Una frase dal Vajrac...
Una frase dal Vajracchedika Prajnaparamita Sutra che ci suggerisce come il risveglio (Nirvana o Liberazione) non dia alcunchè.
Mi piacerebbe qualche vostro commento su questo estratto e quale significato date alle parole "io non ottenni alcunchè dal... risveglio".
Quando parliamo di risveglio spirituale, infatti, ognuno di noi immagina qualcosa... Ognuno di noi immagina che debba avvenire qualcosa...
Eppure questo testo di antica saggezza sembra dirci il contrario...
*Proprio così, Subhuti, io non ottenni alcunché dal supremo perfetto risveglio, e proprio per questa ragione esso è detto "supremo perfetto risveglio"*.
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In Viaggio
Girano i Sufi in tondo nello spazio
Nel tempo
Salgono i verticali i monaci in clausura
Immobili
Viaggiano l'alto il basso senza abbellimenti
(Cadono di vertigine...
Cadono di vertigine...)
Strisciano verso il ritmo i tarantolati schiacciati dallo spazio senza tempo
Viaggiano i viandanti viaggiano i perdenti
Viaggiano i perdenti più adatti ai mutamenti viaggia Sua Santità
Consumano la terra in percorsi obbligati i cani alla catena
Disposti a decollarsi per un passo inerte più in là
Coprono spazi ottusi gli idoli
Clonano miliziani dai ritmi cadenzati
In sincrono
Viaggiano i viandanti viaggiano i perdenti
Viaggiano i perdenti più adatti ai mutamenti viaggia Sua Santità
Viaggiano i viandanti viaggiano i perdenti più adatti ai mutamenti
Viaggia la polvere viaggia il vento viaggia l'acqua sorgente
Viaggiano i viandanti viaggiano i perdenti più adatti ai mutamenti viaggia Sua Santità
Viaggiano ansie nuove e sempre nuove crudeltà
Cadono di vertigine...
Cadono di vertigine...
Cadono di vertigine...
Cadono di vertigine...