Bimbo di 20 mesi muore, funerali senza i genitori: "Nessuno ci ha avvertito" Il piccolo, ospite di un centro specializzato, a causa di una difficile situazione famigliare stava per essere adottato ed altre storie

 di Cristina Palazzo repubblica 

Bimbo di 20 mesi muore, funerali senza i genitori: "Nessuno ci ha avvertito" Il piccolo, ospite di un centro specializzato, a causa di una difficile situazione famigliare stava per essere adottato


 
A 20 mesi muore per una crisi respiratoria, dopo aver combattuto contro una grave malattia sin dalla nascita, ma ai funerali non ci sono i genitori, che non sarebbero stati informati. Una storia difficile quella che arriva da Asti.
I genitori del bimbo, Mario Domenico, non erano stati considerati adatti ad accudirlo, stando ai servizi sociali comunali, ed erano state avviate le pratiche per l'adozione. Così il bimbo era stato affidato a una
famiglia e poi trasferito in un centro specializzato.
I genitori naturali avevano continuato a vederlo ogni due settimane, finché è stato loro consentito. Poi il permesso è stato revocato. Nei giorni scorsi il piccolo è morto a causa di una crisi respiratoria. I servizi sociali hanno organizzato il funerale ma, secondo l'accusa dei genitori, non hanno avvertito il padre e la madre naturale che hanno appreso delle esequie da altre fonti, dopo una settimana.
"È una storia nata male e finita male. Non ci sono state violazioni giuridiche da parte del Comune di Asti e del tribunale per i minorenni di Torino ma sul lato umano si poteva fare diversamente” commenta l’avvocato Claudia Malabaila, che con Roberto Caranzano assiste il padre di Mario Domenico.
Secondo quanto riferiscono dal Comune di Asti un decreto del tribunale per i minori di Torino imponeva di non far sapere ai genitori dove fosse il figlio, neanche da morto.
Già a pochi mesi dalla nascita Mario Domenico era stato seguito da una famiglia astigiana che lo aveva avuto in affidamento. Lo aveva portato da diversi specialisti per cercare di curare una rara forma di malattia infantile che provoca crisi respiratorie. Il bambino era stato ricoverato più volte ad Alessandria, dove veniva seguito da un'operatrice sanitaria dedicata, pagata dai servizi sociali del Comune di Asti. Negli ultimi mesi il piccolo si era aggravato ed era stato trasferito a Tortona in un una casa di cura per bimbi gravemente malati. Il 14 maggio, a 20 mesi dalla nascita, Mario Domenico è morto. Ma nessuno ha avvisato i suoi genitori.


un altra  storia   con  un finale   diverso , ma   sempre  triste   è questaa


Firenze, resta solo in classe: i suo compagni vanno in gita, lui no perché non c'è il bus con la pedana per la sua carrozzina
E' successo a un bambino di 9 anni di una scuola elementare


Desiderava andare in gita con i compagni, ma è stato escluso ed è rimasto in classe con l'insegnante di sostegno perché la scuola non ha trovato un pulmino attrezzato con la pedana per far salire i disabili. E' quel che racconta il padre di un bambino di 9 anni che frequenta una scuola elementare di Firenze e che assieme ai compagni avrebbe dovuto andare a visitare un istituto alberghiero. Il bambino è in carrozzina
per una disabilità motoria a causa della sindrome fibrosa poliostosica. La storia è stata raccontata oggi dalle cronache locali di alcuni quotidiani fiorentini, La Nazione e Il Tirreno: "Venerdì scorso la maestra ha detto a mia moglie che avremmo dovuto portare noi famiglia il bambino alla struttura di destinazione, perché la scuola non aveva trovato il pulmino adibito anche alla carrozzina" ha riferito il genitore. Ma siccome mamma e babbo lavorano, non potevano occuparsi di questo accompagnamento. Il presidente dell'istituto comprensivo ha spiegato che Autolinee Toscane aveva garantito il bus con la pedana, ma che poi lo sciopero della scuola ha costretto a un cambio di data e per quella data il pullmino con la pedana non era più disponibile. Cosa che Autolinee Toscane smentisce: "Tutti i nostri bus urbani a Firenze hanno la pedana. Ci risulta una prenotazione da parte della scuola per il 30 di maggio sulla linea 24, poi saltata per via dello sciopero".
La scuola aveva contattato la famiglia ricevendo una disponibilità di massima ad occuparsi del trasporto del figlio. Ma probabilmente c'è stato a quel punto un frainteso, scuola e genitori non si sono capiti e la famiglia sostiene di non essersi resa disponibile all'accompagnamento.
Da Forza Italia, Marco Stella chiede un intervento da parte del Miur, il ministero dell'Istruzione che faccia chiarezza sulla vicenda.


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