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L’incredibile storia di Amedeo Guillet, il Lawrence d’Arabia italiano

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Questa  storia    " tropicale  "  che  vi  propongo oggi  mi ha  aiutato ad  evadere    dalle  basse temperature    della  scorsa   settimana La guerriglia contro gli inglesi, la fuga rocambolesca dall’Africa, l’amicizia con l’ufficiale nemico Harari, il servizio diplomatico nel dopoguerra. La vera storia di Amedeo Guillet, premiato infine da Ciampi come un simbolo dell’Italia repubblicana Si siede alla sua scrivania. Sul piano del tavolo è depositato un pacchetto. Lui lo apre. Dentro c’è uno zoccolo di cavallo in argento con un’iscrizione: “Sandor. Berbero grigio, 12 anni. Max Harari, Asmara – Giugno 1942”. C’è anche una foto: si vede il bel primo piano di un cavallo grigio affacciato alla porta del suo box. E una dedica autografa a penna: “Ad Amedeo, in ricordo del meraviglioso cavallo che fu causa della nostra amicizia”. Ad Amedeo… ma chi è Amedeo? E chi è la persona che gli invia questo oggetto così particolare ?  Facciamo un salto indietro nel tempo. Adesso siamo nel 190

L'alfabeto delle mafie. D come Donne di mafie

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ecco   la   4  puntata       trovate  sotto  insiemne  ad  altri  link  per  chi  vuole   approfondire  l'argomento  donne  e  mafia   a  fine  post   le  altre     dell'alfabeto delle mafie.  di repubblica.it   È ampiamente noto che le donne delinquono molto meno degli uomini, in tutti i tempi, in tutte le circostanze, in tutte le società, all'interno di tutti i contesti criminali. Questa macroscopica differenza la si può notare nelle statistiche dei reati, a partire dall'assoluta predominanza dei maschi tra i condannati e tra i detenuti nelle carceri italiane.  Nel 2017, gli uomini rappresentavano l'84,5% dei condannati in maniera definitiva. Tale percentuale saliva al 91,5% nel caso di rapine, al 93,2% per violazione delle leggi relative alla produzione  e vendita di stupefacenti e al 95,8% per omicidio volontario. Secondo, poi, i dati forniti dall'amministrazione penitenziaria per il 2019, su un totale di 58.163 detenuti negli istituti di pena italiani, le d

un portale satirico il comune di bugliano prende in giuro i buonisti e i farisei ipocriti del presepe e delle recite di natale ed loro ci credono e si scannano

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 leggi anche    https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2018/12/a-rovinare-il-natale-oltre-capitalismo.html https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2017/12/come-sopravvivere-ale-festivita.html https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2018/01/di-nuovo-auguri.html https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2017/12/iniiza-ad-ammorbarsi-laria-sianmo.html  Anche  quest'anno,  anche  se  con meno  virulenza  (   forse  è ancora  presto visto che  mancano  a  natale om forse      anche     i  sovranisti    e  populisti   \  bufalisti  si  concentrano   sul covid  e  sulle sue  sue  varianti )   ,   come  gli anni precedenti  ,  iniziano    le  bufale  \ fake news  (  vedere  sopra    alcuni  miei precedenti  post  in  cito  \    riporto  quelle  natalizie  più comuni )    e  le prese  in giro   come     quella   del gruppo satirico comune di bugliano      se    se  leggendo    tale  nerws   Michiedo    ma che fine ha fatto lo spirito critico che ci permetteva di distinguer

riscoprire il significato religioso del natale senza ferire i bambini cosi monsignore Antonio Staglianò, vescovo di Noto, spiega quello che secondo lui è il vero significato del Natale.

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  un ottima   iniziativa    quella  del vescovo   di Noto   Monsignor  Stagliano'     che  spiega ai bambini   ed  ai loro genitori  il valore del natale   non commerciale   Il vescovo di Noto contro Babbo Natale: "Porta i regali solo ai ricchi" "Non ho detto che Babbo Natale non esiste, ma durante un incontro con i bambini ho spiegato che Babbo Natale è un personaggio immaginario, inventato dalla Coca Cola e che trae ispirazione da un personaggio invece reale: San Nicola di Mira, un santo che portava i doni ai poveri". Così monsignore Antonio Staglianò, vescovo di Noto, spiega quello che secondo lui è il vero significato del Natale. Staglianò illustra una lettera indirizzata proprio a Babbo Natale che viene definito "facchino di regali". Per il vescovo di Noto il vero messaggio del Natale è racchiuso nella grotta di Betlemme dove Gesù Bambino nasce al freddo e al gelo. di Alessandro Puglia

daniele bergese L'uomo che restituisce la voce ai vecchi sax

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  Daniele Bergese, nel suo laboratorio a Monforte, nel cuore delle Langhe cuneesi, ha riportato in vita un mestiere che in pochi sanno ancora far bene: restaura e "migliora" sassofoni antichi. Selmer, Conn, Buescher, marchi ormai dimenticati dai moderni produttori e da chi si approccia a questo strumento per la prima volta o per studio, ma ricercatissimi dai musicisti professionisti di tutto il mondo. "Per il loro suono così diverso da quello moderno - racconta Daniele -, originale, poetico". E così, jazzisti del calibro di Jesse Davis, Ray Gelato, Emanuele Cisi, Claudio Chiara e molti altri, fanno letteralmente la fila per vedersi riconsegnare, come nuovo, uno strumento degli Anni '20 o degli Anni '40. "A volta - racconta ancora Daniele - oltre a ricostruire pezzi ormai rotti e introvabili, a saldare, a riparare contusioni da caduta, mi viene richiesto di modificare meccanicamente gli strumenti per poterli suonare in modo moderno. E il risultato è che

quando una panchina rossa non è solo un simbolo pulicoscienza ed ipocrita .il caso MELEGNANO CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE. LARGO 25 NOVEMBRE E UNA PANCHINA PER SILVIA

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 Ecco   come dicevo  dal titolo , uno dei casi  in  cui  le  anchine  rosse   non sono  solo  ipocrisia  e pulicoscienza  . Infatti Il 27 novembre, a Melegnano ( città metropolitana di Milano ) , la via Giuseppina Biggiogero, una delle poche intitolate alle donne, si è colorata di rosso.  da  https://vitaminevaganti.com/2021/12/04/melegnano-contro-la-violenza-di-genere-largo-25-novembre-e-una-panchina-per-silvia/ Una folla di piumini, giacche e cappotti rossi, e tanti volti con la mascherina rossa, intorno alle 11, ha riempito la piazzetta antistante. I passanti curiosi e le persone affacciate alle finestre si chiedevano che cosa si stesse per celebrare. Si trattava dell’intitolazione del Largo 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne e il femminicidio, patrocinata dal Comune di Melegnano e proposta congiuntamente dalla locale Banca del tempo e da Toponomastica femminile. Malegnano contro la violenza di genere Dopo i saluti di rito, alla presenza delle f