Lunga riflessione sul bene e sul male e sul bacato sistema giudiziario italiano di Madre Maria Vittoria Longhitano

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 Piccola Elena, Gesù faceva a sé stesso una domanda retorica: "Ma quando il Figlio dell'uomo tornerà, troverà ancora la fede sulla terra?". No, non la troverà perché fa parte del patrimonio della fede anche la verità cioè la visione della realtà così come è senza alibi ed orpelli e,, soprattutto, senza paura di guardare l'umanità nella sua interezza ossia in quanto capace di bene ma anche in grado di commettere le più innominabili atrocità.
Viviamo in un Paese in cui le vittime diventano vittime almeno tre volte, fino a tutti e tre i gradi di
giudizio e neppure questo basta: gli assassini sghignazzano in faccia alle vittime, gli stupratori
scorazzano felici, pedofili ottengono tutte le attenuanti per non trascorrere neppure un giorno di galera e chi ha commesso stragi scorazza felice per il mondo e tiene banco nelle università.
E le vittime piangono, soffrono, muoiono di crepacuore, bruciano di rabbia....
Ma tutto ciò ha a che fare con una visione antropologica bacata, creata ad hoc per non assumerci le nostre responsabilità.
Sociologismi (è colpa della società!), psicologismi (poverino...aveva un cattivo rapporto col cuginetto!), panzane di tutti o tipi per non accettare che il Bene o il Male sono una SCELTA, frutto del dono della libertà e del libero arbitrio.
Non c'è paese al mondo più lassista dell'Italia nel tutelare i criminali e colpevolizzare le vittime. È scritto persino nella Costituzione che la (non) pena avrebbe lo scopo di recuperare il criminale: cioè non tanto il ladro di prugne ma lo stupratore seriale, il pedofilo, l'assassino, il maltrattante femminicida... Cioè, sotteso al sistema giudiziario italiano, è che nessuno sceglie visceralmente il male ma sono - poveretti! - le circostanze.
Piuttosto che tutelare le vittime... attenuanti, privilegi, premi per chi ha commesso crimini atroci. Puntualmente reiterati: come può cambiare senza un lungo percorso (obbligato tra l'altro ...se si desiderano sconti e attenuanti) chi deliberatamente ha scelto di stuprare bimbi o di sfruttare delle poverette sbattendole sul marciapiede?
Come può cambiare chi può guardare un bimbo negli occhi mentre ne abusa?
Non saranno certamente gli agenti di polizia penitenziaria o gli assistenti sociali a cambiare il cuore e l'indole di chi è capace di atrocità.
La priorità di uno Stato di diritto dovrebbe essere la protezione e la tutela dei piccoli. Chi vuol cambiare, può farlo anche tra le mura di una Casa Circondariale. Negli USA abbiamo decine di esempi: detenuti che fanno adorazione eucaristica in cella, che organizzano preghiere e corsi biblici. È un pentimento sincero e non hanno bisogno di fingere dal momento che non ci sono i famigerati regali o.privilegi della legge Gozzini e vantaggi affini.
No, H. Arendt, il male non è banale, il male è una scelta deliberata, lucida....magari graduale ma noi - se non tra il bene e il male - abbiamo almeno la possibilità di scegliere il male minore. Quasi sempre.
Piccola Elena, vedi ... di là dello status psichiatrico della tua mamma, è già partita la macchina del giustificazionismo.
È colpa del tuo papà, della società, dei nonni....forse, anche tua, Piccola Elena, se sei stata ammazzata senza pietà e gettata via come un rifiuto in una discarica.
Si, l'atomo opaco del male, l'azione diabolica pura che passa attraverso la nostra volontà....
Addio, Piccola....

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