoperta del cosiddetto "armadio della vergogna" con i suoi centinaia di fascicoli rimasti sepolti per anni sugli eccidi a Sant'Anna di Stazzema, Marzabotto, Fosse Ardeatine.

da www.smemoranda.it




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