Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
24.9.24
ma cos'altro deve succedere perchè si smetta con il trash dell'informazione ? il caso dellintervista di Myrta Merlino al matricida Lorenzo Carbone
Ci può anche stare , anche se è moralmente ed eticamente discutibile , intervistare come ha fatto la Merlino con la sua troupe intervistare a caldo \ in diretta Lorenzo Carbone, il cinquantenne accusato di aver ucciso la madre Loretta Levrini nella casa dove vivevano insieme a Spezzano di Fiorano (Modena). L'uomo, che dopo la morte della donna era come sparito nel nulla, ha confessato l'omicidio in diretta televisiva. Non è una novità Soprattutto perchè è già successo altre volte in tv . Ma c'è mdo e modo e modo . E quindi : << Le notizie si danno >> si difende la conduttrice al Corriere della Sera ricostruendo quanto accaduto: <<Ricevo la telefonata del mio inviato qualche minuto prima di andare in diretta. Una cosa pazzesca. Ho poco tempo per decidere. Mi preme solo una cosa: che non danneggi l’indagine. L’uomo era ricercato. Chiamo subito i carabinieri. Mi autorizzano a mandare in onda le immagini dell’intervista. Ho ragionato da giornalista >> . Ma a tutto c'è un limite . Infatti La conduttrice in studio, Myrta Merlino, che lancia l’esclusiva di una confessione in diretta senza fare nulla per nascondere l’eccitazione.Un cronista che incalza un uomo in lacrime e in evidente stato di choc: “Ma l’hai uccisa tu?” L’altro che gli fa ilterzo grado su cos’è successo, “cosa ti è passato per la testa?”, “perché non sei andato dai carabinieri?”, “dove sei andato finora?”, e ogni domanda in più non fa altro che far esplodere il cortocircuito di un uomo in stato confusionale e, insieme, lo share del programma. E ancora: “Perché l’hai strangolata?”, come se esistesse una risposta valida, sensata, in un momento di fragilità e in un simile stato di alterazione. Infine l’uomo scoppia in lacrime e le telecamere zoomano sugli occhi, per non perdersi nessun dettaglio di un uomo disperato che ha appena ammazzato sua mamma con l’Alzheimer e non sa spiegare il perché. Questa non è tv verità e neppure giornalismo. Questa è la tv dello sciacallaggio, voyeurismo puro, pornografia del dolore su una tragedia del disagio, della disperazione, dell’abbandono - di lui e della madre - della quale a nessuno dei giornalisti e degli spettatori frega nulla. Gli interessa solo vedere negli occhi un “assassino” che crolla incalzato dalle telecamere. Come se fosse un film. Ma questo non è un film, è vita vera con persone vere e tragedie verissime. Come e peggio di Barbara D’Urso. L'allieva ha superata la maestra . Ai commenti contro la scelta di Pomeriggio Cinque di mandare in onda il servizio, la stessa conduttrice Myrta Merlino ha deciso di intervenire in difesa di tale scelta. << l'azienda mi ha dato ragione. Deontologicamente la notizia vince sempre. E noi l’abbiamo data, con sobrietà e rigore", ha replicato Myrta Merlino attraverso Il Messaggero.La conduttrice ha poi continuato affermando: ,<< Giuffrida (l’inviato che ha realizzato l’intervista, ndr) mi ha chiamata e mi ha detto che aveva trovato Carbone, ci aveva parlato e l’aveva fatto arrestare. Ha avuto la prontezza di chiamare i carabinieri, se non li avesse chiamati non avremmo mai mandato in onda il servizio. Ho parlato con i Carabinieri e la prima immagine che abbiamo trasmesso è stata quella dell’arresto. Non abbiamo rincorso l’assassino né intralciato le indagini. La storia è chiusa e la raccontiamo perché ne siamo stati testimoni oculari . Ho seguito due principi: la mia coscienza e la mia professionalità. Rifarei tutto quello che ho autorizzato, le notizie si danno - afferma - Ricevo la telefonata del mio inviato qualche minuto prima di andare in diretta. Una cosa pazzesca». «Ho poco tempo per decidere, mi preme solo che non danneggi l'indagine. L'uomo era ricercato. Chiamo subito i carabinieri, mi autorizzano a mandare in onda le immagini. Ho ragionato da giornalista. Carbone era in stato di choc? Sì ma ha raccontato i fatti, con lucidità. Per non turbare la sensibilità di chi ascolta ho tagliato le parti scabrose, i particolari di come aveva ucciso sua madre».>> Una risposta secca, apparsa a molte persone un po’ troppo cinica, soprattutto se messa in relazione alla delicata situazione. Come e peggio di Barbara D’Urso. L'allieva ha superata la maestra Questa non è tv verità e neppure giornalismo. Questa è la tv dello sciacallaggio, voyeurismo puro, pornografia del dolore su una tragedia del disagio, della disperazione, dell’abbandono - di lui e della madre - della quale a nessuno dei giornalisti e degli spettatori frega nulla. Gli interessa solo vedere negli occhi un “assassino” che crolla incalzato dalle telecamere. Come se fosse un film. Ma questo non è un film, è vita vera con persone vere e tragedie verissime purtroppo . Dopo la messa in onda del servizio in questione, sui social si è creata una vera e propria polemica e, tra i tanti commenti apparsi sulla piattaforma X, mi ha attirato particolare attenzione quello della giornalista e vicedirettrice di TgLa7 Gaia Tortora. "Quello che è accaduto oggi a Pomeriggio Cinque è gravissimo. Non è questo il nostro mestiere. Stracciato il codice deontologico stiamo toccando il fondo", ha infatti scritto la giornalista dichiarandosi palesemente contro la scelta della redazione del programma.La giornalista, sempre su X, ha poi rimarcato il suo parere ripubblicato anche un post di Ermes Antonucci, il quale affermava: "Un programma Mediaset ha mandato in onda un’intervista a un uomo in evidente stato confusionale, tornato a casa dopo essere sparito una notte, che confessa l’omicidio della madre, malata di demenza. Ma che bisogno c’era? È ormai passata la regola che tutto possa essere scritto e trasmesso, senza che nessuno si ponga mai un problema non dico deontologico (figuriamoci), ma persino umano? Il circo mediatico ha toccato un suo nuovo punto più basso". E con questo chiudo
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