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Sapienza perduta © Daniela Tuscano

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Che fatica Sant'Ivo, per il suo autore ma anche per chi vi entra. È un ottovolante, un maroso, starei per dire un terremoto. Esito un attimo a scriverlo. Poi proseguo con decisione.  Sant'Ivo è esattamente questo: interminato vortice, grido di marmo. Non vi entri, la penetri. E subito anneghi in tutto quel bianco, che non illumina ma acceca. Per capirlo, devi arrenderti. Dimentica re la razionalità. Assecondare quei flutti, le ingannevoli lesene, la preghiera inascoltata.  Sei nel cuore di Francesco Borromini, nell'attimo precedente la sua disperazione, i tormenti d'elvetico smarrito nella Roma papale. Quando il cervello si svuota, e sei illuso di veder luci, voli d'angeli e spazi nimbici.  Risposta logica non c'è. La vita è ricerca oscura, leopardiana. La sapienza, forse, risiede nella consapevolezza di questa fatica, d'un cammino apparentemente senza scopo, del cervello che all'improvviso parte, e non cogita più. Ma tu, sei. L'assioma cartes

l'umanità e la vita non finiscono mai di stupire

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alla farcia del catastrofismo del fumetto #orfani e simili . l'umanità è  ed  stata  anche   come le due     storie  raccontate  da   http://www.curioctopus.it /  e  riportate  sotto     la  prima   Sembra un set creato dalla fantasia degli sceneggiatori di Game of Thrones, invece esiste davvero.Setenil de las Bodegas è un paese spagnolo in provincia di Cadice, in Andalusia, ed è praticamente inglobato nella roccia.Le case, rigorosamente bianche, sono state costruite intorno e all'interno della pietra, sfruttando le pareti naturali e facendo di Setenil de las Bodegas una piccola città gioiello incastonata nella montagna.La vista è impressionante e l'effetto quasi sublime: la città sembra stia per essere divorata dalla massa rocciosa. Nessun pericolo, in realtà: è così da più di 25000 anni e i suoi 3000 abitanti si sono adattati alla natura senza forzarla, limitando i loro interventi il più possibile, per lasciare intatto il fascino magico e preistorico dell

storie di viaggi ne di scalate con annessa : musica , poesia , fotografia

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colonna  sonora     : sulla strada    -Francesco de  Gregori  Le  due  storie    che trovate  sotto , mi  hanno fatto venire  in mente  oltre   :  il libro on the  un  romanzo  autobiografico, scritto nel  1951 , dello  scrittore   statunitense   Jack Kerouac  ed   il film da esso tratto , ed la storia  di topolino n 3109  (foto a destra )  ad esso ispirata  , ed   il cd   sulla strada di de  Gregori  Mi hanno riportato alla mente queste  due immaginiche ricevetti tempo fa  su   wzp ed  ho deciso di condividerle  con  voi   prima  di  raccontare  \   riprendere  le due  storie  d'oggi    La   prima storia   viene  dala mia  sardegna  , più  precisamente   da i   piedi del Sup ramonte di Baunei ci sono 35 vie di arrampicata dedicate a Fabrizio De Andrè. Nel 17mo anniversario della sua morte il free climber Maurizio Oviglia, le ha risalite. Il servizio è di Daniela Usai. L intervistato è: lo stesso  MAURIZIO OVIGLIA  La  seconda   a storia

percorsi per arrampicatori in sardegna

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il mio blog  non è solo post  natalizi  e la sardegna  non è solo costa  smeralda  o   paesi del banditismo  da  http://www.planetmountain.com/News/  del 14.12.2015 di Planetmountain Le ultime novità d'arrampicata dalla Sardegna: le nuove vie lunghe sul Monte Oddeu (Supramonte di Dorgali), ad Ulassai, Masua e Sarrabus. Di Maurizio Oviglia. L’autunno è stato un po’ avaro di novità in Sardegna ma ora, complice un anticiclone che pare non conoscere fine, l’attività di apertura sembra riprendere. Innanzi tutto voglio segnalare ancora una nuova via aperta sulla parete est del Monte Oddeu, una fascia di calcare chilometrica che per comodità e qualità della roccia non sembra conoscere rivali sull’isola. Le vie, secondo il parere di chi scrive, hanno tanti pregi e solo un difetto, se così si può chiamare: sono tutte un po’ simili e rientrano nella stessa fascia di difficoltà. Abbiamo, di fatto, più di 30 vie in uno spazio ristretto comprese dal 6a+ al 6c/7a, hai insomma la class

LEGGERA - Ricordo d'un'estate in Costa Azzurra di © Daniela Tuscano

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Quanto abbiamo attraversato? Il bello è che l'abbiamo fatto assieme: sempre. Sempre sull'onda, alla scoperta dell'umano, della ricchezza della natura, capace di sorprendere ogni volta, mai eguale a sé stessa. Abbiamo percorso secoli e luci, opere umane, spianate mediterranee, circondate da occhi e simboli, non più arcani, ma chiari e silenti; sistri d'argento non più decifrati, ma solo ascoltati. Tutto era nostro ma non possedevamo niente: ci s'immergeva. Uccelli, in particolare, con occhi di topazio, t'accolgono se ne accetti l'esistenza; e non si pongono domande. Dee e guide cristiane (dappertutto spuntano Terese d'Avila e di Lisieux). Le ville, trionfi dell'ingegno umano, sono musica. Percorsi iniziatici. Vi si affastella tutto, ceramiche boiserie panorami catturati, però poi è il giardino, questa Commedia vegetale, a introdurti fuori di te.   Passi per la porta stretta di bossi, ed è solo l'inizio. Il Paradiso terrestre, l'innocenza