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Visualizzazione dei post con l'etichetta amicizia

cosa non si fa per ricordare un amico Nuotatore inglese sfida le Bocche di Bonifacio per ricordare un amico scomparso

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l'amico  http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2018/07/29/tenta-la-traversata-corsica-sardegna-a-nuoto-qualcosa-per-va-stor-68-754323.html CRONACA » SARDEGNA Nuotatore inglese sfida le Bocche di Bonifacio per ricordare un amico scomparso Ieri alle 17:20   - ultimo aggiornamento alle 17:51                                                Il nuotatore inglese Mickey Helps Mickey Helps, ex campione di pallanuoto della cittadina britannica di Epson, nominato "Personalità sportiva del 2017" per le traversate in mare aperto, sfiderà i 15 km di Mar Mediterraneo che separano la Corsica dalla Sardegna per ricordare l'amico ed ex capitano di pallanuoto Mark Shepherd, morto prematuramente per un infarto nel 2016. I fondi raccolti con questa iniziativa verranno poi devoluti alla Britain Heart Foundation, per la prevenzione delle malattie cardiache. "Mi sembra un tratto interessante da attraversare - ha dichiarato Mickey Helps - e m

La resistenza italiana ( o guerra civile che dir si voglia ) non fu solo : 1) banditi e traditori ., 2) patrioti e combattenti

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 , ma  fu  anche  storie e    come queste   da    http://tribunatreviso.gelocal.it/italia-mondo/2017/11/22/news/cronacaitaliana-le-storie-del-22-novembre-2017-1.16149766?fsp=2.4288&ref=fbfci Voltago non dimentica la "signorina Ruth" Belluno. «Esito un momento perché non volevo sapessero che io li capivo e poi, cosa fare se decidono di portarmi con loro? Mi avvicino, biglietto in mano, all'ufficiale e gli parlo in tedesco. Non mi ascolta e continua a dare ordini ai soldati. Gli parlo ora nello stesso suo dialetto che gli avevo sentito parlare prima. Si gira verso di me e vuole sapere chi sono e come mai mi trovo in questo villaggio». Sembra il passo cruciale di un romanzo storico ambientato nell'Italia invasa dai tedeschi nel corso della Seconda guerra mondiale. Chi parla è Ruth Bermann, morta venerdì scorso all'età di 96 anni a Miami in Florida. Il villaggio è quello agordino di Voltago, alle pendici del Monte Agnér. In quei giorni del 12-13 otto

ed io che credevo che i cantautori fossero tutti disinistra e di estrema sinistra il caso de il Guccini cattolico Claudio Chieffo

http://www.claudiochieffo.com/it/claudio-chieffo-official-website.aspx?idC=61642&LN=it-IT https://it.wikipedia.org/wiki/Claudio_Chieffo   dicono  di lui   : « Nelle canzoni di Claudio c'è un'onestà, una pulizia, un amore naïf che fa pensare. Siamo profondamente diversi, non solo per le sicurezze che lui ha e che io non ho, ma soprattutto perché nelle sue canzoni lui non fa mistero delle sue certezze. » ( Giorgio Gaber [ ) Sentendo  questo video  sotto   ,  sonmo rimasto  sorpreso credevo che  i cantautori     fossero   tutti  , eccetto (  anche s e poi  è risultra  una legenda metroèpolitana   I II   ) Lucio Battisti  di  destra   e  fascista 10 anni fa moriva Claudio Chieffo uno dei più celebri cantautori cattolici, punto di riferimento umano e musicale per il popolo di Cl. Per ricordarlo è stata allestita una mostra nell'ambito del Meeting di Rimini, curata dal figlio, Benedetto. Chieffo, ideologicamente lontanissimo da Francesco Guccini, ne era pe

La storia di Mirtilla, la “Hachiko” padovana

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E' Per storie come questa che vi apprestate a leggere che riporto storie e fatti che riguardano gli animali ed anche nelle mie guide natalzie ( anche recente ) parlo d'essi . Infatti faccio ma ciò che chiede << Ora che si avvicina il Natale, vorrei lanciare un appello: gli animali sono meravigliosi, e se ne prendete con voi vi saranno accanto per sempre, soprattutto nei momenti bui. Ma comportano anche impegno e responsabilità: non regalatene se non siete disposti a considerarli una parte della vostra famiglia >>la protagonista di questa bellissima storia da http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2016/ del 11\12\2016 La storia di Mirtilla, la “Hachiko” padovana Una cagnolina meticcia ogni giorno accompagna una donna sulla tomba del figlio di Silvia Quaranta PADOVA. Ogni mattina, di buon’ora, Mirtilla aspetta Roberta al cimitero di Terranegra: la segue all’interno, la accompagna per il tempo di una preghiera e poi ognuna riprend

Un Uomo Senza Braccia E L'amico Non Vedente Hanno Piantato Insieme Più Di 10 Mila Alberi ed altre storie

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due storie curiose  che certamente  saranno  vecchie  ma  ed  alcuni portali \  siti magari  le  riciclano e  le riusano  , ma che  importanza  ha  alla   fine  ? .  La prima di come l'unione di coloro che hanno un handicap possano creare un opera d'arte che è anche d'aiuto per i  normali " ( lo che non dovrei usare come mi suggerisce la lettura di -- regalatomi per natale -- del libro Mi girano le ruote di Angela Gambirasio , questo insulso termine e discriminatorio verso chi ha un handicap perchè fa delle distinzioni inappropriate fra chi è o lo è diventato dalla nascita e noi che non lo siamo , ma non ne trovo altri ed quindi che lo metto fra virgolette ) da   http://www.curioctopus.it/ La storia di amicizia di Jia Haixia e Jia Wenqi ha davvero dell'incredibile. Hanno 53 anni, vivono in Cina e le loro vite si sono incrociate a causa delle disabilità che entrambi possiedono: Haixia

Tempio Pausania, al centro della vita il Rispetto e l’Amicizia. Senza retorica, un esempio che arriva dalla musica.

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  da   http://galluranews.altervista.org/                        Tutti i musicisti di una favolosa serata (foto di Margherita Cossu) Tempio Pausania, 18 mag. 2015 Ho sempre presente nella mia mente le parole di mio padre. Diceva sempre, “ Antonio nella vita esistono persone e Persone, alcune le saprai conoscere meglio, altre non si faranno conoscere mai. Le saprai distinguere perché le migliori persone sono quelle che ti sanno ascoltare e non sovrappongono mai la loro voce alla tua, ti sapranno guardare negli occhi in modo diretto e accorreranno quando tu avrai bisogno, al tuo capezzale o al tuo matrimonio. E sorrideranno con te e sapranno anche piangere con te “                                                                           La vita mi ha insegnato che babbo aveva ragione. Lui, come tutti coloro che avevano conosciuto guerra, fame e dolori infiniti, era una persona semplice ma ogni dolore vissuto lo aveva temprato e reso forte. Solo quando siamo forti poss

[ post notturno ] Scampia, l’oasi di calcio in un deserto incompreso e IL LUNGO VIAGGIO Da Praga a Tempio in bici per rivedere un vecchio amico

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non riuscendo a prendere  sonno  , mi  metto a cazzeggiare e in rete   e    trovo  queste  due storie   la   prima storia    viene da   repubblica  online di qualche  giorno  fa   NAPOLI  - C’è un quartiere a Napoli che ha assunto l’immagine mediatica del potere della camorra. Si chiama Scampia, per molti è solo una periferia all’insegna del degrado e soprattutto un grande supermercato di droga a cielo aperto. In realtà Scampia è ben altro, è un cuore pulsante di solidarietà, impegno sociale, vitalità, partecipazione e voglia di riscatto. Non bisogna fermarsi alla superficie, alla crudeltà che fa notizia, alla sensazione di perdizione che questa periferia trasmette, quasi come se fosse un altro mondo, un quartiere fuori le mura di cinta della città di Napoli.  Se ci s’immerge nella vita di Scampia, si notano varie oasi di resistenza al degrado, avamposti di una battaglia generale contro l’abbandono sociale. Tra quelle di maggior successo, c’è una che utilizza il calci

aiuto reciproco e solidarietà fra gli ultimi Sassari, mendicante “adotta” l’amico malato

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 da  la nuova   edizione sassari del 20\1\2014   Sassari, mendicante “adotta” l’amico malato Roberto è stato operato alla bocca dopo un tumore e non può più chiedere l’elemosina. Mirko, nonostante le difficoltà e due figli da mantenere, tende la mano anche per lui di Daniela Scano SASSARI. Quando è arrivato in Italia in cerca di lavoro, vent’anni fa, Slawomir Jacek Sieminiec ha capito che con quel nome impronunciabile non avrebbe mai fatto fortuna. Così ha deciso che si sarebbe fatto chiamare Roberto, ma la sorte con lui è stata avara lo stesso. L’unico che ancora continua a chiamarlo con il suo vero nome è Mirko, un connazionale polacco conosciuto nel 2002 e che che dal 2011 divide con lui il lavoro, quando c’è, e il marciapiede quando la crisi toglie anche quelle poche giornate in nero. Oltre l’elemosina, Mirko e Roberto non hanno mai chiesto niente a nessuno. Ora però Roberto è molto malato e Mirko chiede per lui: «Qualcuno lo aiuti, non voglio che muoia». Nell’attesa se lo è