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ci sono , beate loro, ancora persone che vedono le istituzioni come punto di riferimento il caso della signora Francesca Bombarda, morta nel marzo scorso lascia quasi 3 milioni d'euro al comune di Torino

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 da   https://torino.repubblica.it/cronaca/2021/12/20/news/ Se ci fossero tante signore Francesca Bombarda, il Comune di Torino probabilmente risolverebbe i suoi problemi di bilancio. È questo il nome della torinese che, prima di morire, ha lasciato in eredità a Palazzo di città ben 2,3 milioni di euro e un appartamento di sei stanze in via Albenga, in zona Stadio Filadelfia. Di lei si sa davvero poco. Aveva 79 anni, i capelli corti e doveva essere stata una bella donna. È venuta a mancare a marzo scorso. Si sentiva molto sola dopo che, anni prima era rimasta vedova. Non aveva figli, né fratelli. Le tenevano compagnia i suoi due cani e qualche amica che frequentava di tanto in tanto.   Chi l’ha conosciuta ha avuto l’impressione che fosse una donna amareggiata dalla vita, come se le fosse successo qualcosa di molto brutto, un evento traumatico. Era comunque sempre gentile, vestiva con giacche con ricami in lana e abiti che ricordavano quelli delle contestazioni degli anni Sessanta e non

Giacomo Rossi ha 31 anni e difende la porta dell'Ads Geotermica di Larderello (Pisa) in prima categoria batte l'imbattibilità di Gigi Buffon

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   da    https://firenze.repubblica.it/sport/2021/12/20/ C'è un sussurro nel silenzio di Larderello, una frazione del comune di Pomarance in provincia di Pisa. Campo di calcio di Prima Categoria, dove la capolista Geotermica sta affrontando Caldana. Giacomo Rossi, 30 anni, sta difendendo i pali della squadra di casa. Dalle sue parti arrivano pochi tiri, merito della difesa e in generale dei suoi compagni. Che attaccano, tengono il pallone lontano dalla loro area di rigore. Da questa posizione un portiere portiere può osservare tutti i movimenti dalla distanza. "Giacomo, manca poco ormai". "Ancora due minuti". "Ok, ce l'hai fatta", la cronaca in diretta di un dirigente che si era appostato proprio dietro la sua porta. Giusto un attimo, quello che ha diviso il portiere dei dilettanti da una leggenda del calcio italiano: Gianluigi Buffon. 990 minuti senza mai prendere un gol, ovvero 11 partite di fila nelle quali Geotermica ha messo in serie nove vitt

morire di lavoro © Daniela Tuscano

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Non soltanto Filippo Falotico, Roberto Peretto e Marco Pozzetti (nella prima foto sotto a destra ), deceduti due giorni fa sotto il peso d'una gru . Ma anche Roberto Usai, 22 anni, Dante Berto, 53, Vittorio Tomassone, 59, Luigi Aprile, 51, Pierino Oronzo, 55 e Adriano Balloi, 60. Tutti in meno d'un mese, gli ultimi quattro uccisi in un giorno solo. Uccisi, sì. In maniera atroce e primitiva: ustionati, precipitati da altezze improbabili, stritolati da escavatrici. Assassinati. Le chiamiamo vittime del lavoro, ma il lavoro non miete vittime. Si è vittime per i peccati altrui, peccati che gridano al cielo. Omicidio volontario, oppressione dei poveri, frode degli operai: ci sono quasi tutti, contemplati dal Catechismo di Pio X. Noi ci siamo soffermati esclusivamente sul secondo, il "peccato impuro contro natura", tralasciando gli altri. Questi altri. IL lavoro dà vita e dignità. L'ha santificato il falegname Giuseppe, vi ha preso parte il piccolo Gesù. Ma se &

avrei voluto © Daniela Tuscano

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 Leggi anche  https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2021/12/pietro-carmina-una-delle-vittime-della.html (Letture: Is 30, 18-26b; Sal 145/6; 2Cor 4, 1-6; Gv 3, 23-32a - V domenica di Avvento - anno C) Avrei voluto preparare una bella riflessione per oggi, di quelle ponderate che impressionano l'uditorio e vellicano il narcisismo di chi le pronuncia. Ma, come la liturgia suggerisce, i piani di Dio sono diversi dai nostri, le torri della vanità crollano, la ri-velazione è tale solo per chi si perde. In questi giorni a crollare è stata una palazzina di #Ravanusa , in provincia d' #Agrigento , stroncando le vite di due giovani #sposi e una nascente. Un divenire che già era realtà senza però quella luce serbata solo nel cuore, quindi purissima e immacolata. Maschio o femmina che fosse, il bambino della giovane coppia è stata la creatura terrestre più vicina a Gesù, come lui inerme e innocente e minimo. Su di lui, o lei, si facevano grandi sogni, ché diventare genitori rinfre

LA SCHWA? NON È COSÌ CHESI LOTTA PER LA PARITÀ La linguista e accademica Cecilia Robustelli boccia la schwa anche in nome delle battaglie femministe.

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Sono  stato accusato  perchè non   ho  usato    ɐ   ( lo schwa )  d'essere  ,  accuse che mi  scivolano  via e  di cui  non  m'importa  ......   (beh ci  siamo capiti )   politicamente  scorretto    e  d'informarvi meglio  . Ora     leggo pareri contrastanti sull’utilizzo del simbolo grafico “schwa” ɓ . Essa Dovrebbe tutelare l’uguaglianza anche nel linguaggio. E invece, addirittura, una linguista della Crusca la attacca in nome delle lotte femministe!   !  IL  che mi  conferma     che  la  questione     è  di poco conto    è più importante    se  mai  il linguaggio  d'odio e  violento che  orami   è  sempre  come  un onda  nera  appiccicosa   presente  ovunque  non solo in  rete  e sui  social  purtroppo  .  Ora   sulla piccola “e” rovesciata che alcuni vorrebbero aggiungere o sostituire alle desinenze italiane per includere tutti i sessi e le identità di genere se ne sono dette tante . Personaggi autorevoli e qualificati (linguisti, filosofi, sociologi) hanno espresso

contro i femminicidi \ violenza del genere non servono nuove leggi ma maggiore preparazione nei magistrati e nelle forze dell'ordine oltre all'interno della scuola e dei centri ricreativi di una cultura della non violenza e della legalità

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 premetto che   ,  anche   se  molti   di  voi   dovrebbero  saperlo  ,   Giulia Bongiorno    mi  sta  non mi piace  culturalmente ed  ideologicamente    ma    qui  ha  perfettamente    ragione  .   da    Oggi  16\12\201      

convivere o continuare a lottare con il tuo handicap ? io ho scelto di conviverci e l'accettarlo

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  La  risposta  alla mia auto  elucubrazione mentale     di tipo marzuliano     cioè  farmi  le  domande   e  darmi le risposte    è confermata  da    questa email   e dal botta  e  risposta  che n'è  scaturita   “Ciao Ulisse  Ti racconto la mia storia. Ma tu sei sorda ? Sì. Se mi hai risposto, non puoi esserlo.Quando mi trovo in una situazione come questa, mi viene sempre voglia di tirare un pugno. Poi mi pongo delle domande e provo a darmi delle risposte. Mi chiedo come mi vedono gli altri, cosa pensano. Per tanti anni ho nascosto a me stessa la mia sordità, dietro i capelli, fingendo che tutto andasse bene. Finché mi sono accorta che stavo vivendo solo a metà. Allora ho deciso di reagire. Ho iniziato a chiedere di ripetere quando non sentivo, a dire di parlare più forte, o più lentamente. Tutti si stupiscono quando faccio vedere l’impianto, perché l’unica sordità che conoscono è quella affiancata al mutismo. Quindi, per la gente, se sei sorda non dovresti saper parlare bene, né

dietro le quinte di strappare lungo i bordi di zero calcare lo studio di animazione Doghead, Da migranti a modelli: una nuova vita in sartoria Beteyà, Nel papiro erotico tutta la satira degli egizi

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Il lavoro, tra artigianato e tecnologia, dello studio di animazione Doghead, che ha realizzato la serie Netflix di successo "Strappare lungo i bordi" -----   Beteyà, in mandingo Bello e Buono, è una start up di abbigliamento con due negozi in Sicilia, ma soprattutto un progetto di integrazione ben riuscito portato avanti dall’associazione Don Bosco 2000. I capi vengono realizzati e poi venduti da ragazzi migranti, ma anche da giovani siciliani disoccupati, che così trovano uno sbocco lavorativo. Parte del ricavato delle vendite servono per sostenere i progetti dell’associazione in Africa. La pandemia ha messo a dura prova la start-up. Alla Playa di Catania, dove si trova una struttura dell’associazione e dove, in quella stessa spiaggia, il 10 agosto 2013 furono ritrovati sei corpi di migranti , Omar e Monica, due dei protagonisti di Beteyà, raccontano le loro storie cucite sugli abiti che indossano. ------ Il papiro egizio che nell'800 scandalizzò il padre dell'egi

smontare il sovranismo ? semplicissimo prendendoli alla lettera . il caso di Antonio Silvio Calò, 60 anni, professore di Storia e Filosofia, nel 2015, insieme alla moglie Nicoletta, ha deciso di compiere un atto rivoluzionario: ha accolto nella propria casa di Treviso sei ragazzi richiedenti asilo africani.

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  dal suo  facebook  https://www.facebook.com/antoniosilviocalo/ Quante volte lo abbiamo sentito dire: “ Perché non te li prendi a casa tua? ” Antonio lo ha fatto davvero, dando loro una casa, un lavoro, un futuro. proprio per questo, in tutti questi anni è stato insultato, minacciato dai neofascisti   di forza  nuova   e  dalla    lega  . Quest  ultimi , hanno circondato l’abitazione con sei bandiere dell’indipendenza veneta, gli hanno augurato che stuprassero la moglie e la figlia . Ma  lui    non  se n'è  curato  è andato avanti per la sua strada. E, alla fine, ha vinto la sua scommessa. “Oggi i miei figli lavorano tutti, pagano le tasse e alcuni hanno deciso di sposarsi - ha detto di recente - Se ci sono riuscito io che sono un insegnante, può farlo a maggior ragione lo Stato. Se si vuole, si può fare!". Quelli come Antonio e Nicoletta fanno paura perché, con le loro azioni, smontano anni di retorica razzista e sovranista, dimostrano che l’accoglienza non solo si pu

Pietro Carmina, una delle vittime della tragedia di Ravanusa, è stato per 43 anni professore di filosofia, amatissimo dai suoi studenti.

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colonna  sonora   Albinoni - Adagio in G minor Adagio in G minor Bach - Air on a G string Pietro Carmina, una delle vittime della tragedia di Ravanusa, è stato per 43 anni professore di filosofia, amatissimo dai suoi studenti. L’ultimo giorno di scuola della sua vita ha preso carta e penna e ha scritto ai suoi studenti questa “lettera d’addio” di scintillante bellezza. A rileggerla oggi, quasi un testamento morale. "Ai miei ragazzi, di ieri e di oggi. Ho appena chiuso il registro di classe. Per l'ultima volta. In attesa che la campanella liberatoria li faccia sciamare verso le vacanze, mi ritrovo a guardare i ragazzi che ho davanti. E, come in un fantasioso caleidoscopio, dietro i loro volti ne scorgo altri, tantissimi, centinaia, tutti quelli che ho incrociato in questi ultimi miei 43 anni. Vorrei che sapeste che una delle mie felicità consiste nel sentirmi ricordato. Ma una delle mie gioie è sapervi affermati nella vita; una delle mie soddisfazioni la coscienza e la consape

Primi regali di Natale 20021 Murder Ballads di Micole Arianna Beltramini e Daniele Serra

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lo  so che  non si dovrebbero aprire  i  regali di natale   . Ma  in questo  caso si tratta    di un  desiderata   ovvero uno di quelli che  ,  come    si faceva    da  bambino  si  chiedevano  con le   lettere  a  babbo  natale  \  Gesù bambino  .  E  poi la  curiosità   che mi ha spinto ad aprirlo e divorarlo subito  è  stata  tanta   visto  che :  1)   avevo    già assistito  (  ne  trovate sotto  delle  foto  da me  scattate     )     a fine  ottobre , il 28 ottobre per essere più precisi ,    alla presentazione con gli autori  a tempio Pausania  organizzata  dalla  libreria  Ubix  ex  Max88  .   2)   avevo letto le  ottimi recensioni     e  visto interessanti servizi  in  tv  in particolare  quello della  trasmissione  letteraria   Petrarca di rai  tre  .   In esso s i respira la stessa atmosfera di From Hell di Alan Moore. Forse perché la realtà, quando diventa incubo, è la cosa più potente che si possa raccontare. Fa paura, come è giusto che sia. Inquieta, come a volte ne abbiam