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Lasciami Così.   Lasciami così muta di parole. Non sempre ho labbra pronte. Lasciami così con gli occhi chiusi e il corpo inerme al buio mio mentale, non sempre ho voglia di   capire la luce. Lasciami così e aspettami,   -dopo- avrò lingua sciolta.

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http://bestio.splinder.com

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Ieri c’era quel piano che suonava….         Sottofondo stasera Baustelle       Cambiare la mia vita…pensiero che gira e rigira nella mia mente… Il mio lavoro mi piace ma sento di non vivere….

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Nel mio paese c'è gente che approva l'uccisione programmata di milioni di bambini ma che considera "eticamente scorretta" l'unione fra esseri dello stesso sesso. E pensate che il mio paese non fa parte di qualche "barbaro" posto mediorientale... anzi! Ora faccio un televoto (visto che vanno di moda): E' immorale cosa accade al ragazzo con i capelli chiari nella foto 1 o è immorale cosa accade (o è accaduto) alla bambina nella foto 2? La risposta, purtroppo , non è così banale!

SOBRIETÀ.

  da  “Giorni nonviolenti 2004” Edizioni Qualevita Via Buonconsiglio n.2  67030 Torre dei Nolfi (AQ)  conto corrente postale n.10750677  Tel. 0864.46448 - Cell. 349.5843946   Il biografo latino Svetonio racconta che Diogene stava lavando delle lenticchie per farsi la minestra. Il filosofo Aristippo, che se la passava bene perché si era messo a corteggiare il re, gli disse sprezzante: “Se tu imparassi ad adulare il re, non dovresti contentarti di un piatto di lenticchie”. “E se tu avessi imparato a vivere di lenticchie” ribatté Diogene con altrettanto sprezzo “non avresti bisogno di adulare il re”. Un piatto di lenticchie o la svendita della propria dignità. Una vita vissuta nella sobrietà non solo come scelta singola o intimistica ma come coinvolgimento di popolo contro l’arroganza degli imperatori di turno. Meno siamo sobri come comunità, come popolo, oltre che come persone, e meno siamo interessati alla dimensione pubblica (partecipazione, attività politica, senso di appartenenza a u

Senza titolo 330

FABRIZIO DE ANDRE' Maria nella botteaga d'un falegname (1970) Maria: "Falegname col martello perché fai den den? Con la pialla su quel legno perché fai fren fren? Costruisci le stampelle per chi in guerra andò? Dalla Nubia sulle mani a casa ritornò?" Il falegname: "Mio martello non colpisce, pialla mia non taglia per foggiare gambe nuove a chi le offrì in battaglia, ma tre croci, due per chi disertò per rubare, la più grande per chi guerra insegnò a disertare". La gente: "Alle tempie addormentate di questa città pulsa il cuore di un martello, quando smetterà? Falegname, su quel legno, quanti corpi ormai, quanto ancora con la pialla lo assottiglierai?" Maria: "Alle piaghe, alle ferite che sul legno fai, falegname su quei tagli manca il sangue, ormai, perché spieghino da soli, con le loro voci, quali volti sbiancheranno sopra le tue croci". Il falegname: "Questi ceppi che han portato perché il mio sudore li trasformi nell'immagine

Senza titolo 329

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Io   Io prima argilla del mondo come bambina inizio a formulare parole andando lenta nel passo con te che non ci sei per arrivare ferma e sicura al richiamo del batticuore. Con la forza dell’amore piena mi sento di te, ubriaca del sapore che ora è  però volato altrove.

a greysky

  Modena City Ramblers > La Grande Famiglia (1996) > La Strada Di tutti i poeti e i pazzi che abbiamo incontrato per strada ho tenuto una faccia o un nome una lacrima o qualche risata abbiamo bevuto a Galway fatto tardi nei bar di Lisbona riscoperto le storie d'Italia sulle note di qualche canzone. Abbiamo girato insieme e ascoltato le voci dei matti incontrato la gente più strana e imbarcato compagni di viaggio qualcuno è rimasto qualcuno è andato e non s'è più sentito un giorno anche tu hai deciso un abbraccio e poi sei partito. Buon viaggio hermano querido e buon cammino ovunque tu vada forse un giorno potremo incontrarci di nuovo lungo la strada. Di tutti i paesi e le piazze dove abbiamo fermato il furgone abbiamo perso un minuto ad ascoltare un partigiano o qualche ubriacone le strane storie dei vecchi al bar e dei bambini col tè del deserto sono state lezioni di vita che ho imparato e ancora conservo. Buon viaggio... Non sto piangendo sui tempi andati o sul passat

Tributo a Rimbaud

Il 20 Ottobre 1854, esattamente 150 anni fa, nasceva a Charleville un Genio poetico destinato a rivoluzionare la poesia. Costui era Arthur Rimbaud: Profeta, Ladro di Fuoco, l'Uomo dalle suole di vento… Per ricordarlo il maniera degna riporto di seguito alcuni dei brani più famosi della nota “Lettera del Veggente”: “[...] Il Poeta si fa veggente mediante un lungo, immenso e ragionato disordine di tutti i sensi. Tutte le forme d'amore, di sofferenza, di pazzia; egli cerca se stesso, esaurisce in sé tutti i veleni, per non conservarne che la quintessenza. Ineffabile tortura nella quale ha bisogno di tutta la fede, di tutta la forza sovrumana, nella quale diventa il grande infermo, il grande criminale, il grande maledetto, - e il sommo Sapiente! - Egli giunge infatti all'ignoto! Poiché ha coltivato la sua anima, già ricca, più di qualsiasi altro! Egli giunge all'ignoto, e quand'anche, smarrito, finisse col perdere l'intelligenza delle proprie visioni, le avrà pur vi

Senza titolo 328

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                                                                                                                                                                                                                     La magia dell'Aurora Boreale Photo by Patricia Cowern

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CAPRICCI Papà, mi compri un SAM-650 ? Dai, ti lavo la macchina... Anche i vetri... Ti trovo una ragazza della mia età... No, eh? Umpf... PS: ma è il mio browser che visualizza questo blog in maniera orribile o c'è effettivamente qualche problema? Linea allo studio...

Senza titolo 326

I DOGMI DELLA VITA…     Certe cose vanno prese così come vengono senza chiedersi troppi perché … nella mia vita ci sono molte cose di cui ho rinunciato a chiedermi i perché. Come la briscola, la briscola a 5, la chitarra e la matematica…basta, non le capisco, le prendo così come sono…ho imparato a conviverci, girandogli attentamente alla larga. Sono i grandi misteri della vita, quasi dogmi, che vanno presi a scatola chiusa, presi x buoni anche se incomprensibili; come quello racchiuso nella canzone di Marco Ferradini, teorema: “prendi una donna (ma io oserei dire che valga anche x l’uomo) trattala male, lascia che ti aspetti x ore, non farti vivo e quando la chiami fallo come se fosse un favore… e allora si vedrai che ti amerà, chi meno ama e’ più forte si sa…” parole sante di quel gran guru. Hanno provato in molti a dare una spiegazione razionale a questa cosa ma non c’è… no, non c’è una spiegazione, è un dogma, non c’è un perché che ci spinge a fuggire davanti ad una persona che ci a

Senza titolo 325

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Giuseppe, continua sempre a volare e non permettere a nessuno di ostacolare il tuo volo verso la libertà! Un saluto

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La Notte La notte ha stelle chiare stasera. Seduta contemplo l’infinito e ne assorbo l’attimo partecipe di questa verità/realtà. Ogni stella è una dimora dove rifugiati in sordina, stanno I desideri espressi. Sono piccoli cassetti a mia disposizione dove immersa con la mente frugo fra le mille cianfrusaglie. Alcune luccicano , altre sono piene di polvere posatasi nel tempo passato. Pochi sono pieni, di visi d’amare, mani da stringere e speranze cercate. Altri sono ancora da riempire di sogni da far rivivere. Lunga è la notte , ho tempo di sognare e di riporre con cura nella stella del mio cuore, l’ ardente desiderio e spolverarlo per farlo brillare sempre nel lento ma continuo mio mutare.

TROVA IL TEMPO

Trova il tempo per essere affettuoso: è quella la strada per la felicità. Trova il tempo per sognare è quello il modo per attaccare il tuo carro a una stella. Trova il tempo per amare ed essere amato: è il privilegio degli dei. Trova il tempo per guardarti intorno: la vita è troppo breve per essere egoisti. Trova il tempo per ridere: è la musica dell'anima. Antica preghiera inglese

faq 2

    In questi giorni   fra   le tante   email , ne   ricevo una    in cui mi si   chiede : 1)   come mai continuo a scrivere     e non chiudo il  blog ,visto che    la maggior parte dei post    non sono commentati   da nessuno\a   ? 2)   come mai   ho   fatto   un blog   collettivo \   aperto e non singolo\   chiuso    ? 3)    come scelgo   i “ miei   collaboratori “    per la   mia web   comunity   ?   4) da dove traggo ispirazione per   le mie tematiche   ? Vediamo di risponde   alle domande   : 1)   perché     a me   mi    piace   scrivere   mi fa sentitre   vivo,    cartarchico   , e d   alcuni miei cdv   sia interneauti  che non  internjauti  fra   cui il mio analista   e    docaweb ( www.docaweb.it   )   co-fondatore del   blog   lo   sanno e   m’incoraggiano ad   andare   avanti   . Inoltre   non importa    se   una persona   non vuole   rispondere   o perché   non ha    tali esperienze   o si   vergogna   od   è ancora   legata   a   tali tabù ed   prigioniera delle sue paure

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    …ciò che lascerai sarà sempre ciò che vorrai…   …voglia di cercare ciò che non c’è…   ...e se c’è?...

Senza titolo 322

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Sebastiao Salgado , grande fotografo dei disagi portati dalla guerra, in uno dei suoi capolavori... dalla mostra "exodes"

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Che sarà. Che sarà dei miei pensieri nell’intento di vagare leggeri e liberi, superando monti e sorvolando mari? Accolti forse in altri lidi, cullati e rinvigoriti da nuova luce torneranno a me, per non farmi sentire più sola. L’immagine riflessa urla nella speranza, divorata da una cronica inquietudine a risolvere enigmi. E la vita ricomincia la sua danza, mentre parole mute e sogni accartocciati nel labirinto mentale bussano in cerca di nuove emozioni.