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Visualizzazione dei post con l'etichetta perdono

non è mai tardi per chiudere i conti con il passato Vicenza, l'abbraccio tra la figlia del podestà e il partigiano che le uccise il padre

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La figlia del podestà abbraccia il partigiano che uccise suo padre. Schio, il 7 luglio del '45 l'eccidio in cui morirono 54 persone, 72 anni dopo vittime carnefici firmano la pace: "Il nostro gesto sia d'esempio ai giovani"                           di STEFANO FERRIO La pace è paziente, e per affermarsi può aspettare anche 72 anni. Ne è la prova l’atto di riconciliazione che firmeranno stamattina, davanti al vescovo di Vicenza Beniamino Pizziol, il partigiano e la figlia del podestà. A porre i loro autografi in calce a una dichiarazione di pace saranno l’operaio in pensione Valentino Bortoloso, nome di battaglia “Teppa”, classe ‘23, e Anna Vescovi, psicoterapeuta, vent’anni più giovane. Di comune accordo hanno voluto che sia la Chiesa, intesa come ente morale, a sancire la riconciliazione. “Teppa”, 94 anni, era fra chi comandava i partigiani che, nella notte fra il 6 e il 7 luglio 1945, due mesi dopo la fine della seconda guerra mondiale, fecero irruzion

Primo Levi racconta la Shoah: "Meditate che questo è stato"e Eva Mozes Kor sopravvissuta a J.Mengele adotta Rainer Hoss il nipote del comandante del Lager in cui fu prigioniera

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Come accennato  nell'ultimo post  "pre "   27 gennaio \  giornata della memoria  Non so cos'altro aggiungere in più  a tale argomenti , oltre a quanto scritto nei post precedenti  cercateli con le tag 27 gennaio , olocausto , shoah . Lascio quindi che a parlare sia uno dei protagonisti più noti di tale tragedia  Primo levi  ( 1919 - 1987 ) ma   soprattutto questa  storia   che   sotto riporto   dimostra  come  attraverso  il perdono  e  il dialogo    si possa  arrivaree  a chiudere una ferita ancora aperta   come testimonia  questa  foto La bimba deportata ad Auschwitz che ha adottato il nipote del suo aguzzino          Eva Mozes Kor nel lager di Auschwitz dove venne imprigionata con la sorella gemella maurizio molinari corrispondente da gerusalemme 23/01/2015 Eva Mozes Kor, sopravvissuta ad Auschwitz, ha deciso di adottare Rainer Hoss, nipote del comandante del lager. Quando aveva 10 anni Eva

Tra le curve delle opportunità di Giampaolo Cassitta

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  http://www.giampaolocassitta.it/ http://www.giampaolocassitta.it/1/profilo_499223.html in sottofondo dal mio compagno di viaggio facebookiani e non  Giampaolo Cassitta Le parole e i concetti hanno un suono. Raccontano quello che le immagini non riescono a codificare. Eppure, a volte, diventa difficile riuscire a scardinare ciò che le parole hanno costruito. Perché la gente ormai si è appropriata di quel termine, di quel modo di dire e lo fa diventare “luogo comune” e, in alcuni casi, diventa “verità rivelata”. E’ il caso del decreto “svuotacarceri” locuzione di questi giorni che è stata “affibbiata” ad un decreto poco amato da Lega e Cinque stelle e poco sostenuto dagli altri partiti. Intanto, quel decreto, divenuto Legge (Legge n.10 del 2014) non svuota, nella maniera più assoluta, le carceri. Non è un indulto, un’amnistia, un regalo. E’ piuttosto qualcosa che parte da lontano e prova, seppure goffamente, ad “aggiustare” alcuni passaggi legislativi non

Firenze Fa arrestare il ladro, poi gli offre un lavoro

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  dopo  la lettera  anonima  , e  significativa di   come si sente  un imprenditore  che licenzia i suoi dipendenti  scritta    a Napolitano  ( che  trovate  in questo mio post precedente  )  ecco da   la repubblica  10\4\2013  una  storia    ( fortunatamente  finita  bene ) tipica  insieme ai suicidi  in questo periodo di crisi   economica Fa arrestare il ladro, poi gli offre un lavoro “Ho temuto che si potesse suicidare” Firenze, il gesto di un manager: “Non sono un santo, volevo dargli una possibilità” LAURA MONTANARI  FIRENZE  Ha fermato il ladro con un coltello, lottando e ferendolo appena al torace. Poi ha scoperto che era un disoccupato, uno che campa con 250 euro al mese e il giorno dopo gli ha offerto un lavoro. «Che ladro può essere uno che viene a rubare con l’auto della moglie, uno che lavora tutta la notte per un bottino di 60 euro in fili di rame?»  si è chiesto Paolo Pedrotti,62 anni(  foto  sotto   a  destra  ) veneziano, un vita spesa nelle gallerie