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riflessioni sull cambio d'orario da legale a solare ed Adrian Rodriguez Cozzani Artista, artigiano e un po’ filosofo: l’ultimo costruttore di clessidre

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In sottofondo  " Un altro giorno è andato - Francesco Guccini  Dovrei lasciare perdere  , ma non ne posso più   di  stare zitto  o mandare  a  fncl  , chji i dice  perch+ metto   la musica  nei miei  post  .Ecco la risposta  : <<. Senza la musica che lo accompagna il tempo è solo sfilza di scadenze e date entro cui vsanno pagate le bollette . >>    Frank Vincent Zappa ( 1940 –1993) Un ultima  precisazione    primsa  d'iniziare  : il post   d'oggi  èdeliberamente  tratto ed  rielaborato   da   http://www.topolino.it/archivio-post/topo-3231/   Adesso  andiamo ad iniziae   . Mi piacerebbe che il tempo scorresse lento come la polvere nella clessidra - che poi è sempre lo stesso tempo ma lì, osservandolo, sembra andare alla velocità giusta, nella clessidra il tempo sembra prendersi... il giusto tempo  - e invece, siamo già incredibilmente arrivati al "cambio dell'ora": il 29 ottobre infatti si torna a que

LAMENTO PER IL CIGNO UCCISO di © Daniela Tuscano

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Sono reali per l'incedere lento, pingue. Paiono indifferenti, ma è bellezza senz'aggettivi, soprattutto senza vizio. Poi, una volta fuori del perimetro acquatico, tornano palmipedi: goffi, umorali. Hanno carattere, i cigni. Il carattere basta in natura, in quel mondo di spazi e non di tempo, dove si è soggetti soltanto alle stagioni, agli amori e ai climi.  Ma il tempo esiste, per opera dell'uomo. Che gli ha dato un senso, il suo; e l'ha organizzat o secondo i suoi desideri e capricci. Il tempo, non dà tempo. L'uomo, a differenza del cigno, sa di averne poco e vuol catturarlo, possederlo, talora giocarci. L'uomo ha percezione della propria fragilità e, a differenza del cigno, ragiona. Davanti a una libertà sconfinata può tacere, pregare e proteggere; e allora diventa la creatura più amabile e materna del pianeta. La natura da cui è uscito si riconcilia con lui.  Ma può anche incrudelire, invidiare, possedere: e, in quel caso, non v'è limite alla sua f

La storia a Conegliano: impara la lingua dei segni per aiutare l’amica

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Lo  so che sembrerò sentimentale  , ma   certe storie  mi aiutano a vincere il mio pessimismo e   ad  allontanare  i pensieri  e le domande  elucubratorie  ache  serve  vivere   e amentita   varie  . Ecco una storia      recente    dopo  la news  di un amica  che  dona il rene  all'altra amicva  malata   https://www.ilgazzettino.it/nordest/padova MONSELICE - «Volevo pareggiare i conti con una sfortuna che non meritava». Così Letizia Guglielmo spiega la decisione di donare un rene all'amica d'infanzia Lara Martello, restituendole la speranza di vita. Entrambe vivono a Monselice e sono nate a tre giorni di distanza nel settembre del 1969. Sette anni fa Lara ha scoperto di soffrire di glomerulonefrite, una malattia infiammatoria che interessa i reni. Nel 2010 inizia il percorso di dialisi e quello dell'attesa di un trapianto. La prima ad offrirsi è stata la madre, ma i test di compatibilità sono risultati negativi. Poi, come racconta La Repubblica, una pi

Nuove schiavitù. Suore in lotta contro la tratta, 10 anni di battaglie da ©Daniela Tuscano

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Hanno incominciato in trentatré. Tante erano le partecipanti al seminario di formazione o rganizzato dall’Ambasciata statunitense presso la Santa Sede e dall'ufficio anti-tratta dell'Unione italiana delle superiore maggiori (Usmi) nel 2007. Trentatré suore, di ventisei Paesi differenti, riunite dal proposito evangelico di contribuire a combattere la schiavitù del Ventunesimo secolo. Sono state loro a lanciare, al termine dell’incontro, il 20 ottobre di dieci anni fa, la Rete internazionale delle religiose contro la tratta di persone (Inratip), la prima “alleanza globale” contro questa piaga. Il lavoro di quelle pioniere ha fatto da apripista ad altre reti – Anath, Renate, Talitha Kum – impegnate nella prevenzione e nel recupero delle vittime di sfruttamento sessuale e lavorativo, definito da papa Francesco “un crimine contro l’umanità”. Dieci anni dopo, “guardando e riflettendo sul cammino fatto e sugli obiettivi raggiunti notiamo con riconoscenza che molto è stato fa

Caporetto. In viaggio sulla strada di Rommel ovvero vista dal nemico

stanco  delle  solite  tesi  ultra retoriche  ,   quasi  vicino alla stucchevolezza  ,   ed  nazionalistiche  che  sfociano   vedere le  tesi di     riportate  qui  su  www.http://www.difesaonline.it  o   nel mio post  precedente   in  tesi  ultra revisioniste  (    uso   del revisionismo    quando   non è  necessario  perchè  un evento  è  già stato svisceratoi  ed  analizzato   in tutta  la sua interezzza è  non c'è  più niee  d'ìaggiungere \ rettificare  )  lascio  con ampio  piacere  la  parola  a  questa  intervista  a Paolo Rumiz torna nei luoghi di Caporetto a cento anni dalla disfatta dell'esercito italiano. "La strada di Rommel" è il racconto di quella battaglia vista dalla parte del vincitore. Il dvd del viaggio sarà in edicola dal 24 ottobre   da  h ttp://ilpiccolo.gelocal.it/italia-mondo/2017/10/21/news / ROMA. Caporetto, 24 ottobre 1917. Le truppe tedesche infliggono la più grave sconfitta della storia all'esercito italiano. A guidarle c

Chi lo ha detto che gli asini sono tonti

cosa è rimasto di : Caporetto , della rivoluzione d'ottobre ( 1917-20017 ) e dei 50 anni della morte di Ernesto chè Guevara ( 1967-2017 )

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mia  dolce  rivluzionaria  - Modena City Ramblers  destra-sonistra   -   Giorgio Gaber  Stagioni (Tributo a Ernesto ''Che'' Guevara) e  Canzone per il Che -   Francesco Guccini come promesso precedentemente ecco da figlio della della guerra fredda , in particolare le ultime frasi cioè 1985-1989\1991 ed la sua fine \ crollo [? ] dallle ideologie classiche ( fascismo e comunismo ) del XX secolo ma che ancora caratterizzano questo attuale nalla ricerca di una nuova definizione [ I II ] Cercherò di rispondere ad una delle classiche domande da e di riportare il mio punto di vista su tre eventi storico \ culturali di cui quest'annoi si celebra o si è celebrato 50 anni per il primo ( la morte di Ernesto Che Guevara ) ., la battaglia di caporetto e la rivoluzione d'ottobre ( il secondo ed il terzo ) . Da quale incomincisamo ? mumble... mumble ....

donne che lottano e s'indignano veramente e donne che si lamewntano per quiestione di lana caprina

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la prima storia è   avvenuta    a  Frosinone,  dove  l'arbitra sara sospende  a partita   per  insulti  sessisti  da   http://roma.repubblica.it/cronaca/2017/10/16/news/ Frosinone, insulti sessisti all'arbitra Sara. E lei sospende la partita Sara Mainella, della sezione romana arbitri “Generoso Dattilo”, contestata durante il match Arpino-Itri                               di CLEMENTE PISTILLI Il sessismo è arrivato a inquinare anche i campi di calcio. Ieri ad Arpino, piccolo Comune in provincia di Frosinone, una giovane che stava arbitrando una partita tra la squadra locale e la pontina Itri Calcio, è stata costretta a interrompere la gara a due minuti dalla fine. Sara Mainella, della sezione romana arbitri “Generoso Dattilo”, sarebbe stata pesantemente contestata con insulti a sfondo sessista. La ragazza, oltre agli insulti, avrebbe subito un tentativo di aggressione da parte dei giocatori ospiti dopo aver decretato un’espulsione. La partita d

La “Bela Rosin”: la Sposa Morganatica del 1° Re d’Italia che non divenne mai Regina

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 ed  io  che credevo  che   la  canzone   la   La bella Gigogin   fosse solo   un canto patriottico italiano del  XIX secolo  ovvero del   nostro risorgimento   invece     leggendo     questo articolo    di  Giovanna Potenza su   http://www.vanillamagazine.it/ del  Ott 15, 2017  che  trovate  sotto     ho scoperto   alcuni retroscena   . Retroscena  che  già conoscevo  , ma    non del tutto   La “Bela Rosin”: la Sposa Morganatica del 1° Re d’Italia che non divenne mai Regina Rosa Vercellana – colei che era destinata a diventare la moglie morganatica del primo re d’Italia – inizialmente parve solo una delle tante bellezze del popolo che Vittorio Emanuele II era solito incontrare, magari al rientro da una battuta di caccia, nel corso di una sosta nei borghi del natio Piemonte. In occasioni del genere, al futuro sovrano piaceva mescolarsi alla gente e distribuire sigari e complimenti alle giovinette del luogo, vestite a festa con l’abito elegante riservato alla messa domenical