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27 gennaio e 10 febbraio sfatiamo la vulgata che non ricordare in modo ufficiale voglia per forza dire dire negare o giustificare tali bruttezze

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  Poichè  le  due    giornate  ( anche se   si dovrebbe parlare  di settimane   )  " rompi  " sono    vicine  e   spesso  , sic  ,  vengono celebrate  insieme  ho  deciso  di  portarmi avanti  🤣😃 e  di  bloccare  per    evitare  che  finisca     come in chiedi alla  polvere   di  J.fante  o   perso  fra  la  cronologia  internet  ,  un post  sul   10m febbraio    e    del perchè  lo celebro   . Dopo  questo  spiegone  veniamo  al post    Anche se  sono  critico   verso  il  10 febbraio ricordo  tale   evento   e  cerco  di sfatare  la  vulgata   come    che  e cercar di capire cosa accadde nell'Adriatico in quegli anni e  farsi un idea   diversa   da  quella  ufficiale   non vuol dire necessariamente  giustificarla o    negarla  .La cristallizzazione istituzionalizzata   delle  memoria    delle  vicende   delle  foibe  in una ricorrenza nata a qualche anno dall'istituzione del Giorno della Memoria contiene in sé un'irrisolvibile contraddittorietà. Il 10 febbraio

le donne nei lager e i lagerbordell

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in sottofondo Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 in si bemolle minore, op. 23  di  Pëtr Il'ič Čajkovskij  in  particolare la  parte l 'allegro ma     non troppo e  molto maestoso    come promesso precedentemente  nel post     il dovere  di non dimenticare ecco a voi   il  post   sulle  donne  nei lager   Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche liberarono il campo di concentramento di Auschwitz e ogni anno in questa data, divenuta simbolica, si celebra il Giorno della Memoria in cui si ricorda uno dei periodi più bui dell’umanità: la pianificazione dello sterminio di ebrei, disabili, oppositori politici, omosessuali, zingari, testimoni di Geova, asociali, apolidi. Quando si parla , se se ne parla della deportazione femminile non possono essere dimenticati l’orrore e le ferite che i nazisti hanno inflitto alle donne e occorre ricordare il sacrificio e gli atti di resistenza messi in atto dalle deportate di tutta Europa, ebree e politiche, soprattutto durante il lavoro

Auschwitz ’44 Rivolta contro il Male Storia di Nicolò Sagi da Trieste l’uomo che cercò di fermare i nazisti

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Sempre dallo speiale di robison di repubblica del 23\1\2021 riporto questa storia diun alòtro argomento poco trattato dalal memorialistica del27 gennaio . quelli che Primo un saggio di Primo Levi. Scritto , ultimo lavoro dell'autore, è un'analisi dell'universo concentrazionario che l'autore compie partendo dalla personale esperienza di prigioniero del campo di sterminio nazista di Auschwitz Auschwitz ’44 Rivolta contro il Male Storia di Nicolò Sagi da Trieste l’uomo che cercò di fermare i nazisti IL 7 ottobre 1944, alle due e mezzo del pomeriggio, nel cortile del Krematorium IV di Auschwitz-Birkenau entrò un camion con 70 SS. Un ufficiale fece uscire gli uomini che lavoravano nell’edificio e pronunciò loro un discorso tranquillizzante, ma chiaramente ingannevole: sarebbero stati “trasferiti” in un altro campo. Alla richiesta dei nazisti di avere 100 uomini per il “trasferimento”, tutti si rifiutarono di fare un passo in avanti, tranne un prigioniero che, con uno scatto,

UN RIFUGIO VICINO AL CIELO, la storia delle famiglie ebree salvate dagli abitanti di un intero paesino delle Orobie Bergamasche

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Poichè ogni commento personale è inutile ed il rischio di cadere nella retorica , cosa che voglio come ho già detto precedentemente evitare ,preferisco lasciare che a parlare di tale argomento siano le storie . E' più eficace di mille commenti di noi che non l'abbiam vissuto e lo conosciamo , parlo per la mia generazione ( meta degli abnni 70 ) attraverso documentari televisivi pre  dei canali   di   rai5 e rai storia  La storia che riporto sotto tratta da l'ultimo numero dell'inserto settimanale robison di repubblica è anche la storia di un libro  particolare   .     da    https://acantini.altervista.org/un-rifugio-vicino-al-cielo-la-storia-delle-famiglie-ebree-salvate-dagli-abitanti-di-un-intero-paesino-delle-orobie-bergamasche/ UN RIFUGIO VICINO AL CIELO, la storia delle famiglie ebree salvate dagli abitanti di un intero paesino delle Orobie Bergamasche Scritto il        NOVEMBRE 30,

Il dovere di non dimenticare

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 A  chi mi dice  che   sono noioso  e  parlo di  anticaglie  quando  scrivo  sul   la  giornata   della memoria  e  sula  giornata  del ricordo    dedico questo post  anche  se   è come dare le perle  ai porci  ma  io non mi  scoraggio e  continuo d'altronde  e  per  loro    che scrivo     e  condivido  La shoah, le foibe, i gulag  sono    tragedie ed  aberrazioni ( ovviamente   da  non mettere    sullo stesso  piano e  paragonate   fra  loro    secondo  la  classica logica : << il mio  è  più grande  del tuo  >>     o quando si  parla  di  uno    :  <<   non hai  parlato   di quello che  hanno  fatto ..... ecc >>    pur  essendo   tragedie   ed  eccidi  )     che  dovremo  aver  imparato   e chiunque si presti o, peggio, sia artefice di strumentalizzazioni non ha capito nulla di quanto è accaduto, ma soprattutto non capisce che sono proprio gli atteggiamenti divisivi a fomentare queste tragedie  e  a  far  si  che  le  ferite    che  esse   hanno portato 

Parenti e amici denunciano sui social (e all’Fbi) gli assalitori di Capitol Hill: “Ciao zio, visto che ora sei un terrorista ti ho segnalato

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 chi di social  colpisce  di social  ferisce   di Andrea Indiano | 17 GENNAIO 2021 de il il fatto quotidiano  Parenti e amici denunciano sui social (e all’Fbi) gli assalitori di Capitol Hill: “Ciao zio, visto che ora sei un terrorista ti ho segnalato “Gli agenti stanno setacciando oltre 100mila suggerimenti digitali e hanno formulato accuse federali contro più di 70 persone fino ad oggi”, ha detto un portavoce dell'Fbi al New York Times L’ Fbi  può contare su degli alleati inattesi mentre cerca di identificare gli assalitori di  Capitol Hill . I  parenti  di alcuni dei protagonisti dell’invasione al Campidoglio americano si sono fatti avanti per aiutare le autorità ad arrestare i ricercati. Sui social, sono diventate virali le storie di figli e nipoti che hanno associato i volti nelle immagini dell’assalto a quelle dei loro familiari. Esemplare è la vicenda della 18enne  Helena Duke  che ha usato  Twitter  per identificare la  madre , presente il 6 gennaio a  Washington  e a

anche i ladri hanno un cuore . i ladri restituiscono l'auto speciale rubata a una disabile

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la storia letta oggi su repibblica.it e trovata anche su altri siti per vedere se fosse una bufala sembra testimoniare quello che diceva una critica alle due canzoni della colonna sonora vedi sotto , a volte anche i ladri hanno un cuore "Scusateci, anche noi abbiamo un cuore": i ladri restituiscono l'auto speciale rubata a una disabile La Fiat Doblò è stata rinvenuta dai carabinieri. La figlia Rita: "Questo è un segno di speranza, quel briciolo di fiducia per il genere umano che non dovrebbe abbandonarci mai "   "Anche noi abbiamo un cuore, scusateci non sapevano della vostra patologia. Scusateci ancora, i ladri". Sono ritornati sui loro passi, mossi dalla compassione, i malviventi che mercoledì 13 gennaio hanno rubato una Fiat Doblò speciale dall'area mercatale adiacente l'ospedale "Di Venere" di Bari. Ovvero l'auto di famiglia di   Maria Elena Barile Damiani , 56 anni, affetta da s