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Palmadula, sorelle beffano il prete e si ricomprano la loro casa che lui aveva comprato all'asta

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Tutti, a Palmadula, sapevano di quella casa finita all'asta giudiziaria. Niente di che, una manciata di metri quadrati segnati dal tempo, crepe nel soffitto, un terreno zeppo di erbacce. Ma, a quelle quattro mura le sorelle Zara erano legate dall'infanzia. «Era di babbo - dicono - veniva qui a piedi dall'Argentiera». L'aveva comprata 80 anni fa il nonno. Poi il proprietario era diventato uno zio, morto improvvisamente nel 1995, senza testamento ma con una lunga scia di debiti. I familiari non trasferirono subito la proprietà e la casa venne requisita dal tribunale. Il valore del bene stimato era di 129mila euro. Così i familiari cercarono di recuperare i soldi, contattarono il curatore fallimentare manifestando l'interesse a riacquistare l'immobile, e nel frattempo aspettarono che, dopo qualche asta deserta, il prezzo diventasse abbordabile. Alla fine, con 35mila euro, l'affare si poteva chiudere. A quell'asta, tra i compaseani, non si era presentato m

Accolta dai talebani una giornalista neozelandese incinta che non riusciva a rientrare nel suo paese per le regole anti-Covid

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   canzone  suggerita Guns N' Roses - Don't Cry anche i duri , i fanatici \ fondamentalisti hanno un cuore anche hanno un cuore . Tale gesto sarà pure propaganda per mostrarsi democratici all'occidente ed al resto del mondo , ma è un bel gesto.   Ed  è  quello     che  è  successo     recentemente   a questa  giornalista   Neozelandese  Accolta dai talebani una giornalista neozelandese incinta che non riusciva a rientrare nel suo paese per le regole anti-Covid  Charlotte Bellis in una foto dal suo profilo Instagram   Charlotte Bellis, collaboratrice del New Zealand Herald ha raccontato la sua paradossale vicenda. Aveva denunciato il trattamento riservato da Kabul alle donne, ma ora è stata aiutata. Unico consiglio: "Non dire che non sei sposata"   di   Enrico Franceschini LONDRA - Una giornalista incinta neozelandese costretta a chiedere asilo al regime dei Talebani in Afghanistan perché le severe norme sulla quarantena le impediscono di tornare nel suo paes

Ines, la lavandaia della Garbatella va in pensione: "Ho 94 anni, ma mi dispiace"

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repubblica 30\1\2022 di di Marina de Ghantuz Cubbe   Ha trascorso 56 nella lavanderia di via Carducci. Venerdì 4 febbraio sarà l'ultimo giorno di lavoro e per salutarla il presidente dell'VIII municipio Amedeo Ciaccheri ha deciso di premiarla a nome di tutta la comunità. "Quando sono arrivata a Roma avevo 18 anni e a Garbatella non c'era niente, neanche i marciapiedi" Una lavoratrice d'altri tempi, Ines Salvador, che ha 94 anni e ne ha trascorsi 56 nella lavanderia a Garbatella, in via Carducci. Venerdì prossimo sarà l'ultimo giorno di lavoro e per salutarla il presidente dell'VIII municipio Amedeo Ciaccheri ha deciso di premiarla a nome di tutta la comunità. In tutti questi anni, racconta la signora Ines, le camice sono rimaste croce e delizia dei romani: non sanno mai come fare per stirarle per bene. Ma una cosa è cambiata: "Ora le persone chiedono consigli, vogliono imparare a prendersi cura delle loro cose". Il quartiere dove ha lavo

l’imprenditoria virtuosa Claudio Lucchese, Presidente della Florim,

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  Lui si chiama Claudio Lucchese, Presidente della Florim, azienda modenese nel mondo della ceramica. E oggi annuncia che tutti i dirigenti dell’azienda hanno deciso di tagliarsi lo stipendio di ben tre mesi (aprile, maggio e giugno) per dividere l’importo tra i 600 lavoratori attualmente in cassa integrazione. Così da aiutarli, da garantire loro un bonus di circa 660 euro a testa che si sommerà alla cig.  E che per moltissimi di loro, con famiglie a carico, farà davvero la differenza. Il meccanismo che ha dato vita a questa raccolta è stato davvero virtuoso: prima trenta manager hanno autonomamente preso questa decisione, raccogliendo la prima somma. Poi l’amministrazione ha deciso di metterci anche del suo. Arrivando così a quasi mezzo milione di euro. E, pensate, la Florim è davvero un’azienda modello per questo genere di cose. L’anno scorso ad esempio si fece carico dello screening per tutte le sue dipendenti donne, per poi allestire un piano di welfare per tutti i dipendenti. Per

"Ora aiutiamo le vittime". E i bulli scrivono fumetti

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una  bella notizia     quella  che    i  bulli possono essere  recuperati "Ora aiutiamo le vittime". E i bulli scrivono fumetti La Fondazione Carolina sensibilizza sui rischi di sexting e revenge porn coinvolgendo ragazzi che se ne sono resi protagonisti. E affidando loro il racconto per immagini di Daniele Alberti

Il business dei No Vax che guadagnano milioni per diffondere bugie e sospetti sui vaccini

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 per  esperienza  diretta  con  amici\che  no  vax  posso  affermare  che    il  90 % è  cosi    da  repubblica  29\1\2022 di Raffaella Menichini Il centro di ricerca britannico Centre for Countering Digital Hate ha fatto i conti in tasca sia ai disinformatori di professione: "Video e articoli generano un giro d’affari di circa 36 milioni di dollari l’anno diviso tra 22 aziende appartenenti a 12 individui" Joseph Mercola  ( foto sotto al  centro  ) è un osteopata 67enne della Florida che ha trovato il modo di diventare milionario: spargere bugie, sospetti e terrore sui vaccini contro il Covid, negare la gravità della pandemia, incitare i suoi concittadini (ma anche diverse migliaia di persone in tutto il mondo) a non obbedire alle misure di protezione, a partire dall ' uso delle mascherine. Mercola sparge le sue teorie online, viaggiando da una piattaforma all ' altra con articoli, video, grafiche, sapientemente confezionati per la condivisione. Secondo il New York Ti

MEMORIA, AMNESIA, INCOERENZA

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leggi anche Nella legge sul giorno della memoria e sul giorno del ricordo mancano la responsabilità dei fascisti    con il post  d'oggi   finisco   la  mia  contro  giornata settimana della memoria    del  27\1\2022   lo so  che   come  dice    Emiliano Antonino Morrone 11 h    ·  MEMORIA, AMNESIA, INCOERENZA Buongiorno per tutto il giorno. Oggi è il Giorno della Memoria. Molti scriveranno pensieri al riguardo: contro la violenza, l'odio, l'ingiustizia, la disumanità. Domani sarà, come ogni giorno, la Giornata dell'Amnesia e dell'Incoerenza: riprenderemo le nostre piccole guerre contro il vicino di casa, il compaesano, il confinante. Lo riempiremo di insulti, proveremo ad infangarlo, diremo ogni male possibile sul suo conto. Incapaci di costruire comunità, di valorizzare le diversità, di essere accoglienti, solidali, inclusivi. Il buonismo social(e) è interno al capitalismo, che ci induce ad essere mercanti della nostra immagine, megafoni del nostro ego in cerca

Una Concordia di 50 anni fa che tutti hanno dimenticato DOPO L’ INCENDIO I PASSEGGERI FURONO ABBANDONATI. «CI BUTTAMMO INMARE DA 20METRI, C’ERANO ONDE ENORMI. PER 7-8 ORE RIMANEMMO AGGRAPPATI A UN SALVAGENTE», RACCONTA ELISABETTA MARCUCCI. E IN41 MORIRONO

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  In questi giorni   ricorrono    i  10  anni del  naufragio della  Costa  concordia   e contemporaneamente qualche  giornale  fuori dal  coro     riporta   una  tragedia  simile   avvenuta   50 anni fa    al largo dela puglia   Oggi  20 Jan 2022 di Gino Gullace Raugei   I rumori, gli odori, i colori di quel « giorno, non li ho più dimenticati», ci dice Elisabetta Marcucci, pittrice. «E dopo le fiamme, il terrore e le lacrime, neppure quell’attimo di arcano silenzio e pace che credetti essere la morte».  Sabato, 28 agosto 1971, la signora Marcucci era tra i 1.174 passeggeri del traghetto greco Heleanna che al largo della Puglia prese fuoco come un fiammifero. In quel naufragio morirono 41 persone e 271 furono i feriti, gravi o gravissimi. Una tragedia del mare peggiore di quella  LA  SUPERSTITE   ELISABETTA   MARCUCCI   della Costa Concordia con cui condivide un triste particolare: anche in quel caso, il capitano, Dimitrios Anthipas, fece calare l’unica scialuppa funzionante e fuggì co

Corbevax: il vaccino anti Covid, senza brevetto, che non trova partner L’incredibile vicenda raccontata dalla ricercatrice Maria Elena Bottazzi

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 mi vergogno  a leggere      notizie  del genere   da  https://www.avvenire.it/attualita/pagine e   da    https://www.affaritaliani.it/medicina/   È stato ribattezzato «il vaccino anti Covid-19 per il mondo». E impiega una tecnologia tradizionale a base di proteine ricombinanti che ne fa possibile la produzione su vasta scala, rendendola accessibile alla popolazione globale. Ad annunciarlo in un comunicato è stata la microbiologa italo-onduregna Maria Elena Bottazzi, [ foto a  sinistra  ] co-direttrice del Centro per lo Sviluppo di Vaccini del Texas Children's Hospital e Baylor College of Medicine, istituzioni private e senza scopo di lucro a Houston, negli Usa.  Libero da patenti, il Corbervax – com'è denominato – è  già stato autorizzato in India come vaccino di emergenza . E Bottazzi prevede che sarà approvato a breve anche in Indonesia, Bangladesh e Botswana. «È il primo passo per affrontare la crisi umanitaria in corso, vale a dire la vulnerabilità dei paesi a basso e med