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Dal Friuli agli States per andare in buca A Manhattan l’italiano Federico Frangiamore dà lezioni di golf (indoor) a chi non ha tempo di passeggiare sui prati. E così è diventato una piccola, e ben pagata, celebrità.

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Sul Venerdì del 21 gennaio 2022 di Riccardo Staglianò NEW YORK. Giocare a golf in venti metri quadrati. Praticamente un tinello. Ultra-tecnologico, però. Con telecamere che misurano la velocità del colpo, l'angolazione dell'impatto, la distanza percorsa dalla palla e così via. È quel che succede al Five Iron, il campo indoor a due passi dal celebre gran magazzino Macy's. È questo il regno di Federico Frangiamore, 35 anni, da Pordenone, che insegna lo swing ai newyorchesi che se lo possono permettere. E qui la notizia, oltre al fatto che questi micro-campetti al chiuso siano sempre pieni giorno e notte, è che tra tutti i possibili maestri gli americani scelgano proprio un italiano. Che, a parti invertite, è un po' come se nel calcio da noi facesse fortuna un allenatore yankee (ipotesi dell'irrealtà così estrema che ci han costruito sopra Ted Lasso , un serie tv da ridere). Eppure va proprio così e, alla modica cifra di 175 dollari l'ora, questo affabile friulano

Una psicologa eritrea, in Sicilia dall'età di 11 anni, ha ricevuto in affidamento un minore ospite di una comunità palermitana

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Giulia Oriani, infermiera 30enne del Milanese, ha scritto una lunga lettera aperta ai complottisti per raccontare le sue settimane alle prese con il coronavirus che le ha lasciato conseguenze fisiche.

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Giulia Oriani N.b  per  rispettare   il suo desiderio  espresso pubblicamente du  facebook Dopo una lunga e difficile riflessione, ho deciso di togliere la visibilità al mio precedente  post. Pensavo di essere sufficientemente forte per sopportare tutto l'odio che mi è stato versato addosso, ma non è così. Io non sono un personaggio pubblico e non ho alcun interesse a diventarlo, ho raccontato la mia storia e non avrei mai pensato, giuro, che sarebbe andata a finire così. Mi dispiace per tutti i miei amici che l'hanno condiviso, perché non sarà più visibile dagli al tri, ma NurseTimes ha riportato le mie parole e se vi interessa lascio il link qua sotto.  non riporto    , come  faccio  con gli altri post    , ne sotto url    ne con copia&;incolla   il  suo  account  facebook   ed  mi limito  a : riportare   sia    questa  sua  intervista  da  https://www.orangeisthenewmilano.it/   il   primo    che  ha  lanciato  la  sua  lettera  più  precisamente   

storia di resistenza ieri ed oggi

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iniziamo  da  questi  4  giocatori   della nazionale  italiana   oro  olimpico  del 1936 che  rifiutarono  , gesto  rivoluzionario e  da isolamento  sociale    sotto il fascismo e poi passarono alla resistenza  storia presa  da il venerdi  di repubblica  e    riportata  dal libro  CUORI PARTIGIANI – Edoardo Molinelli La storia dei calciatori professionisti nella Resistenza italiana Cosa hanno in comune Giacomino Losi da Soncino, detto “core de Roma”, secondo solo a Totti e a De Rossi per presenze con la maglia giallorossa, e Raf Vallone, definito “l’unico volto marxista del cinema italiano” per la sua carriera cinematografica eppure anche capace, da calciatore, di alzare la Coppa Italia vinta dal Torino nel 1936? Cosa rende simili l’attaccante Carlo Castellani, bandiera dell’Empoli, e il mediano Bruno Neri di Faenza, nel giro della nazionale dopo aver militato nella Fiorentina e nel Torino? Tutti questi atleti, non c’è dubbio, presero a calci un pallone nemmeno lontanamente

erika de nardo si è asciata alle spalle con il matrimonio la sua vicenda ?

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Erika ( e credo anche Omar )  come   Doretta  Graneris e Guido Badini   ? ANSA.IT Erika De Nardo si è sposata. Don Mazzi, nuova vita - Cronaca A 16 anni uccise la madre e il fratellino a Novi Ligure (ANSA)  La   cui  vicenda     viene    racontata  , oltre  ai link  sotto    riportati  da       questo   sito  , tranne la  foto presa  da  google  ,    https://tgvercelli.it/divergenze-87-silenzio-dei-non-innocenti/   come  la  coppia  Doretta  Graneris e Guido Badini Ed è proprio a questo proposito che vorrei parlarle della mia città, Vercelli, dove il 13 novembre del 1975, una diciottenne che si chiama Doretta Graneris, con il fidanzato, Guido Badini, sterminò a colpi di pistola la sua famiglia: genitori, nonni e fratellino. Per quel delitto, la Graneris fu condannata all’ergastolo, ma uscì dal carcere in libertà condizionata diciotto anni dopo. Da quel giorno, lei l’ha mai sentita nominare? No, mai. Lei e nessuno di noi. Sec