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Visualizzazione dei post con l'etichetta © Daniela Tuscano

FESTA DEGLI INUTILI © Daniela Tuscano

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FESTA DEGLI INUTILI #25luglio . Data fatidica, che per la storia d'Italia ha segnato un capitolo drammatico. Ma da oggi, questa data è altro. Per volere di #PapaFrancesco è diventata la #giornatamondialedeinonniedeglianziani . Cioè a dire, delle persone che soprattutto nelle società occidentali - ma non soltanto, l'ultimo romanzo di #abdellahtaïa lo dimostra - sono viste come inutili, improduttive, "eccedenti". Sì, il tempo umano è sempre un eccesso. Nel "Mondo Nuovo" di #Huxley , dove una comunità post-umana appariva sempre esteticamente gradevole, i sessantenni di colpo sparivano - #Orwell avrebbe detto "vaporizzati" - in cliniche misteriose e di loro non si sapeva più nulla. Ancora in forma fisica, eppure ormai scaduti, travalicanti l'efficienza tecnologica, a rischio malattia, degenza, cura. Inutilità, appunto. Ricordare oggi l'inutilità, dell'anziano ma, in generale, dell'umanità intera, è rivoluzionario. Di più: è profetico

40 anni fa #AlfredinoRampi, il bimbo che non salvammo Di © Daniela Tuscano

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Ci sono eventi del passato per i quali ciascuno può dire: «Mi ricordo dov’ero e cosa facevo quando è successo». Che so, le Torri Gemelle nel 2001. Poi ci sono luoghi che evocano un fatto, lo descrivono compiutamente al solo citarli, e quindi a renderli emozionanti anche a chi anagraficamente non c'era a come per esempio Caporetto. Infine ci sono nomi capaci di riacutizzare un dolore. Vermicino da quello che leggo in questo articolo di dell'utente Daniela Tuscano che trovate sotto è tutte e tre queste cose insieme. Avevo quasi 17 anni quando Alfredino Rampi scivolò in quel maledetto pozzo artesiano nelle campagne di Roma, per non tornare mai più. Incollata come tutta l'Italia davanti allo schermo a snocciolare i minuti, a chiedermi cosa mai ci volesse a estrarre un pischello così esile, eppure quello sgusciava via, sempre più in basso, nell'umidore maligno che lo ghermiva senza pietà. Quando poi rinvenne, ormai esanime, ricordava uno di quegli inse

COME L’ARABA FENICE Paola Cacciapaglia: così ho sconfitto il Coronavirus © Daniela Tuscano

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Paola Cacciapaglia, 47 anni, di Jesolo. Pianista, clavicembalista e bassista. Il Covid l’ha  colpita a gennaio e, da oltre due mesi, sta affrontando una perigliosa convalescenza. Ci siamo incontrate virtualmente su un social network e abbiamo scambiato quattro chiacchiere sul dramma che l’ha coinvolta, le sue passioni e il futuro d’un paese martoriato.     - Come pensi d’aver contratto il virus? Sei riuscita a ottenere informazioni precise a riguardo? - Francamente no. Tutto è cominciato con una semplice bronchite, aggravatasi col passare dei giorni. Poiché ne soffro cronicamente, all’'inizio non me ne ero preoccupata. In seguito, la situazione è andata peggiorando e il mio medico è venuto a visitarmi a casa, munito di tutti i DPI [dispositivi di protezione individuale, n.d.A.] previsti nei primissimi giorni dell’epidemia. Ha poi chiamato personalmente il 118. I risultati delle analisi si sono rivelati negativi; tuttavia, poiché il cortisone che assumo da tempo mi a

in tempo di coronavirus si tirano fuori dai cassetti vecchie poesie . CAPODANNO 2015 di © Daniela Tuscano

Questa è la noia: Una donna sola Con lo sguardo appeso A una finestra Un'altra che vaga Incappottata, nera In rigagnoli di luce Chissà dove Ha smarrito il cuore In quale letto Ha perduto il ricordo Rimmel o seta Acquistati all'angolo È un ferroviere Con odor di desco Nella fredda cabina Dei suoi pensieri Nessun rito di passaggio Solo eterne traversine E tu ripeti Che questo è pur bello Per questo vivi E canti e soffri Fra meditate plaghe E vaste città Dietro usci, mozziconi Di vacue attese Là ci sei Là ti trovi Laddove muore La speranza Risuona, fulgente La tua canzone © Daniela Tuscano

IL PRIMO SENSO DI BENIGNI L'attore toscano porta il Cantico dei Cantici sul palcoscenico dell'Ariston di © Daniela Tuscano

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Roberto Benigni lo seguivo all'epoca di Radio Onda Libera, ed era tutta un'altra storia. Come sempre, come ovvio. Poi tutto, inevitabilmente, cambia, solo il telegattopardo sanremese resta uguale, capace di farsi condurre (in anni oscuri) da quello stesso Benigni ancora anarchicamente anticlerica le e di accoglierlo con tutti gli onori, e altrettanta disinvoltura, nella nuova veste ecumenico-divulgativa. Benigni è un artista. Ha un bel cuore, s'innamora sinceramente delle sue letture, toscanamente le mastica, le divora, magari con qualche rudezza. Nel frattempo s'informa, domanda, apprende, però poi torna lui, il divoratore. Questa volta è toccato al Cantico dei Cantici. S'è gettato a capofitto fra quelle pagine. Che non sono carta, ma carne - cioè a dire, uno dei libri più cristici, quindi più ebraici, della Bibbia -. È stato bulimico, eccessivo? Senza dubbio, quando ha allentato la tensione. Quando non si è lasciato interpellare dal testo. Quando non ha conte

La passione a Natale di © Daniela Tuscano

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martedì 24 dicembre 2019 “La passione a Natale” di Daniela Tuscano "Tanti auguri ai fabbricanti di regali pagani! Tanti auguri ai carismatici industriali che producono strenne tutte uguali! Tanti auguri a chi morirà di rabbia negli ingorghi del traffico e magari cristianamente insulterà o accoltellerà chi abbia osato sorpassarlo... Tanti auguri a chi crederà sul serio che l’orgasmo che l’agiterà – l’ansia di essere presente, di non mancare al rito, di non essere pari al suo dovere di consumatore – sia segno di festa e di gioia!…Vengano tra noi, a cui non è rimasta che la speranza di una lotta che dispera: non c’è più luce di Natale, o di Pasqua.Tu, sei la luce, ormai, dell’Italia vera". Pier Paolo - sempre si scrive - non amava il Natale. E lui stesso rivelava che in questo periodo dell'anno scappava, appena poteva, in "paesi maomettani", come diceva con vezzo desueto. (Eppure fascinosamente ambiguo, polveroso ma autentico. Il fascino del di

DUE ALI PER HUMA © Daniela Tuscano

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  di cosa stiamo parlando ACS-Italia@acs_italia Caso Huma Younus, ragazza cristiana rapita in #Pakistan . ACS sostiene le spese legali dei genitori della vittima e scrive una Lettera aperta a 11 donne capaci di sensibilizzare la pubblica opinione italiana. Huma è solo una fra migliaia di altre vittime! #SaveHuma #HumaAsAsiaBibi trovate   sotto  il post   l'appello di  Acs -italia    su  questo  caso Huma Younus è talmente bella da sembrare un ragazzo. Forse per quel tratto d’indolente grazia, per una saggezza meditativa che viene da lontano, e non conosce tempo. È una totalità; nobile e modesta. Ha quattordici anni, l’età delle scelte. In alcune parti di mondo, è adulta. Ma mantiene una schiettezza a senso unico, davanti alla quale il passo deve fermarsi e restare in meditazione. Huma è pachistana e cristiana, come Asia Bibi. Come lei, povera tra i poveri, perché i cristiani in Pakistan sono pochi, reietti e sottoposti a ogni genere d’angherie. Due mesi fa

GIMMI. QUASI UN FENOMENO di ©Daniela Tuscano

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di cosa  stiamo parlando    Repubblica  >  Sport  >  Ciclismo  >  Ciclismo, è morto Felice Gimondi: ...                                                     Gimondi  con  Merckx   Ciclismo, è morto Felice Gimondi: malore mentre faceva il bagno a Giardini Naxos. Mercks: "Stavolta ho perso io" fra gli articoli più interessanti che ho letto e sentito , sia spontanei che forzati usati per coprire le notizie più scomode è questo bellissimo articolo  dell'amica  e  dell'utente   Daniela Tuscano  . Un articolo intrinseco di nostalgia di un tempo che fu e di come  lo dico in musica ed  in poesia  in quanto  essa  è la trasposizione canora  di una poesia della meta del  XIX secolo   il tempo  passato non ritorna  più  Era Gimmi, come si scrive. Non Gimmy né tantomeno Jimmy. Che faticheremmo a pronunciarlo. Gimmi all'italiana, perché era tutto nostro. Gimmi che aveva qu

GLI OCCHI DI MARIO di © Daniela Tuscano

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(Aggiornamento del 29/7/2019, in occasione delle esequie di Mario Cerciello Rega) Non era tutto d'un pezzo. Mario il carabiniere era un uomo tutto d'occhi. Enormi e radi, di quell'azzurro che molceva la solidità della vit a. Due laghi in un volto di spianata, che sarebbero piaciuti a Pier Paolo Pasolini.  Occhi da leggere, decifrare. Non "intelligenti", vocabolo arido e volgare.                                     Ma antichi. Incomprensibili alle menti borghesi, appiattite su una correttezza di plastica, abbacinate senza luce. Prive di senso storico, di radici. Mario e la sua Rosa come Tonino e Graziella di "Comizi d'Amore". Come Tonino e Graziella, spietati nella loro innocenza. Ma la coscienza dell'amore, essi, l'avevano. Erano l'Italia ancestrale e maturata. Vivevano il loro tempo, la loro fatica, la loro fiducia. L'azzurro di Mario, chissà da dove veniva. Forse semplicemente dal mare. Forse da qualche recesso paga

NEL GUADO DI © Daniela Tuscano

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  di cosa  stiano parlando   https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2019/04/ma-e-possibile-che-bisogna-specificarlo.html Forse è la famiglia, l’immagine più eloquente di questa Pasqua sanguinosa. Due famiglie, anzi. Le loro foto circolano insistentemente sul web, coi volti festosi e lucenti. Continuazione e prolificità. Forse, sotto certi aspetti, poco interessanti. Scarsamente “artistici”. I volti sono belli e giovani; ma troppo “normali”, in modo quasi imbarazzante; testimoniano la gioia di trovarsi lì, e null’altro. Non celano alcun tormento interiore, che pure ci sarà stato, ma che si è sempre risolto davanti a un altare, dopo un battesimo o una cresima. Volti senza domande, perché le risposte le scioglievano nelle celebrazioni.Volti di cristiani cingalesi. Volti, adesso, scomparsi. Spazzati via dalla furia jihadista. È stato giusto, anche doveroso, mostrare al mondo attonito la fiumana di bare che hanno attraversato Negombo. Ma il momento supremo, ricapitol