da repubblica del 13\6\2022
Aumenta la domanda globale di smartphone ricondizionati. Ma gli italiani non vogliono vendere il loro device usato .
In base a uno studio condotto da Kandar per Swappie, metà degli italiani preferisce conservare il vecchio telefonino nel caso il nuovo smettesse di funzionare all’improvviso
di Salvo Cagnazzo
Aumenta in tutto il mondo la domanda di smartphone ricondizionati. In particolare, il tasso medio annuo di crescita tra il 2022 e il 2027 è stimato intorno al 10,23% (fonte: Mordor Intelligence). Eppure, la maggior parte degli italiani non intende vendere il proprio device usato e, tendenzialmente, inutilizzato. Lo rivela uno studio promosso da Swappie, azienda finlandese specializzata nella vendita di smartphone ricondizionati, e condotto online da Kantar nel periodo compreso tra marzo ad aprile 2022 su un campione di circa mille individui tra i 18 e i 64 anni d’età.
A fronte di una metà del campione che considererebbe la vendita del proprio smartphone sia online sia nei negozi fisici, il 23% la esclude a priori. A dispetto delle intenzioni iniziali, solo il 12%, peraltro, ha effettivamente venduto il proprio device mentre il 66% ha preferito conservarlo per situazioni di emergenza nonostante nel 31% dei casi fosse mal funzionante. A posteriori, l’utilizzo del back-up nella maggior parte dei casi è rimasto contenuto, mentre il 32% ha dichiarato di non aver mai avuto la necessità di utilizzarlo. La maggiore resistenza nei confronti della vendita si è registrata nelle regioni del centro-sud - Campania (36%), Marche (31%) e Basilicata (29%) - e nella fascia over 45 anni.
“Nel mercato italiano ci sono inevitabilmente delle barriere da superare quando si parla di smartphone ricondizionati - commenta Elena Garbujo, country manager di Swappie Italy - È necessario educare gli utenti rispetto ai benefici del ricondizionato, presentando i servizi che un’azienda professionale e affidabile come Swappie offre al consumatore sia quando si tratta di vendere uno smartphone sia quando si ha la necessità di acquistarne uno”.Nonostante l’evidente scetticismo nei confronti della vendita di un device usato, ben il 72% degli italiani ne considererebbe l’acquisto: una trend evidente soprattutto in Valle d’Aosta (90%), Abruzzo (87%) e Lombardia (86%), in primis nella fascia d’età tra i 18 e i 34 anni. Due le ragioni principali: i consumatori da un lato riconoscono la sostenibilità di tale scelta, ritenuta rispettosa dell’ambiente e promotrice di economia circolare; e dall’altro, valutano interessante il rapporto qualità-prezzo
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