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Tatuaggi nazisti sul ring, l’Ufficio nazionale discriminazioni antirazziali chiede di radiare il pugile triestino Broili: «Via dalla boxe»

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va bene punirlo . ma la radiazione mi sembra esagerata.  Ha  già  subito l'umiliazione  della sconfitta  LA FIP DEVE DIMETTERSI IN BLOCCO . dovo sono stati fino ad ora??? Non lo conoscevano??? Chi gli ha dato la tessera??? Nessuno sapeva prima??? Durante le operazioni di peso chi era presente?? Quando è salito sul ring nessuno ha fiatato. Per.loro vanno bene tutti anche i CASAMONICA    da  https://ilpiccolo.gelocal.it/sport/ 2021/09/22/ L’Ufficio nazionale discriminazioni antirazziali ha richiesto l’espulsione del triestino “da qualsiasi competizione sportiva”   TRIESTE «Vedere tatuaggi con simboli ed evocazioni naziste in mostra sul corpo di un atleta durante un match ufficiale di boxe è una vergogna inaccettabile: si tratta di un gesto di una gravità assoluta che ci riporta in uno dei periodi più tragici e disumani della nostra storia, che non può e non deve restare impunito». Queste le parole di Triantafillos Loukarelis, direttore dell’Unar-Ufficio nazionale antidiscriminazio

Il calcio in rosa non è più all’ acqua di rose

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 una  bella   notizia  per  le  appassionate   e  le  tifse  di calcio . adeso anche   le  donne     che ratoicano questo  sport  hanno   visibilità  IL CAMPIONATO FEMMINILE HA FINALMENTE UNA COPERTURA TV DEGNA DI QUELLO MASCHILE .« HO L’ ADRENALINA A MILLE », CI DI CE LA CONDUTTRICE FRANCE SCABRI ENZA Oggi  26 Aug 2021 di Massimo Laganà

La kombucha millenaria ora è bevanda di tendenza, Boomer e generazione Z: la bocciofila a ritmo trap , ed altre storie

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I Briganti tornano in campo: donato un pulmino alla squadra di rugby attaccata dalla mafia

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  p.s    i se  il video  non si dovesse  vedere    lo  trovate  qui    non dipende  da me   ma  da  BLOGSPOT  infatti   nonostante  abbia copiato regolarmente il codice   embed  dal sito di repubblicavideo     non  c'è  stato niente  da fare   . Io  ho segnalato  un anno  fa   nel forum  do blogger  il problema   ma  non  ho ma i  ricevuto  riposta   Rubgy Briganti A.S.D. è una società sportiva nata nel 2006 a Catania, nel difficile quartiere periferico di Librino, per offrire un'alternativa alla strada ai giovani e giovanissimi della zona. Negli anni centinaia di ragazzi si sono alternati nei campi da gioco, passandosi la palla ovale. E questa attività sociale è stata vittima di intimidazioni, atti vandalici o incendiari. L'ultimo, il pulmino che la società utilizzava per portare i propri rugbisti in trasferta per la Sicilia dato alle fiamme. E' per questo che l'Ance, l'associazione dei costruttori edili italiana, ha deciso di donare un furgone nuovo di zecca a

che ne sarà delle vecchie abitudini fatte di cultura ed identità dopo il covid 19 ?

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secondo me  come   sono sopravvissute alle  varie  epidemia  e pandemie  che    la  storia    secolo scorso compreso  , rimarranno    talmente  sono  anche  se  trasformate  dalla modernità   e  dal tempo , tanto sono radicate  da  costituire   un fattore  culturale    \ identitario   come  testimoniano   le  canzoni  (     trovate  sotto    l'elenco  )    che  formano  la  colonna sonora  di questo  post   . Inoltre  il  bar     non è  solo  sinonimo  di vino  e  di alcolici e quindi    alcolismo  e  disagio sociale   ma   è anche   vita  sociale   e  di comunità   come   testimoniano :  il   libro   Bar Sport  il primo libro di  Stefano Benni , pubblicato da  Arnoldo Mondadori Editore  nel  1976   da  cui  è tratto il  film omonimo   ed   il suo  seguito   Bar Sport Duemila   2007    in generale .,  oppure    molta letteratura  italiana  mi  sovvengo   in mente         i  capitoli    de il  giorno del giudizio   di Salvatore  Satta    in cui parla del caffè tettamazzi ( tutt&#

lotta contro gli haters e gli insulti .la normalità del bene . la stolria di allenatore di una squadra di basket under 13 lombarda che decise di ritirare i suoi ragazzi dal campo quando sentì che i genitori sugli spalti stavano insultando l’arbitro 14enne.

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Questa  è  storia  di  di un 26enne di Castiglione delle Stiviere e coach dell'under 13 "Amico basket Carpenedolo  aveva deciso di abbandonare il parquet (causando l'automatica sconfitta a tavolino) per fermare le offese di mamme e papà sugli spalti nei confronti del giudice di gara di 14 anni . qui il resto  l'antefatto    alla base  della medaglia  di   Mattarella Riproduci -1:20 Impostazioni visive aggiuntive HD Visualizza a schermo intero Apri in una nuova tab Disattiva suoni Mattarella premia gli 'eroi civili'. La storia di Marco, allenatore di una squadra under 13 Pubblicato da  Tg3 Visualizzazioni: 3748 app-facebook ‘PER ME È STATO UN GESTO NORMALE’ Tra gli ‘eroi civili’ premiati oggi dal presidente Mattarella c’era anche Marco, allenatore di una squadra di basket under 13 lombarda che decise di ritirare i suoi ragazzi dal campo quando sentì che

Siracusa, per un errore dei giudici vince una medaglia che non merita e la consegna alla seconda classificata

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Babbo natale  ( Gesù bambino   come  volevano     che  lo chiamassi  le   mie  nonne   ) avrà preso nota dell’ennesima bella storia andata in scena in questi giorni: in questo caso il teatro è stato la Sicilia. Il Protagonista un ragazzino di 10 anni che si è aggiudicato l'oro in una competizione regionale di karate. Accortosi dell'errore della giuria ha messo la medaglia al collo di Carlotta Bartolo, 11 anni, che era arrivata seconda. Egli    per un errore nel calcolo dei punti, Giorgio Torrisi, 10 anni, era stato giudicato e premiato come vincitore di un torneo di karate, ma poi quando insieme ai suoi genitori ha scoperto di essere arrivato secondo, ha scelto di consegnare la medaglia d’oro a chi davvero l’aveva meritata: Carlotta Bartolo, appunto   di 11 anni. Una  bella  riasposta  a chi ice  che  certi valori sono morti  , certo    stanno scomparendo  , ma  ancora   ed   questo è uno    dei casi  in questione  resistono   e  sono  ancora   vivi  Infatti   , oltre 

è ancora possibile fermare l'odio e gli odiatori ? se si seguono tal esempi si .Gino Pasqualotto, storico campione dell’Hockey Club Bolzano e della nazionale azzurra di hockey su ghiaccio. ed altre storie

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In un clima   d'odio    come quello Italiano e  d'analfabetismo funzionale  in cui questa  frase  Il vecchio mondo sta morendo. Quello nuovo tarda a comparire. E in questo chiaroscuro nascono i mostri.                                                                                                                                              Antonio  Gramsci  (  1891-1937 )  è sempre   più   veritiera  ed    a passo con i tempi    soprattutto  dove   un ulteriore  caccia  alle  streghe   andata  in crescendo  dopo  l'11  settembre  2001     fatti   come questi   ,  ormai sempre   più radi ,  testimoniano di  come   che  ancora  ci sono   degli esempi     \  punti di riferimento  a  cui  aggrapparsi  e prende  spunto   in tale  lotta   contro l'odio   .   Rispondendo    alla domanda     che  mi  sono posto  nel  titolo  dico che  : si può e si deve . Infatti oltre alla toccante storia ( a cui rimando il miei due post precedenti I II

Sara Dossena risponde ai leoni da tastiera: ''Sono un'atleta, più rispetto per chi soffre davvero di anoressia''

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Non mi stancherò mai   di ripetere   ( e  di ripetere    a me stesso visto che spasso   ci cado   anch'io anche    se  non a  livello degli h aters  odiatori\leoni  da tastiera  )  che le parole  sono  importanti La campionessa pubblica sui social un selfie scattato in palestra e partono i commenti sul suo fisico. "Lo so che sono magra, sono una maratoneta, non una quattrocentista: macino chilometri tutti i giorni e mangio sano. È il mio lavoro. Ma darmi dell'anoressica offende chi combatte tutti i giorni con i fantasmi dei disturbi alimentari". Sara Dossena   da  repubblica  online                                  di AGNESE ANANASSO USARE parole senza saperne il significato, colpire alla cieca in modo crudele. Usando i profili social di personaggi pubblici per esprimere la propria rabbia e superficialità. Stavolta a essere vittima di questi 'leoni da tastiera', anche se della vittima non ha proprio nulla, è  Sara Dossena , classe 1984, campio