31.12.13

SUSANNA PENCO RICERCATRICE E MALATA: COMMENTA IL CASO CATERINA "LA SPERIMENTAZIONE ANIMALE NON SERVE" "INACCETTABILI INSULTI E MINACCE, MA ANCHE LE STRUMENTALIZZAZIONI"

 Proprio mentere m'accingevo a  scrivere  questo post   leggo sull'unione  sarda  d'oggi  31\12\2013    questo articolo .  Che dedico a   quei  c... che dicono che gli animalisti   sono tutti estremisti   e settari  


L'Aidaa al suo fianco
Caterina su Fb: dietro di me nessuna lobby


PADOVA Dopo la segnalazione fatta dalla stessa Caterina Simonsen alla Polizia postale, c'è ora una denuncia contro ignoti presentata in Procura a Padova dall'Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente) per gli insulti e le minacce di morte di estremisti animalisti giunte sulla pagina Facebook della studentessa 25enne gravemente malata. L'ha depositata ieri il presidente dell'associazione, Lorenzo Croce, ipotizzando i reati di minacce (semplici e aggravate) e diffamazione a mezzo stampa. Essendo Aidaa dedita alla tutela degli animali «tale comportamento - scrive Croce - ha leso gli interessi e il buon nome dell'associazione da me presieduta». Prendendo le distanze dal fiume di veleno scaricatori sulla ragazza padovana dopo le sue affermazioni in difesa dei test medici sugli animali, Croce annuncia che l'associazione si costituirà parte civile. Continuano così le manifestazioni di solidarietà per Caterina.
Dal suo letto di ospedale a Padova, poche frasi, affidate a Facebook, per dire «grazie a chi mi sta difendendo» dagli insulti ricevuti per avere spiegato di essere ancora viva grazie alla sperimentazione sugli animali. Oggi difende la propria integrità, la negazione di avere una lobby alle spalle e di essere pagata e strumentalizzata. Parole nette, come la richiesta di essere lasciata serena, che Caterina Simonsen scrive nella sua pagina sul social network: «Wow che casino! - scrive -: la smettiamo qua per favore avevo già chiesto qualche giorno fa.... Ah, tanto per far un pò di chiarezza: io non vado né sono andata in Tv né sono stata ripresa da nessuno. Il materiale che usano sono quelli dei miei video. Non vengo pagata da nessuno. Non ci sono lobby dietro».


POTREBBERO INTERESSARE

 adesso veniamo al post vero e proprio 

No agli insulti e alle minacce, "perché educazione e civiltà sono valori imprescindibili", ma no anche alle "strumentalizzazioni di qualsiasi genere". Lo scrive in una nota - commentando il caso della studentessa di Padova che si è dichiarata "viva grazie alla sperimentazione animale" e perciò è stata offesa su Facebook - la biologa Susanna Penco, ricercatrice presso il dipartimento di Medicina sperimentale dell'Università di Genova, malata di sclerosi multipla da vent'anni e saldamente convinta "che sia proprio la sperimentazione animale ad allontanare le soluzioni e quindi la guarigione per i malati". Il futuro, afferma, è "la medicina personalizzata, che sfrutta le differenze genetiche interindividuali per capire il funzionamento delle malattie umane".

"Ho appreso - scrive la dottoressa Penco - del clamore suscitato in rete dalle affermazioni di una studentessa malata, con la quale condivido la sfortuna di non aver avuto la salute in dotazione. Anche io convivo con una malattia che mi ha costretta a flebo di cortisone, a terapie pesanti, a rinunciare, per esempio, a vivere un sereno Capodanno, o la vigilia di Natale (se mi devo fare una puntura che mi scatena sintomi come la peggiore delle influenze è ovvio che me ne debba stare a casa), in quanto devo sottopormi cronicamente ad una cura fastidiosa, di cui alcuni lavori scientifici, tra l'altro, mettono anche in dubbio l'efficacia. Mi sconfortano le parole offensive verso la studentessa, poiché educazione e civiltà sono valori imprescindibili. Tuttavia, contrariamente a lei, troverei umiliante per me stessa farmi fotografare con una flebo attaccata alla vena: pertanto metto in rete una foto in cui appaio sorridente, anche se molto spesso sono tutt'altro che serena o in salute. Detesto le strumentalizzazioni di qualsiasi genere. Siccome sono malata mi informo, e leggo ad esempio che non ci sono ancora cure per le forme progressive di sclerosi multipla: è un dato di fatto (fonte: AISM)."
"Grazie alle mie conoscenze scientifiche - prosegue la specialista- sono persuasa che, anche per le malattie più agghiaccianti, ossia delle quali non si conoscono le cause e che riducono fortemente la qualità della vita, sia proprio la sperimentazioni sugli animali ad allontanare le soluzioni e la guarigione per i malati. Sono spesso malattie croniche, che costringono i pazienti e le loro famiglie ad una vita drammatica. Inoltre, le terapie sono molto costose per il SSN. Se si abbandonasse un metodo fuorviante - sottolinea la ricercatrice - e ci si concentrasse sull'uomo, i progressi della scienza sarebbero più rapidi ed efficaci: io spero risolutivi". Una via per arrivarci è la donazione degli organi per la ricerca. "D'accordo con i miei parenti - racconta Susanna Penco - ho donato il cervello affinché sia studiato dopo la mia morte. Se c'è un modo di capire le cause, e di guarire anziché curare (guarire gioverebbe ai malati, e anche al bilancio dello Stato, della Sanità, in definitiva dei contribuenti!), dovremmo cominciare a studiare tessuti umani e anche gli organi post mortem. La soluzione migliore è sempre la prevenzione che, finché non sono note le cause, non è attuabile. La dott.ssa Candida Nastrucci, biochimico clinico (DPhil, Università di Oxford, Grant Holder Fondazione Veronesi) , aggiunge che per quanto riguarda le malattie genetiche, non è possibile determinare quali tipi di terapie avremmo potuto sviluppare usando tessuti o cellule derivati da esseri umani o dallo stesso paziente. L'uso di animali potrebbe anche aver rallentato il progresso della ricerca per trovare cure per malattie umane. Il futuro è la medicina personalizzata, che sfrutta le differenze genetiche interindividuali per capire il funzionamento delle malattie umane".
Per queste ragioni negli altri Paesi si investe sui metodi alternativi: per esempio, il National Institutes of Health (NIH) degli Stati Uniti ha finanziato con 6 milioni di dollari un progetto rivoluzionario per la mappatura del toxoma umano, con l'obiettivo di sviluppare test tossicologici per la salute umana e ridurre i test su animali". Insomma, conclude la ricercatrice,"non credo che i rimedi ai mali umani stiano nello studio fatto su esseri viventi diversi da noi: e tutto questo lo vivo sulla mia pelle. La sperimentazione animale può essere anticamera di cocenti delusioni. Ve ne sono molti esempi, anche riguardanti farmaci in commercio".

concludo questo post ringraziando il mio amico facebookiano
   

Daniele Jommi si può concordare che attualmente la Vivisezione non dia risultati utili alla ricerca attuali.
La sperimentazione animale è altra cosa e oggigiorno non si avvale di metodi vivisettivi.
Ovviamente le alternative alla sperimentazione sugli animali, tecnicamente le "prove in vitro", sono negli anni aumentate di numero e risultano preferite perché più economiche, ma, "in limitati settori, non vi è alternativa ancora di comprovata efficacia" alla sperimentazione animale. (cito dalla prefazione del libro di S.Penco)
Quindi non diamo fiato a chi strumentalizza le situazioni. Chi vuole accogliere l'appello della ricercatrice inizi ad iscriversi per la donazione degli organi.


per il suo intervento  e  perchè mi ha  fatto capire  che non  c'è una bella differenza  fra  vivisezione e  ricerca   sugli animali  . Anche se  perà continuo a ritenere  la prima  crudele  ed  inutile  , la  seconda  crudele ed  inutile  

Nessun commento: