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quando a commettere il femminicidio è anche lo stato . la Marianna Manduca Una madre che non è stata creduta dalla Giustizia e ha pagato con la vita la battaglia per riavere i suoi figli. Ma ora lo Stato chiede ai tre orfani un "risarcimento"

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A Senigallia, a casa della famiglia Calì, dove il cugino Carmelo e la moglie Paola dopo l'assassinio di Marianna nel 2007 hanno accolto i suoi tre bambini piccoli. Avevano 2, 4 e 5 anni, disprezzavano le donne e non parlavano l'italiano. "Noi avevamo già tre figli, non c'era neanche una stanza per loro, io e mio marito abbiamo dormito sul divano , ricorda Paola. Non potevamo lasciarli dai nonni, non erano in  grado di accoglierli ed erano distrutti dal dolore". E aggiunge: "Io non so se sono stata una brava mamma, non sono una psicologa, ma mi sembra che stiano bene". "È incredibile l'ingiustizia che ha subito Marianna e anche i tre ragazzi. Non posso non combattere per loro", spiega Carmelo.  Videoreportage di Maria Novella De Luca e Francesco Giovannetti purtroppo ,  visto  che   il resto dell'articolo  repubblica  ,   con tutta la  documentazione   delle  denunce non prese in considerazione  , lo  mette  a pagamento ,  questa  è 

effetto delle fake news e dell'analfabetismo funzionale .come un esperimento sociale -provocazione fatto a Nantes per sensibilizzare la gente sul femminicidio venga scambiato per una “follia totale”.

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 questa   news    riportata  sotto   ed  i risultati  specie  in Italia     dimostrano come   ci sia ancora  molto  da   fare    nella   guerra    culturale   contro il femminicidio e   le  sue radici  culturali   , che   non  basta  la  sola   giornata   ipocrita e pulicoscienza   contro  la violenza  sulle  donne .     da  https://www.ilmattino.it/ di    Sabato 24 Novembre 2018, 21:01   Marciapiedi divisi per uomini e donne: a Nantes esperimento sociale contro violenza di genere                                               di Giampiero Valenza A sinistra gli uomini, a destra le donne. Così un marciapiede diventa un esperimento sociale per spiegare perché lottare contro la violenza di genere. Succede a Nantes, in Francia, dove il Comune lo ha fatto in occasione di una serie di iniziative promosse per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza alle donne prevista per domani. Il cartello è stato installato in rue de la Paix (via della pace)

fare dell'8 marzo una giornata contro le violenze sulla donna proprio come si fa il 25 novembre

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Siamo alle porte dell’8 marzo, vorrei ricordare a tutte le donne che pensano che questo giorno sia simbolo di trasgressione e divertimento che dietro questa data c’è una grande battaglia e una grande tragedia. Pensate prima di agire ........ Infatti  invece di fare il  25 novembre  giornata   sul femminicidio  \  violenza  sulle  donne   non potevano  farla l'8  marzo  ?

Nient'altro che donne...

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Dopo la pubblicazione del mio post sulla giornata contro la violenza sulle donne (che oggi ricorre) ho ricevuto la seguente lettera : Le osservazioni dell'assessore Cadeo e di padre d'Asta denotano che il tema del loro scandalo non è lo stupro, ma il fatto che al corpo di Gesù sia associato un corpo di donna. Personalmente, come donna, se quel corpo mi manda un messaggio di stupro non riesco a vedere (come Cadeo e d'Asta), l'edonismo, la morbida sensualità delle carni e delle orbide lenzuola o l'insistenza di una scritta sul pube . Per me che sono donna, da quelle carni parte un grido di dolore, di umiliazione, di sofferenza senza conforto: temo di non riuscire a notare tutta quella sensualità che scandalizza i suddetti uomini e la mia è certo una visione di parte. La parte di chi è vittima per il semplice fatto di nascere donna. Sabato compio 38 anni, ma ricordo come se fosse ieri il catechismo della prima comunione in cui la suora spiegava a noi bambine che