"Cara Unionedelcuore
vengo spesso sbeffeggiata dai miei amici e compagni di scuola perché non ho mai voluto affezionarmi ai social o alle varie chat di gruppo da cui ormai dipendono tutti. Per quanto abbia un profilo sia su FB che su Twitter, non sono particolarmente attiva, li utilizzo quando ho tempo e quando mi va, e se c'è qualcosa di urgente che mi chiamino !!
A volte rispondo ai messaggi privati anche dopo tre giorni o una settimana e non partecipo alle discussioni nelle bacheche altrui. Questo fa molto ridere chi invece è onnipresente e risponde in tempo reale a chiunque, da qualunque pc o telefono in qualunque posto si trovi.
Mi chiedo se per essere considerati al passo coi tempi si debba essere schiavi di queste dinamiche, secondo me deleterie. Io ho imparato a gestire le prese in giro di chi mi chiama 'antiga' o 'bidduncula', ma mi chiedo - e capisco - cosa possa provare una tredicenne che si comporta come me e magari viene anche emarginata dal gruppo, sempre che le prese in giro non diventino veri e propri atti di bullismo verso chi appare fragile e stupido solo perchè non ha 1000 like o 200mila follower.
Ma come si fa a far capire che andare controcorrente o più semplicemente fare ciò che veramente si desidera può anche non coincidere con ciò che fa la maggioranza di noi? E come si può spiegare che non seguire il gregge può essere sinonimo di intelligenza e personalità?
A scuola i docenti ci parlano di questo, e io sono perfettamente d'accordo con loro. Ma anche qui vengo addittata perché di norma 'non si può essere d'accordo con chi è già vecchio e non capisce di queste cose'.
E in tema di cuore sembra che non essere 'social' sia un vero punto a sfavore, come se per conoscersi e avere opportunità sentimentali si debba per forza passare da lì. Io invece credo che conti più il tempo passato insieme nella realtà non virtuale. Sbaglio?"
Francesca C.(Sassari)
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