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nonostante il saggio comportamento del ministro Valditara i fans della maestra di Oristano continuano la disinformazione e la tiritera inesistente della persecuzione religiosa

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Continua ancora la tiritera di esponenti politici e di movimenti di cattolici reazionari sulla sospensione della maestra sarda . Tutto ciò Nonostante Sulla vicenda, ormai più che rafferma, della maestra di Oristano sia intervenuto salomonico ( visto che ha inviato gli ispettori , in modo d a dare in contentino a chi si lamentava che le procedure non siano state corrette ) a mettere una pietra tombale ( ? ) il ministro dell’Istruzione Valditara, che precisa che avrebbe dovuto fare il suo mestiere, non fare la propagandista religiosa in luoghi istituzionali , cioè «Anziché insegnare geografia, storia e matematica, la maestra avrebbe fatto cantare inni religiosi o pregare. È quindi una violazione di un obbligo previsto dalla legge. Se poi si tratti di canzoni religiose, di Bandiera rossa o di leggere Repubblica durante l'ora di matematica, non cambia » afferma il ministro. Ora la misura della sospensione non è

La cattiva informazione sulla maestra d'oristano da Pino Tilocca

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Tiene banco anche oggi la vicenda della maestra di San Vero sospesa dall’insegnamento per 20 giorni. Continuano naturalmente anche i commenti social, tanto più perentori quando dettati dall’ignoranza delle procedure e dei fatti.’ C'è addirittura chi chiede la cacciata del dirigente scolastico che nella vicenda non ci entra e non ci esce .L’atto di sospensione  infatti è stato preso dall’ufficio procedimenti disciplinari dell’Ufficio scolastico di Oristano, competente in virtù della gravità dei fatti contestati. Si tratta di un organismo composto da tre dirigenti di alta e documentata competenza giuridica e il cui comportamento è notoriamente caratterizzato da prudenza, sobrietà, equilibrio. Lo prova anche  l’atteggiamento di grande professionalità che dimostrano in questi giorni, di assoluto riserbo proprio in quanto consapevoli del carattere riservato di un procedimento disciplinare. Riserbo che invece non sembra informare il comportamento della maestra che appare decisamente ineb

MATERNITÀ SURROGATA: IL DIBATTITO È TRASVERSALE, LE LIBERTÀ SONO DI TUTTI CONVERGENZE IMPREVISTE

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Il Fatto Quotidiano 3 Aprile 2023                               VERONICA GENTILI N.C.  L’inedito asse sulla maternità surrogata tra Irene Montero, ministra spagnola delle Pari Opportunità appartenente alle file di Podemos, ed Eugenia Roccella, ministra italiana della Famiglia in quota Fratelli d’italia, racconta bene quanto controverso sia il tema che sta occupando il dibattito pubblico in questi giorni. “Nella gestazione per altri non ci sono soltanto i desideri di genitorialità, le aspirazioni e i progetti della coppia committente. Ci sono persone concrete. Ci sono donne usate come strumento per funzioni riproduttive, con i loro diritti inalienabili annullati o sospesi dentro procedure contrattuali. Ci sono bambini esposti a una pratica che determina incertezze sul loro status e, quindi, sulla loro identità nella società”: se le contrarietà della Roccella includono sia lo sfruttamento del corpo femminile che il supposto trauma provocato ai nascituri, quelle dell’esponente della sinis

sulla maternità surrogata non ci sarà un dibattito serio ed obbiettivo finchè ci sarà da una parte e dall'altra disiformazione .

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📷  @oanabella_photography  Sulla   #maternitasurrogata   o quello  che  viene chiamato    #uteroinaffitto di tutto: faziosissime e disinformate narrazioni di stampa e TV, dove il contraddittorio non esisteva o veniva ridotto a un paio di macchiette reazionarie, ignorando del tutto la critica #femminista  e  non solo  campagne di vario genere su presunti "diritti negati" ai bambini,  vignette "cattoprogressiste"    \  radical  chic    sulla Madonna "surrogata" e sugli oppositori (notare il maschile) alla #gpa irrisi come fruitori di "vagine a pagamento".  S'è  udito dotte (o circa) dissertazioni sull'"autodeterminazione" del corpo femminile, quasi tutte da parte di maschi, come se quel corpo non ne recasse un altro, come se esistesse il diritto al figlio e fosse appannaggio dei soli adulti. S'è  udito  e si sente  di calciatori miliardari, cantanti e star di Hollywood  ed  non solo   , nazionali ed  internazionali  che si av
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ha ragione questo post infatti non si guardano certe trasmissioni per informarsi. Le si guarda come si assiste ad un incontro di pugilato. Quello sono. Lorenzo Tosa   s n t p 4 4   u 6 3 5 g 6 h 1 3 5 u    ·  Nathalie Tocci è la Direttrice dell’Istituto Affari Internazionali, nonché una delle massime e più lucide esperte di geopolitica in Italia. E non solo. Quando Floris l’ha invitata a confrontarsi con l’ennesima propagandista russa di regime spacciata per giornalista, Tocci si è rifiutata di prestarsi e ha declinato l’invito. Poi ha spiegato perché, in quella che è a tutti gli effetti una grande lezione di giornalismo ai giornalisti. “C’è una linea oltre la quale non sono disposta ad andare. Non sono disposta a diventare complice della disinformazione e, in quanto tale, alimentare la guerra in corso, una guerra che si combatte tanto sul campo di battaglia quanto sul piano mediatico. Ecco che quando ho saputo che tra gli invitati alla trasmissione ci sarebbe stata una propagandi

Io, infiltrato tra i No Vax per bloccare i gruppi che diffondono falsità online"

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repubblica 24 agosto . dove no riesce la polizia postale riescono loro iweb attivisti .   Io, infiltrato tra i No Vax per bloccare i gruppi che diffondono falsità online" di Federica Cravero Una manifestazione anti-Green Pass  Francesco, 30 anni, torinese, e altri attivisti guidati dall'anonimo "Capitan banana" sono riusciti a far chiudere 21 diramazioni locali della rete No Green Pass su telegram Francesco ha trent'anni, è torinese e ha un nickname che protegge quasi al pari della sua identità perché è quello con cui si è infiltrato assieme ad altri amici di tutta Italia in una serie di gruppi negazionisti, si è accreditato ai loro occhi fino a diventarne amministratore e poi li ha chiusi a tradimento.Finora ne hanno sabotati una trentina e il  coup de théâtre  è stato un paio di settimane fa, quando hanno chiuso contemporaneamente ben 21 diramazioni locali della rete No Green Pass Italia: Roma, Torino, Alba, Legnano, Asti, Rivoli, Valli di La