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Le storie dimenticate degli italiani non ebrei deportati ad Auschwitz

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 come promesso nei post  precedenti  dedicati  a  tale  giornata     riporto   qui   un articolo interessantissimo      do   editorialedomani  del  22\1\2022     di  Laura Fontana  Storica della Shoah ed esperta di didattica. È responsabile per l’Italia del Mémorial de la Shoah di Parigi, ha pubblicato numerosi saggi scientifici in diverse lingue. È autrice di Gli Italiani ad Auschwitz. 1943-1945. Deportazioni, “Soluzione finale”, lavoro forzato. Un mosaico di vittime, Oswiecim, Museo Statale di Auschwitz-Birkenau, 2021.  UN MOSAICO DIFFICILE DA COMPORRE Le storie dimenticate degli italiani non ebrei deportati ad Auschwitz Nella foto: Vittoria Gorizia Nenni (Wikipedia) Nonostante la mole impressionante di studi oggi disponibili, Auschwitz resta per molti, sostanzialmente, un’idea e un’immagine (del male, della crudeltà, della disumanizzazione). Quando a prevalere è la dimensione simbolica o il discorso morale attorno al tema, il rischio è quello di sconnettere i diversi elementi d

Nella legge sul giorno della memoria e sul giorno del ricordo mancano la responsabilità dei fascisti

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 mettendo  in ordine le mie  email   o  trovato  tra le  varier  Newsletters       quest  articolo interessante  di editorialedomani     di   qualche  giorno  fa    MICHELE SARFATTI 15 gennaio 2022 • 11:00 Aggiornato, 17 gennaio 2022 • 14:29 Nella legge sul giorno della memoria manca la responsabilità dei fascisti ©Publifoto/Archivio Storico Lapresse 26-01-2005 Milano, Italia Interni Nella foto d'archivio: BENITO MUSSOLINI passa in rivista le grandi unitˆ. Busta 3008/1 Dal luglio 2000 la legge sul Giorno della memoria invita gli italiani a ricordare, ogni 27 gennaio, la Shoah e le «leggi razziali» (che però gli analisti denominano «razziste» o «antiebraiche»), i deportati politici, i militari internati, coloro che si opposero allo sterminio a rischio della vita. A tale fine, «sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado», «affinché simili eventi non possano mai più