Senza titolo 411

in seguito alla visione del film "Mare dentro", film che consiglio a tutti i lettori, ecco le riflessioni di un cristiano sull'eutanasia:

è orrendo rifiutare un dono come la vita... orrendo sotto tutti i punti di vista... non rispettiamo gli altri... se noi siamo quì, siamo quì anche per loro, anche per essere d'aiuto ad una sola persona, anche per fare un solo sorriso, anche solo per cedere anidride carbonica all'atmosfera... la vita è un dono sacro, fattoci con un atto di estrema umiltà.. l'Onnipotente ci fa un dono, come noi lo facciamo a nostra madre a natale, con la nostra semplicità, si piega e si abbassa per far sorridere qualche altro al quale il dono già è stato fatto... l'eutanasia è qualcosa di estremamente orrendo... per un credente...

ma un credente che conosce i comandamenti ne conosce uno in particolare, che dovrebbe rispettare anche un non credente: rispetta il prossimo tuo...

bene è proprio di questo che voglio parlare... siamo sicuri che vietare l'eutanasia sia farlo? io sono credente e so che Dio ci ha fatto dono di una cosa in particolare chiamata libero arbritrio... noi siamo comunque liberi di peccare, liberi di andargli contro... liberi... liberi anche di schiavizzare... ma comunque liberi nell'essenza... bene... una persona è libera anche di suicidarsi, ma se le sue condizioni non lo permettono, come nel caso di un tetraplegico? chi diavolo siamo noi per togliere ad un essere pensante e cosciente una cosa che gli ha dato Dio, ovvero il libero arbritrio? chi ci dice che diventare il braccio di una persona che i suoi non li può muovere e che quindi non può compiere nessun atto, sia un peccato? io non aiuterei mai nessuno a farlo, questo lo premetto, ma se il malato in questione trova una persona disposta a farlo? siamo sicuri che quella persona che non crede sia peccatrice? siamo sicuri che la sua sicurezza di essere nel giusto non lo esenti dal peccato? per il peccato ci vuole l'intenzione di farlo e la coscienza che una cosa è peccato... se io credo, e sono convinto, che una cosa sia giusta siamo sicuri che compio peccato? che presunzione abbiamo di supporre il giudizio di Dio? il giudizio lasciamolo dare a lui, ma permettiamo a tutti di entrare nel giudizio di Dio nel modo che vogliono, se di fatto non nuociono a nessuno... come ci permettiamo di giudicare una persona che non può muoversi se noi non ci siamo mai trovati nella sua condizione di malato, ma anche di non credente? chi diavolo siamo noi per avere la presunzione di giudicare e di vietare?

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