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Parigi, se la parola “donna” fa paura: mostra di ritratti femminili vandalizzata dalle transfemministe

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premetto che ho un altra idea sulla prostituzione dev'essere lasciata libertà alla donnao anche se minoritaria quella maschile se vuole esercitarla in proprio o unendosi facendo una cooperativa se maggiorenne e non sotto pappone \ magniaccia magari pagando le tasse ed avendo una pensione . Ma un conto è una discussione(  come  quella  avvenuta    sui  social    fra  me  ed  alcune  femministe  )  anche dura con qualche insulto da parte delle femministe dure e pure , ma arrivare come è successo recentemente , vedere per ulteriore approffondimento articolo sotto , proprio non ci sto . Questo è un attivismo che anziché costruire e lottare per un proprio spazio, condivisibile o meno che sia distrugge e invade quello degli altri. Il preludio a tale atto di vandalismo è stata l‘agguato alla manifestazione del Collettivo abolizionista Anti Prostituzione CAPP a Place de la République del 7 marzo. Un manipolo

coraggio di denunciare ed andare a processo per femminicidio - violenze in famiglia . la storia d Patrizia Cadau

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 Giovedì, 18 marzo alle 12.30, al Tribunale di Oristano, c'è l'udienza  che  riguarda  la carissima Patrizia Cadau, per  il processo contro l'ex marito, per le violenze inaudite a cui ha sottoposto per anni  Patrizia e i figli  .  Patrizia, "viva", nonostante le violenze subite, è un simbolo per tutte le donne che non hanno avuto  la forza di denunciare e che non ce l'hanno fatta. N.b    ho  provato  a  chiederle  se   raccontava  per  queste pagine   qualcosa  di tale  vicenda   ma  ha  riferito    che  preferisce  non rilasciare   dichiarazioni  Quindi   il  racconto si  basa   su :   quello che ho trovato in rete     https://www.corrieresardo.it/cronaca E’ la triste storia “di una donna forte” quella di Patrizia Cadau, capogruppo del Movimento 5 Stelle presso il consiglio comunale di Oristano, che ieri è apparsa davanti al giudice per l’esame della sua versione dei fatti, esame che continuerà il 19 novembre, nella causa per maltrattamenti subiti. Da sempre

le donne in oriente vengono oppresse in occidente illuse quando non vengono uccise per femminicidio

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leggi anche   https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2021/03/la-sinistra-la-destra-il-velo-daniela.html mentre   finisco  di leggere  questa  notizia partono le  note  dell'ancora attualissima Il suonatore Jones di Fabrizio De Andrè      ed è sulle sue note che scrivo questo post da  https://www.ilmessaggero.it/   7 MARZO 2021 di Alix Amer Refa, l’influencer saudita perde la custodia figli per i tatuaggi e i capelli verdi: «È una mamma inadatta» Una famosa influencer saudita ha perso la custodia dei suoi figli «perché ha tatuaggi e capelli verdi». Il marito davanti a un tribunale in Arabia Saudita ha così vinto la causa contro la moglie sottolineando il fatto che «è una mamma inadatta: ha tattoo e capelli colorati». Non solo, Refa Al-Yemi, che ha un grosso seguito su TikTok e Snapchat, sembrerebbe sia stata anche rapita da alcuni parenti che, secondo quanto riferito dai media locali, «ritengono che li stesse svergognando con le sue attività online». La giovane mamma

La sinistra, la destra, il velo ®© Daniela Tuscano

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   da   https://feministpost.it/magazine/ La presidente del Senato   Maria Elena Alberti Casellati  è una distinta signora dal sorriso garbato e dal nome roboante. Politicamente si situa a destra. In altri tempi l’avremmo definita una democristiana conservatrice.   Al femminismo poi è estranea,   cosa che d’altronde non le ha impedito, nel discorso d’insediamento, di pronunciare parole ferme e non retoriche sul fenomeno della violenza misogina. M’è capitato di ripensare alla signora dopo il  webinar su  Velo e libertà   con Marina Terragni, Sara Punzo e Maryan Ismail. Esattamente due anni fa, un tempo infinito per i ritmi dilatati dell’era-Covid, Casellati incontrava a Doha il primo ministro Abdullah bin Nasser bin Khalifa al-Thani, un altro che quanto a nomi e patronimici non scherza. Nello stesso periodo veniva ricevuta da papa Francesco. In entrambe le occasioni si notava l’abbigliamento composto e formale, eppure disinvolto e in un certo senso volitivo. A fianco del ministro qatari

I nostri governanti maestri di ignoranza

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leggendo i  giornali    con   https://www.medialibrary.it/home/index.aspx con  ho   letto  su     Libero   ogni  tanto    è  utile   --- anche    se   si conosce  già  ---    leggere  quello  che dicono  i  giornali (  anzi  gli pseudo  giornali ) ,  i  due   articoli che    trovate  sotto  .  Il  primo    Ora   Crepet    non ha  tutti   i  torti   perchè Dad  o  non Dad   se uno\a  non fa  un  ....  nemmeno   il minimo      dev'essere  bocciato  . Ma la    ver a  ignoranza   è dovuta  alla  nostra  classe politica      cioè a quelli   che dovrebbero  curare  l'istruzione    della  popolazione  .   Infatti    a  confermare  ciò  è i secondo  articolo   Ora   premetto   che  detesto non  la  persona in se  ,  in quanto è  un caso umano  ,  ma  la  sua ideologia  ed modo  fazioso   che questo  giornalista  (   per  essere buoni   ed non infierire  troppo )   ha   di  esporre    i  fatti   e di     e vedere      solo la  pagliuzza   del suo avversario  ed  non la trave   che   

anche l'amore può diventare schiavitù . Ucraina, incatenati l'uno all'altro da un mese: l'esperimento per salvare la loro storia d'amore

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  Litigavano e si lasciavano continuamente finché non hanno deciso di legarsi l’uno all’altro, fisicamente. Sono due giovani ucraini, Alexandr Kudlay, 33 anni, e Viktoria Pustovitova, 28. Una catena unisce i polsi di questa coppia dal giorno di San Valentino con risultati, assicurano loro, molto positivi. "Le liti tra di noi non sono scomparse - racconta Viktoria all'agenzia Reuters - ma quando ci avviciniamo a un punto di non ritorno, smettiamo semplicemente di parlare invece di impacchettare le nostre cose e andare via. Dopo un paio d'ore la rabbia svanisce". Le difficoltà quotidiane non mancano e nessuno ha più un momento di privacy, ma i due cominciano ad abituarsi.                  A cura di Sofia Gadici secondo quando dice  il  sito    https://nonelaradio.it/ La catena è a maglia stretta ed è sigillata in modo che non si possano liberare. Alexander e Vika dovranno trascorrere in catene ben 3 mesi. Quest’anno, Alexander e Viktoria, una giovane coppia ucraina, ha