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Kaif morto a 4 anni per una malattia rara: abbandonato dai genitori, l’addio della sua madre adottiva Chiara Fossombroni

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Una  storia  quella che   ho  trovato    https://www.thesocialpost.it/    talmente triste  che    mi ha  sconvolto  e spiazzato  tanto  da  :  non trovare  parole   per  commentarla  ne per  criticare o quanto modo  provare a  comprendere la  scelta  dei genitori  naturali  Kaif morto a 4 anni per una malattia rara: abbandonato dai genitori, l’addio della sua madre adottiva Chiara Fossombroni   DI SILVIA NAZZARENI //  CRONACA ITALIA 04 MAGGIO 2022, 12:45 Kaif aveva una rara malattia ed era stato lasciato solo in ospedale: Chiara aveva immediatamente deciso di tenerlo con sé, e così è stato fino alla fine. Kaif è morto il primo maggio, a soli 4 anni, per una malattia rarissima: nella sua breve vita, però, ha avuto la fortuna di essere stato molto amato dalla sua mamma adottiva, Chiara, che lo ha conosciuto quando era solo in un letto d’ospedale, abbandonato dai suoi genitori. La loro è una storia d’amore e di tenerezza: un’avventura che termina con un addio di dolore, ma Chiara Fossom

Woman in Gold ., Queen of the Desert., vino in veritas ., la dea fortuna

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ogni tanto oltre a stare suo social e cercare storie i commentate i fatti , vedo iltre le fiction in tv o serie vedo anche o in tv anche dei fimlm ecco cosa ho visto su prime e su neflix in questi giorni                 La dama d'oro / Woman in gold   Simon Curtis  2015.   dietro  ogni quadro (  ed  opera d'arte  ) c'è  una storia personale    da  raccontare    nel  film Woman in Gold    del  2015  diretto da  Simon Curtis .     si racconta la  storia  realmente  accaduta  del Ritratto di Adele Bloch-Bauer I nota  meglio  come la    dama in oro       \      del 1907  una  delle opere  dell'artista  austriaco  Gustav Klimt( 1862-1918 ) ,   e  di  come   tale   quadro a  cui   fu  sottratto  dai  nazisti e  poi rivendicato ed  ottenuto   dagli eredi  della  della  famiglia  ebrea Bloch\ Baurer   dopo  un  battaglia legale   . Un film   bello , emozionate .È un film che tiene viva la memoria del passato, perfetto per tutti gli appassionati delle storie vere e per chi a

in campania la Chirurgia estetica promossa nelle scuole.

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Nei  giorni scorsi   ho  rivisto  una  mia  fidale  coetanea    che   s'è  rovinata  il  sorriso ,    che   a  suo tempo  m' aveva  fatto innamorare  (  e scompaginare  i miei  ormoni   ) di lei   alle  superiori   , con la chirurgia    estetica  siliconandosi le  labbra  . Ora  come    IHAVEAVOICE    di cui  trovate  a  fine  post  un mia intervista  volante  , mi chiedo ma  la  morte    e  qui  chiudo su tale  argomentoi  altrimenti rischio  di finire  come i cercatori di morbosità  di Samantha  Migliore  e  i danni  che  le donne  , ragazzine si   fanno  al  loro corpo . Non   sono  un bacchettone  o un retrogrado , ma  ogni modifica  che    facciamo  su noi  stessi ed  il nostro  corpo ed  aspetto  fisico   dev'essere  consapevole  delle conseguenze   che porta dietro . Parlo   da uomo cresciuto   negli anni 70 quando  ancora  il lifting  e il  silicone  erano solo  all'inizio    e  non ormai  cosi  radicati ,  e quindi  ma educato  alla bellezza pura  e  non  sin

un gesto speciale per gente normale gesto normale per gente speciale quello accaduto Accade a Roma, in pieno giorno, a bordo di un autobus della linea 788 dell’Atac.

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 da   Lorenzo Tosa | Facebook Un uomo di 42 anni sta molestando in modo pesante una donna di 28. La segue fin sopra il mezzo, le ordina di sedersi di fianco a lui. E, di fronte al suo rifiuto e al tentativo di scendere, l’uomo la blocca per un braccio e comincia a palpeggiarla. Ed è qui che interviene il conducente del bus. Che si accorge della violenza, ferma il mezzo, chiama immediatamente la polizia e chiude le porte per impedirgli di fuggire. È finita così, con l’uomo arrestato in flagranza di reato, la donna sotto shock ma sana e salva. Tutto grazie al sangue freddo di un autista che ha fatto la cosa giusta, nei tempi giusti e nel modo giusto, riuscendo a sventare uno stupro. Poco importa se sia eroismo o “solo” un grande gesto di coraggio e umanità, di sicuro è un esempio che merita di essere raccontato. E premiato. E a tutti\e quelli che dicono “dovrebbe essere la normalità, altro che premio” hanno la più vaga idea di cosa voglia dire trovarsi di fronte a un tentato stup

come si celebra la squadra maschile ( Adriano Panatta, Corrado Barazzutti, Paolo Bertolucci e Antonio “Tonino” Zugarelli) si ricordi anche la tennista Monica Giorgi che per protesta contro l'aphartaid fu espulsa dal FiT

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 in  questi  giorni   dovrebbe uscire  il  documentario  Una squadra di Domenico Procacci  in  cui si  ricorda  la  vittoria   nel  1976  della  coppa  davis     della  nazionale maschile  di  tennis  .  certo  è un onore   perchè   Perché la vittoria di quella mitica insalatiera non è mai stata veramente e degnamente celebrata, ricordano a gran voce i campioni e protagonisti dell’impresa: Adriano Panatta, Corrado Barazzutti, Paolo Bertolucci e Antonio “Tonino” Zugarelli, capitanati dall’inossidabile Nicola Pietrangeli. Avendo indossato   diurante  la partita  come  gesto doi protesta     contro il  regime  di pinochet  una maglietta  rossa  la  vittoria non solo cade      nel   DIMENTICATOIO  quasi    totale  in quanto  perché percepita politicamente scorretta – il dibattito sull’opportunità che la squadra italiana di tennis andasse a casa dell’efferato dittatore di estrema destra a giocarsi la Davis era più acceso che mai – fu osteggiata dagli intellettuali dell’epoca, privata della