Post

Si ammalò poco prima della diffusione del vaccino. Dopo la morte la sorpresa: la scienziata Elena Cattaneo, senatrice a vita, nominata erede

Immagine
Ecco un esempio  in cui  la solitudine non è  separazione dal mondo:ma partecipazione  in  esso  .  Peril  protagonosta della storia  che leggerete  nele righe seguenti   la  solitudine  e  la relativa morte  è stata la conclusione nobile di un'esistenza.  Una testionianza  che  conferma  quando diceva  un  poeta    cantautore    questa  canzone     e in questo discorso  Non riuscendo  piàù a scrivere di tale vicenda  , senza  farmi venire le lacrime a  gli  occhi  , copio ed  incollo  l'articolo di repubblica  di oggi 19\6\2016   "Lascio tutto alla ricerca". La generosità di Franco che ha lottato contro la polio Si ammalò poco prima della diffusione del vaccino. Dopo la morte la sorpresa: la scienziata Elena Cattaneo, senatrice a vita, nominata erede                                  di MICHELE SMARGIASSI   BOLOGNA - Calligrafia veloce ma sicura: "Lascio ogni mio avere, beni mobili e immobili, alla dottoressa Elena Catt

IL DOVERE di © Daniela Tuscano

Immagine
Una notte parigina e nulla di romantico. Sei giunto tu, privo di storia. Hai ucciso un poliziotto (disarmato), violato l'intimità della sua casa, trovato sua moglie, anch'essa poliziotta, anch'essa disarmata. Tutori dell'ordine che non custodivano arsenali.Ovviamente l'hai sgozzata. Era una donna, e francese. Più che sufficiente e poco conta fossi francese pure tu. Tu non sentivi d'appa rtenere a nulla e a nessuno, se non a un dio sanguinario con cui t'eri illuso di dare un senso - uno sciagurato senso - alla tua vana esistenza.   L'hai ammazzata freddamente, sventatamente, urlando, forse. Poi è seguito il silenzio. Di fronte a te c'era il figlio di quella donna, di quella coppia. Un bimbo di tre anni, l'età in cui si esce dal giardino di Eden, l'età in cui tutto si conosce. Ma tu non eri il Tentatore. No, non illuderti. Non meriti neppure la patente di diavolo. Terrorista? Non scherziamo. Tu eri e rimarrai, nella fissità eter

Francesco De Gregorio Liutaio in vetrina di Ferruccio Gianola

Immagine
dall'interessante  sito di Ferruccio Gianola  ( http://www.ferrucciogianola.com ) questo interessante  Pagina facebook : Francesco De Gregorio Liutaio   Esistono professioni, per conto mio, che sembrano sogni e ci sono professionisti, per conto mio, che con la loro opera ti portano nel mondo dei sogni. Il caso - neppure tanto in verità - vuole che sulla mia vetrina settimanale il posto sia occupato da uno di questi, Francesco De Gregorio : un liutaio e un giovane professionista che si porta dentro, connaturata in se stesso, l'abilità manuale per costruire chitarre. Un'abilità che Francesco pensa di aver appreso, sin da bambino, emulando il nonno materno, quando gli bastava osservarlo mentre faceva qualsiasi cosa con le mani: mani che si rendevano preziose nel fare cose utili e concrete per la vita di tutti i giorni. Un qualcosa che a quindici anni si è trasmesso nelle sue di mani. Dapprima semplicemente nello studio della chitarra come aut

Beni confiscati, quando i fondi per la ristrutturazione svaniscono : la storia di Palazzo Teti Maffuccini

Immagine
da http://ifg.uniurb.it Beni confiscati, quando i fondi per la ristrutturazione svaniscono: la storia di Palazzo Teti Maffuccini Foto di Pietro Nardiello (Antimafia Duemila) Foto di Pietro Nardiello (Antimafia Duemila) di JACOPO SALVADORI SANTA MARIA CAPUA VETERE (CE) – La storia di Palazzo Teti Maffuccini, bene confiscato in provincia di Caserta, è l’esempio più efficace per raccontare le occasioni perse dai fondi delle politiche di coesione per ristrutturare i beni confiscati alla mafia. L’edificio è stato sequestrato nel 1996 e si trova a Santa Maria Capua a Vetere, dove nel 1998 è iniziato il processo Spartacus, uno dei processi più importanti contro il clan dei casalesi. Ma questa non è la sua unica peculiarità. Là dentro, infatti, è stato scritto un capitolo della storia italiana: il 2 novembre 1860 è stata firmata la resa di Capua, dopo la quale il Regno

arancia meccanica di matteo tassinari

Immagine
A rancia meccanica I l film "Arancia meccanica" è stato, è, e rimarrà, sempre una fonte inesauribile   di  contraddizioni         di Matteo Tassinari N onostante molti critici l'abbiano letto come la più lucida analisi in forma di film sulla violenza e sull'aggressività dell'essere umano - quindi, non certo come un'opera a favore della violenza. Qualche anno fa lo stesso Stanley Kubrick decise di ritirarlo dalla circolazione in Gran Bretagna, impressionato dai fenomeni di imitazione che suscitava, effettivamente furono numerosi. P ersino in Italia una gang di malviventi romani, ribattezzata "banda dell'" Arancia meccanica ", e curiosamente su di loro è appena uscito un film, “ L'odore della notte ” di Claudio Caligari. Oggi, a distanza di oltre 25 anni dalla sua uscita, la contraddizione più curiosa a proposito di "Arancia meccanica" riguarda la sua modernità. Girato all'inizio degli anni '

breve storia di tutto di matteo tassinari

Immagine
reve storia di tutto           di Matteo Tassinari A differenza dell'Inghilterra, dove i giovani iniziarono ad identificarsi con gruppi di riferimento dai codici e stili propri, ma privi di una visione politica, in America tutto si muoveva in sintonia con la scoperta delle religioni orientali, viste come alternativa politica al modello occidentale. Cominciò tutto con l’impegno politico vero nel rifiuto della guerra in Vietnam, questa era la causa principale che animava migliaia di giovani non solo in America ma in tutto il mondo. Proprio quando si scoprì che tanto l a vita è un lampo tra l’oscurità del nulla e quella della bara, come dice Giovanni Soriano in "Finché c'è vita non c'è speranza".   S tili di v ita N el 1965 il regista Premio Oscar David Miller, bruciò per protesta la sua cartolina di richiamo alle armi, gesto simbolico che da quel giorno fu ripetuto migliaia di volte da altrettanti giovani fino a farlo diventare