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visto un re [ è morto enzo janacci ]

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Il grande cantautore si è spento oggi dopo una lunga malattia. Era nato a Milano nel 1935. Indimenticabili i suoi successi come "Ho visto un re" e "Vengo anch'io" .  Leggendo    questa  triste   notizia  Mi chiedo, come sempre  quando  muore   qualcuno\a   che  ha  contribuito  alal tua  formazione  culturale  ,  va bene che tutti dobbiamo morire e che le vecchie generazioni devono lasciare spazio alle nuove ,ma perchè rimangono i vecchi cariatridi ( ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale ) e muoiono persone che segnano la tua infanzia e la tua cultura . Elucubrazione  , che    finisce  nel vento  , appena  canticchio  questa   sua  canzone    con la  quale   insieme  a  queste  due   ho capito che  strada  prendere e  a non vivere  passivamente  o  prendere  acriticamente  quelloche mi dicevano  gli altri e  che  pur  nella sua demenziale    sono più atuali che mai  Concludo  con   quanto ho scritto  di getto    sula mia ba

Figlio

Basterebbe questo. Il figlio non è parola: se non fatta carne. Lo è anche, forse principalmente, nell'assenza rapita, quando il Male lo strappa via, brutalmente e bruttamente, in una notte senza luna. E ieri abbiamo assistito alla nuova crocifissione d'un crocifisso. Lo strazio che si rinnova. Non si chiamava più Cristo ma Federico Aldrovandi e come il primo era giovane e nudo e bello e sbagliato. Non doveva trovarsi li', quella notte. Non doveva essere massacrato di botte da chi avrebbe avuto il compito di tutelarlo. I detentori della Legge. I centurioni dei giorni nostri. Il potere saturnale, che divora chi dovrebbe proteggere. L'ultimo sberleffo, l'ultimo ghigno è il gelo. Quella rivendicazione canina del l'ingiustizia. Quell'arroganza peggiore del sadismo. Non si sono fermati davanti a nulla. Come i soldati che sotto la croce si disputavano la tunica di Cristo, i colleghi degli assassini di Federico hanno solidarizzato con questi ultimi e, di fronte

Ritorno alla Verità

Il Vescovo di Roma, Jorge Mario Bergoglio, più rimpicciolisce e più si eleva. Forse perché solo stesi a terra possiamo contemplare tutto il cielo. Con sguardo ampio, senza ostacoli, come mi capita di considerare il suo, quando lo vedo in certe foto, d'una certa dolenza infantile, libero da sopracciglia. E solo stesi ai piedi dell'uomo possiamo abbracciare tutto l'uomo: anche quando, soprattutto quando, e' donna. In fondo, ieri a Casal del Marmo, Francesco non ha fatto altro che restituire. Non ha donato. Si è effettuato uno scambio di ruoli. È stato Vangelo nel momento in cui l'ha ribaltato e attualizzato. Nella Sacra Scrittura una donna lava i piedi di Gesù e li asciuga coi suoi capelli. Ieri è toccato al Vescovo di Roma compiere lo stesso gesto con due ragazze, di cui una musulmana.  Era la prima volta ed è stato scandalo. Non più Pietro, ma ben più vicino al Maestro, Francesco ha compiuto lo stesso rito che lo accompagnava in Argentina: la lavanda

solo in italia le forze dell'ordine si comportano cosi Agenti in sit-in contro mamma Aldrovandi e lei scende con la foto del figlio

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 vedendo   l'ennessimo oltraggio  , per  giunta  sostenuto  da  un euro parlamentare  ,  rivolto verso una madre che con un coraggio commovente e ammirevole assolutamente esecrabile se ha chiesto giustizia contro i massacratori del proprio figlio.   repubblica  27\3\2013 Agenti in sit-in contro mamma Aldrovandi e lei scende con la foto del figlio Il sindacato di Polizia Coisp ha manifestato sotto l'ufficio di Patrizia Moretti, in solidarietà dei colleghi condannati per l'omicidio del figlio. Lei è scesa in piazza mostrando l'immagine del giovane all'obitorio. Cancellieri: "Non rappresentano l'intera polizia" Lo leggo dopo APPROFONDIMENTI VIDEO Maccari (Coisp): ''Massimo rispetto per la signora Aldrovandi'' ARTICOLO Caso Aldrovandi, Cancellieri: "Episodio grave, ma nessun provvedimento contro autori sit-in" VIDEO La madre di Aldrovandi: ''Quella foto parla da sola''

Maria Occhipinti, storia di una pasionaria

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Prendendo atto     della campagna segnalata    sulla bacheca  di facebook di  Mila  spiccola  (  foto a  sinistra  )   :  <<  Quattromila firme e crescono sempre di più. Le donne cambiano la Storia, cambiamo i libri di Storia. Portiamo un'ottica di pluralismo di genere rimuovendo gli stereotipi educativi.  Educhiamo bambini e bambine al rispetto e alla diversità.  La battaglia contro al violenza sulle donne e sui diversi si conduce a partire dalle scuole e dagli educatori. E' una battaglia culturale e civile.  >> qui la  petizione Per  raccontare   una storia  , semopre  di donne coraggiose    e passionarie  , poco nota al grande pubblico    quella  di  Maria  Occhipinti    da   repubblica  video   del 26\3\2013 "Con quella faccia da straniera - il viaggio di Maria Occhipinti" è il nuovo documentario del regista siciliano Luca Scivoletto, che racconta la storia della "pasionaria" ragusana simbolo del movimento contro la chiamata al

tempio pausania 22 23 marzo Economia, le lezioni di don Milani Due giorni di dibattito sulla crisi con uno degli allievi del prete di Barbiana

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   http://www.decrescita.it/joomla/ http://it.wikipedia.org/wiki/Decrescita http://www.cnms.it/ http://www.ilfattoquotidiano.it/tag/decrescita/ una serie d'articoli interessanti sulla decrescita Il 22   incontro pubblico  e  il 23  con la  cittadinanza  si  è tenuta organizzata dall’Associazione Nord-Sud/La Bottega del Mondo (  commercio  equo e solidale   qui il nostro sito   )   la conferenza  “Fuori dalla crisi, oltre la crescita” .  In esse  si  è parlato  di crisi, sviluppo e stili di vita alternativi, e    << ad accoglierlo e ad ascoltarne le parole troverà ancora una volta un pubblico numeroso e interessato. Francesco Gesualdi (foto  la  nuova sardegna    cronaca  di olbia    del 20\3\2013  ), uno degli allievi più giovani di don Lorenzo Milani  >>  ( dalla nuova  sardegna  edizione di Olbia\  Galura  del 20\3\2013   )   .  Il primo giorno è ststo dedicato   ad un incontro aperto alla cittadinanza , il secondo  giorno  parteciperà a un convegno

non perdere mai la speranza e non gettarsi giù Si laurea con due anni d'anticipo L'altra faccia dei bamboccioni

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Lo so che questa storia  che  m'accingo a raiportare ,  può essere considerata  dai più banale  è normale  perchè tale persona  non è  nè il primo nè l'ultimo, anche  se  in pochissimi , a fare una cosa del genere in un mondo  come quello dell'università   dove  laurearsi in corso è un impresa . Ma  in un  tempo  in cui , ad  incominciare  dalla generazione del  sottoscritto  e  specie  ora   con le nuove  ,  tardavano  o   si fermavano   quando non si ritiravano  , all'obbligo scolastico  o al masssimo al diploma  . E se nel caso  andavano  all'università  ci mettevano , esperienza  personale  e diretta  , più dei normali  4  anni  . Ma  questa  è una storia   che dovrebbe dare  speranza  alle nuove generazioni   che  non cercano nè lavoro  nè continuano   più  a  studiare  o abbandono gli studo sempre  più precocemente  .   unione  sarda  del  24\3\2013  Si laurea con due anni d'anticipo L'altra faccia dei bamboccioni di GIORGIO PISANO Gio

promessi sposi nel mondo animale Capoterra Una "cigna" per il re di Poggio dei Pini Ma tra i due "promessi" c'è un'oca gelosa

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dall'unione sarda del 23\3\2013 Il cigno di Poggio dei Pini Il grande e maestoso cigno maschio rimasto vedovo dopo l'alluvione del 22 ottobre 2008, unico superstite di quattro splendidi volatili della stessa specie, ha una nuova compagna. Il re non è più solo. A fargli compagnia, nel lago di Poggio dei Pini - centro residenziale a pochi chilometri da Cagliari - è arrivata ieri mattina una cigna, direttamente dall'Emilia Romagna dove è nata e cresciuta. Cinque anni fa il lago era popolato da quattro esemplari, tre sono morti in occasione dell'alluvione del 22 ottobre 2008. Da allora il grande cigno maschio è rimasto solo. O quasi. Ieri l'unica a non gradire l'arrivo della cigna era un'oca, gelosissima e urlatrice: tra lei e il maschio si è instaurata una bella amicizia, disturbata dall'arrivo della nuova primadonna. "Credo - ha detto l'amministratore della coop di Poggio e responsabile dell'associazione ambie

pietro mennea l'antilope italiana

Ci sono morti che pesano come montagne e morti che pesano come piume (cit. Mao) poichè due parole sono poche è una tropppo. Ma spopratutto i fiimi d'inchiostro e di bit per ricordarti io ti ricordo cosi 

il lungo volo di una farfala che non vuole diventare crisalide . la storia di Iris un caso di Mtf

poichè  due  poarole sono trpppe  e una è troppo  lascio che a raccontare  la stroia  de post d'oggi sia lo  stesso   la stessa  protagonista  sia  attraverso  il video e  la dicitura  riportato in questo post  Iside, il bruco diventa farfalla", racconta la storia di Iside, giovane transessuale MtF e del suo percorso per diventare veramente ciò che è sempre stata: una donna. Dalla realtà incementata di pregiudizio di un piccolo borgo rurale, alle aule spesso troppo grandi, dell'università. Il lungo volo di una farfalla che non vuole rimanere crisalide. per chi volesse approfondire l'argomento   http://it.wikipedia.org/wiki/MtF http://it.wikipedia.org/wiki/Portale:LGBT