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Premio strega , la destra attacca il romanzo Dalla stessa parte mi troverai (Edizioni Sur) di Valentina Mira su un giovane impiccato dieci anni dopo Acca larentia. " Giustifica le Br " . I libri oltrechè letti vanno capiti .

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C’è della reciprocità, se non della banalità, nell’accanimento della destra italiana contro un libro considerato antipatico. Un metodo , secondo i benaltristi , del tutto uguale a quello utilizzato sulla sponda politica opposta per attaccare lo scritto di un generale ideologicamente scorretto.      Valentina Mira contro Roberto Vannacci o viceversa: la cultura azzannata al collo dal politicamente incorretto. Con il libro dell’autrice romana destinato a seguire i fortunati passi di quello dell’alto ufficiale, venduto per centinaia di migliaia di copie grazie al battage mediatico, radicato su quello politico. Infatti si avvicinano  la data del 25 Aprile festa della Liberazione e   i  40 ed 50  anni  delle  tre   principali stragi   fasciste    degli anni  di  piombo \  strategia della tensione     ( per   chi  non ricorda o  ha  dimeticato  ma sopratutto per  chi non conosce   \  non sa  )    piazza della loggia Brescia 28 maggio 1974 bomba esplosa durante una manifestazione sindacale

I Francesi, quelli della grandeur,e gli italiani si genuflettono davanti all’islam ? come risolvere il problema

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 Secondo me   in parte  si .  Perchè  s'è vero che  l'italia  è ormai sempre  di più  sulla  via  dei  paesi   ex  coloniali come  francia ed  Inghilterra    o  come  gli Usa ,  sempre  più multietnica  , debba  per  forza  essere  solo  tu ad  accontentare  gli  altri  passivamente  cioè  tanto per  farlo  .    Ciò non significa      che    sono  contro    sia  contro l'islam o  sia   tutto  a  un tratto      diventato    un  nazionalista  \  sovranista  . Ma è  perchè preferisco    la  convivenza   anzichè la  rinuncia .  Ora  lo so che con questo post perderò degli amici e dei contatti ma  le  persone      che  non  tengono veramente  a me   da  non accettare  che  qualcuno  la  pensi  diversamente    da loro   se  ne   andranno  come  è  avvenuto in passato   da  sole . Non si  può piacere   a  tutti \ e   . D'altronde questo è il prezzo d'essere libero e non scendere ( o farlo il meno possibile ) a compromessi. Infatti va bene che ciascuno di noi debba

chi reputa l'immagine di una donna che allatta un bambino un " valore non condivisibile " è un bigotto o malato di mente " , il caso della statua di Vera Omodeo

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facendo scrollando la home di facebook ho trovato questo post 9 aprile alle ore 10:06 · ( DIO CI GUARDI DAGLI IMBECILLI)!Secondo gli scienziati della commissione tecnica (architetti del Comune di Milano, un architetto membro della commissione per il paesaggio e una persona nominata dalla Sovrintendenza) non si può collocare quest’opera in piazza Duse, come richiesto dai familiari di Vera Omodeo, perché la scultura raffigurante una madre che allatta il figlio, richiama "valori rispettabili ma non universalmente condivisibili".IO LA PUBBLICO NELLA MIA BACHECA, spero lo facciano in molti, perché è un’opera bellissima come bellissime sono le mamme che allattano. (Opera di Vera Omodeo) .   che  conferma  quanto dice   la  nostra  utente    Daniela Tuscano Preferiti    ·     ·  E certo, dire che solo le donne allattano non è "inclusivo". Da notare che hanno consigliato un istituto religioso (in realtà, intendevano "cristiano": è l'unica religione c

PRESENTADA #SUITE 11- francesco medda

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  Il mese scorso, prima dell'uscita del disco mi sono divertito con un esercizio di scrittura per raccontare il contesto (paesaggistico, sociale e familiare) che ha visto nascere e svilupparsi il percorso che mi ha portato a generare il nuovo lavoro. Lavoro che è ben rappresentato da questo testo/manifesto, uscito nella sua prima versione nel libro Mala Manera di Malasorti ( S'ardmusic /Abbà) e poi potenziato grazie al contributo di tanti amici, in particolare Marco Lutzu , Omar Onnis , Giacomo Casti e Pier Gavino Sedda . Come cresci in una terra colonizzata, la cui cultura è stata resa minoritaria, periferica e subalterna rispetto a quella dominante, una cultura di cui non controlli la narrazione? Con autorazzismo e autocelebrazione, esaltazione e disperazione, sempre alla ricerca della specialità, in un senso o nell’altro. Dalle mie parti è il rapporto con il mare la metafora perfetta: per alcuni, luogo infido dal quale arrivano sciagure, per altri, trampolino per il domini