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Lanciano, a 103 anni accompagna il figlio alle nozze

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DA http://ilcentro.gelocal.it/chieti/cronaca del  27\6\2016 Lanciano, a 103 anni accompagna il figlio alle nozze Elsa, mamma ultracentenaria, ha gioito nel “consegnare” il proprio figlio 63enne, rimasto vedovo da tre anni, alla sua dolce metà nel giorno del fatidico "sì" . 27 giugno 2016.   LANCIANO. La vita riserva sempre delle belle sorprese. Una mamma ultracentenaria ha gioito nel “consegnare” il proprio figlio, 63enne, rimasto vedovo da tre anni, alla sua dolce metà, nel giorno del fatidico “sì”. Non capita tutti i giorni di accompagnare un figlio all’altare che si accinge a convolare a seconde nozze. Tutto nella normalità, certo, ma quando a prendere sotto braccio il figlio, ormai prossimo sposo, è una tenera nonnina di 103 anni, allora l’avvenimento ha una carica ancora di più commovente. L'ex generale Vincenzo Travaglini in cattedrale con la madre El

Bufala Europei Calcio 2016: Magliette Nike Italia senza la Sardegna

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lo so che avrei dovuto scoprire da solo e prima di condividere tale bufala \ panzana  come  ho fatto sulla mia bacheca  di fb *****con ***** e altre 11 persone . 15 giugno alle ore 22:00 · Scandaloso.. la nike vende questa maglia... DOV'È FINITA LA SARDEGNA ? UN OFFESA SENZA PRECEDENTI PER NOI SARDI.... SAREBBE BELLO BOICOTARE LA NIKE IN SARDEGNA.... VERGOGNA !! CONDIVIDETE QUESTA VERGOGNA !!!! ma se  rietinei una  persona affidabile   da  sdolo  non sempre  ci riesci  subito   . Infatti una delle cos e belle di fb oltre ala velocità con cui si diffondo o contrastano ( come in questo caso ) le balle \ panzane - bufale sono : la partecipazione e l'aiuto reciroco per smentirle . L'ho presa sul serio perchè a volte succede che a noi sardegna ci trattano di ..... . A testimonianza che le news riportata precedente era una bufala leggete questo articolo di http://www.debunking.it/ Il 15 giugno 2016 una signora di nome Aurora ha pubblicato la

Disinformazione online: 'Imola oggi' e altri siti razzisti Da Vox News a Il Primato nazionale, sul web spopola l'odio anti-immigrato. Testate non giornalistiche xenofobe che esasperano i toni. E alimentano bufale.

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lo so che tale articolo  è un poì  vecchiotto  ma  è  utile in quanto  molti suoi contatti (   a  volte , SIC , persone intelligenti  e  con buona  cultura   riportano tali news  )   . Ma  il fenomeno   della caduta nele bufale  \  panzane,  capita   a volte  anche il sottoscritto  anche se  si tiene alla larga da  tali siti . Ecco cvhe  gli  è  capitato di recente  (   vedere  qui    la  sua ultima gaffe    )  per  poi  accorgesene  subito  , come nel caso   prima  citato  ,  o  dopo un paio  ore  (  a  volte   Sic  anche  di  giorni  )   come quest'altro  caso   ,   portando alcuni  suoi contatti   a  cancellarlo \  rimuoverlo   senza pietà  . Ma  ora basta parlare  di   me e delle   mie  gaffe  e  veniamo   all'articolo vero e proprio   da www.lettera43.it/  del 05 Luglio 2015 di Matteo Luca Andriola La controinformazione è la diffusione di informazioni ritenute taciute o riportate parzialmente dagli organi di informazione ufficiali. Poi però c'è la

Ledi L’odissea in musica di un albanese in fug

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Poichè ancora ci si ostina a non considerare italiani gli immigrati che nascono e crescono qui nel nostro paese ( o sono qui da secoli come il caso degli Gli Arbëreshë ossia gli albanesi d'Italia[7][8], detti anche italo-albanesi che sono la minoranza etno-linguistica albanese storicamente stanziata in Italia meridionale ed insulare.Provenienti dall'Albania e dalle numerose comunità albanesi della Morea e della Ciamuria, oggi nell'odierna Grecia, si stabilirono in Italia tra il XV e il XVIII secolo ... continua qui https://it.wikipedia.org/wiki/Arbëreshë ) ed a considerarli stranieri da oggi inizio una nuova rubrica all'interno delle " le storie . La storia  che riporto oggi  è quiella  di Ledi Cafuli, cantautore italo-albanese figlio di immigrati a loro volta figli di immigrati, è raccontata nel suo album d'esordio. Una lingua che passa dall’italiano all’albanese con “cadute” liguri Figlio di immigrati, a loro volta figl

Il cinema fa sognare. La televisione dormire di Matteo Tassinari

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I l cinema fa sognare. L a televisione dormire                     di Matteo Tassinari T empi duri per i troppo “ buoni ”, recitava ad effetto uno spot televisivo di qualche tempo fa. Il sottinteso era, naturalmente, chiaro a tutti: nessuno poteva resistere all'appetibilità del prodotto reclamizzato. Ci perdoni il copywriter di questo spot se prendiamo a prestito il suo slogan per applicarlo al mondo della televisione dei giorni nostri. L a grande appetibilità del mezzo, dovuta alla sua capacità di raggiungere milioni e milioni di case, è diventata ironicamente anche il suo tallone d’Achille . Davanti ad essa fanno ressa i personaggi più disparati: mercanti, prestigiatori, uomini e donne di spettacolo, politici, medici, industriali, intellettuali, showgirl col seno rifatto alla 8° taglia,  e tanta gente comune e disperata della propria vita e allora si mette in cerca di una grande fuga che intorti gli stessi interessati di aver talento.

Padre, madre e figlia: maturità per tre

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anchequesta  è maturità  . Padre, madre e figlia: maturità per tre                              La famiglia Di Canito (Foto di Maurizio Bosio, Reporters Srl) la  stampa.it   del  23/06/2016 di  Massimo Gramellini Siamo la famiglia Di Canito, abitiamo a Piossasco in due camere e cucina e ieri abbiamo sostenuto l’esame di maturità. Padre, madre e figlia. Tre in un colpo solo. Chissà se era mai successo. Di sicuro è successo a noi. Ci presentiamo. Carmine ha 52 anni, viene dalla provincia di Foggia e fa l’operaio al centro ricerche della Fiat. Arrivando da una famiglia povera ha dovuto mettersi presto a lavorare e gli è rimasto un conto aperto con la cultura. Gli piace capire, parlare, essere all’altezza della situazione. La moglie Cinzia, di sei anni più giovane, è cresciuta a Messina e ha fatto l’operaia alla Merloni, prima che la spingessero in cassa integrazione. Tre anni fa. È stato allora che Carmine se n’è uscito con quel

DIFFONDERE UNA BUFALA SUL WEB PUÒ SEMBRARE INNOCUO, MA PUÒ’ FARE PIÙ DANNI DI QUELLO CHE PENSI.

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Leggo questo articolo interessante di  www.bufale.net   . Un po'ovvio  certo  per  chi  come me    sa  già  ipericoli e  gli effetti collaterali dele bufale  \ panzane , ma  meglio ripeterle     continuamwente    certe cose  visto che tutti\e  ( sottoscritto compreso  )  siamo  a  rischio di ricaduta  in esse  . DIFFONDERE UNA BUFALA SUL WEB PUÒ SEMBRARE INNOCUO, MA PUÒ’ FARE PIÙ DANNI DI QUELLO CHE PENSI. E’ capitato a tutti prima o poi di di condividere una bufala sul proprio profilo social, probabilmente perché il titolo ci ha colpito oppure perché l’immagine a corredo ha attirato la nostra attenzione. Sicuramente lo abbiamo fatto in buona fede,  perché volevamo che più persone possibili sapessero quello di cui trattava l’articolo in questione, ma spesso non sapevamo quello che quella semplice condivisione avrebbe contribuito a creare sul web. Ogni volta che condividiamo qualcosa sulla nostra bacheca di Facebook o attraverso Twitter o Google Plus contribuiamo a

Punto di Rottura: il capitolo “apocrifo” di Orfani di Michele Mecozzi e Davide Paoletti:

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la 3 serie \ stagione d'orfani fumetto della bonelli s'avvia a meno 3 numeri dal termine ed ecco che compare una fanfiction di Orfani intitolata: Punto di Rottura. da http://www.dimensionefumetto.it/orfani-fanfic/   dalla  pagina  fb  ufficialke di Orfani più precisamente  qui L'opera è di Michele Mecozzi e Davide Paoletti: un duo di giovanissimi autori marchigiani che ha pensato, guardacaso, di promuoversi con quest'opera .L’episodio si colloca tra la prima e la seconda le  stagione  del fumetto ufficiale   Orfani percui diventerà apocrifo all’uscita del romanzo dedicato alla serie Bonelli ma vale comunque la pena di leggerlo. merita  d'essere letto   soprattutto    da  cloro  che  non vogliono o  no sanno usare l'immaginazione    per   riempire  il buco   creato  appositamente  o volutamente   dagfli  autori tra la 1  e  la  2  stagioner  .  Esso   racconta cosa è accaduto tra la prima e la seconda stagione. La risposta