2.9.24

Sara Morganti campionessa di Paradressage: “Praticare sport ha un valore immenso, ti permette di sentirti vivo”


 L’amore smisurato per l’equitazione e una voglia di gareggiare ad altissimi livelli. Quattro volte Campionessa del Mondo di Paradressage del Grado (titolo che detiene fino al 2026), ha conquistato la bellezza di 33 medaglie d’Oro ai Campionati italiani assoluti e due medaglie di bronzo ai Giochi Paralimpici Estivi di Tokyo 2020. Una vita a macinare trofei e medaglie internazionali, insignita per l’impegno e il prestigio che ha arrecato all’Italia del Collare d’Oro al merito sportivo dal Comitato italiano paralimpico (Cip) per due volte nel 2018 e 2022 e ha ricevuto anche il titolo di Cavaliere della Repubblica italiana dal presidente Sergio Mattarella. Si tratta di Sara Morganti, classe ’76, nata a Castelnuovo di Garfagnana (Lucca). Fa parte della numerosissima delegazione azzurra che parteciperà alle prossime Paralimpiadi di Parigi (28 agosto – 8 settembre).

È arrivata quarta alle Paralimpiadi di Londra 2012 e si è qualificata per le Paralimpiadi di Rio 2016. Ma non solo. Ha vinto due medaglie d’argento ai Mondialiuna medaglia d’oro, due d’argento e quattro di bronzo ai Campionati Europei. Oscilla da mesi tra il primo e il terzo posto nella Ranking List Mondiale del Paradressage, l’unico sport equestre a rientrare nelle discipline paralimpiche (da Atlanta 1996). Lo sport ha sempre avuto un ruolo centrale nella sua vita, rappresentando non solo una passione ma un vero e proprio strumento di realizzazione personale. “Ho iniziato a praticare equitazione a tredici anni e fin da subito ho capito che questa attività mi avrebbe accompagnato per sempre. Quando a diciannove anni mi è stata diagnosticata la sclerosi multipla, una delle mie paure più grandi era quella di dover abbandonare i cavalli. Tuttavia ho deciso di affrontare questa sfida con determinazione e caparbietà”, racconta Morganti a ilfattoquotidiano.it. “Lo sport mi ha insegnato a superare i miei limiti e a vivere una vita piena e felice, nonostante le difficoltà. La mia passione per l’equitazione mi ha dato la forza di andare oltre la malattia, permettendomi di fare scelte consapevoli e di impegnarmi costantemente per raggiungere i miei obiettivi. Praticare sport, soprattutto per una persona con disabilità, ha un valore immenso: ti permette di sentirti vivo, di progettare il futuro e di mantenere una prospettiva positiva sulla vita”. Oltre alle vittorie sportive, Morganti vuole comunicare un messaggio in particolare rivolto ai più giovani. “Voglio trasmettere ai ragazzi e alle ragazze un messaggio di speranza, incoraggiandoli a non arrendersi e a sfruttare tutte le opportunità che la vita offre”.Secondo le stime riportate dall’Associazione italiana sclerosi multipla (Aism), di cui Morganti fa parte come associata e negli anni ne è diventata anche sua testimonial, nel mondo ogni 5 minuti viene diagnosticato un caso di Sclerosi multipla (Sm). Ci sono 2,8 milioni di persone che vivono con questa patologia. Se si traducono i numeri in un dato medio mondiale una persona su 3mila circa convive con la malattia. In Italia si stimano quasi 130mila persone con Sm. Morganti spiega al Fatto.it le sue sensazioni pre Giochi Paralimpici Estivi: “Partecipare a questo evento rappresenta il culmine di anni di duro lavoro e dedizione. Il mio obiettivo principale è quello di dare il massimo e di vivere ogni momento con intensità e passione. Gareggiare a Parigi, e in particolare nella reggia di Versailles, è per me qualcosa di magico”. L’atleta che ama i cavalli racconta di sentirsi travolta da mille emozioni tra eccitazione, ansia, gioia e gratitudine. Poter gareggiare all’interno di uno dei luoghi più visitati al mondo “rende tutto ancora più speciale. E’ come realizzare due sogni contemporaneamente, partecipare alle Paralimpiadi e visitare un posto che ho sempre considerato affascinante. Questa opportunità è unica e voglio coglierla appieno, godendomi ogni istante e portando con me le emozioni di un’esperienza indimenticabile”. L’atleta di Paradressage è entrata in contatto con Aism dopo i Giochi Paralimpici di Londra (2012). “Volevano incontrarmi e conoscere la mia storia, che magari poteva essere d’ispirazione per tante persone. Avevano bisogno della mia testimonianza e, nel frattempo, conoscendo l’associazione, ho trovato supporto e informazioni cruciali per affrontare la mia malattia” afferma. Aism si è rivelata una risorsa fondamentale. “Negli anni ho visto come questa associazione ha migliorato significativamente le opzioni di trattamento e gestione della sclerosi multipla. Sostenere Aism come testimonial è per me un modo per restituire ciò che ho ricevuto e aiutare altre persone nella mia situazione” sottolinea.Morganti è una campionessa nello sport e spera di essere un riferimento positivo per altri nelle sue condizioni. “Raccontare la mia storia – sono sposata, laureata, ho partecipato alle Paralimpiadi e vinto tante medaglie – può essere di grande aiuto, soprattutto per un giovane che riceve una diagnosi di sclerosi multipla. Sento una forte responsabilità nel comunicare che, nonostante le difficoltà, è possibile vivere una vita felice e realizzare i propri sogni”. Un messaggio sostenuto anche da Francesco Vacca, presidente Aism: “Lo sport è un potente strumento di inclusione sociale, capace di sviluppare le abilità e migliorare la qualità della vita delle persone, anche di chi convive con la sclerosi multipla”, dice a ilfattoquotidiano.it. “È un antidoto contro la discriminazione, che ci permette di superare stereotipi e pregiudizi, affermando il diritto di ognuno a vivere appieno i propri sogni, oltre la malattia”.

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