Queste osservazioni hanno suscitato la reazione di esponenti politici locali e regionali appartenenti al centrosinistra e di coloro che lavorano per la tutela dei diritti dei ciclisti. In una lettera pubblicata sul loro sito web, l’associazione Zerosbatti ha annunciato il suo piano di querelare Feltri e di presentargli tutti i casi di ciclisti coinvolti in incidenti, che hanno ricevuto assistenza da parte dell’associazione nel corso degli ultimi anni. Il memo evidenzia che tra queste vittime ci sono padri, madri, figli, mariti, mogli, nonni, molti dei quali hanno perso la vita, lasciando dietro di sé familiari e amici a causa dell’atto irresponsabile di un conducente di auto, potenzialmente con lo stesso punto di vista di Feltri.
“Se potessi, vorrei fargli capire la devastante angoscia che due genitori provano quando perdono un figlio a causa della negligente disattenzione di un’autista, evidenziando con dolore l’assurdità e ilsconcerto di un simile evento”, queste le parole di Federico Balconi. “Gli proporrei di unirsi a noi in bicicletta, dove rischiamo di rimanere vittime di veicoli motorizzati oltremodo prepotenti e pericolosi. Vorrei anche illustrargli le notevoli iniziative europee mirate a rendere le città più sostenibili ed adatte all’uomo, evidenziando i notevoli vantaggi per salute, umore, lavoro e rapporti sociali. Dovrei spendere del tempo a spiegare alla persona in questione i molteplici benefici, sia diretti che indiretti, che derivano dall’utilizzo della bicicletta, riguardo al benessere del cuore, dei polmoni e anche dello spirito, innescato dalla sensazione di libertà mentale e fisica che ne consegue”, ha proseguito l’avvocato. “Potrei fornire dati incontrovertibili che dimostrano che la maggior parte degli incidenti tra auto e biciclette sono quasi sempre causati da automobilisti, ma preferisco dedicare il mio tempo a scrivere questo pezzo e preparare una denuncia a favore di tutti i ciclisti che rappresentiamo attraverso l’associazione, in linea con l’impegno da noi preso di essere i primi in Italia a fornire un sostegno legale per la tutela dei diritti dei ciclisti”, ha ribadito Balconi.
“Svolgo il mio lavoro di avvocato per il dovere, non solo professionale, ma anche etico, di prendermi carico della protezione dei diritti che sono stati violati, addirittura ignorati. Devo ciò a ogni socio, che sia ciclista o no, affinché determinati pronunciamenti – ha concluso – non restino impuniti”.
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