Poteva esserci un epilogo completamente diverso, perché l’inizio della storia non era delle più promettenti.
Cattive amicizie, desideri sbagliati, ambiente difficile, inquietudine e solitudine.
Poteva finire male. E infatti a soli 15 anni Flavio è finito al carcere minorile Beccaria.
Poteva essere l’inizio della fine, perché tante, troppe volte è difficile cambiare strada una volta entrati in giri pericolosi, che non si perdono nemmeno entrando in prigione.
E invece la storia di Flavio è una storia positiva, che dimostra come l’articolo 27 della
Costituzione non sia solo una formula vuota: le pene devono tendere alla rieducazione del condannato. E Flavio ha avuto la fortuna di incontrare adulti che hanno avuto il coraggio di credere in lui e di metterlo alla prova, consentendogli di uscire dal carcere per entrare in comunità. E così è tornato a scuola, si è diplomato, e poi si è iscritto all’università: giurisprudenza.
Costituzione non sia solo una formula vuota: le pene devono tendere alla rieducazione del condannato. E Flavio ha avuto la fortuna di incontrare adulti che hanno avuto il coraggio di credere in lui e di metterlo alla prova, consentendogli di uscire dal carcere per entrare in comunità. E così è tornato a scuola, si è diplomato, e poi si è iscritto all’università: giurisprudenza.
E poche settimane fa Flavio Patriarca si è laureato a pieni voti in diritto penale con una tesi sulla giustizia riabilitativa. E ora fa il praticante in uno studio legale a Milano.
Un epilogo che non avrebbe mai immaginato, quando a 15 anni varcava le soglie del carcere minorile. Eppure, c’è sempre una possibilità, perché come ha dichiarato: “si può cambiare, ma dipende dalle persone che incontri”. Lui ha avuto la fortuna di incontrare diverse persone che gli hanno cambiato la vita: la giudice che aveva firmato la prima ordinanza di custodia cautelare in carcere, la giudice che lo ha seguito nel programma di “messa alla prova”, l’assistente sociale che lo ha sempre incoraggiato, la professoressa di diritto penale che lo ha seguito nella tesi. Tutte insieme il giorno della laurea.
“Nessun ragazzo è perduto”, finché c’è qualcuno che crede in lui.
La farfalla della gentilezza
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