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Visualizzazione dei post con l'etichetta femminicidi

l'arte dev'essere disturbante o altrimenti è arte conformista - asservimento al potere ed al committente

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  IL  caso     e le  polemiche  provocate    trovate  qui    la  discussione   da  questa     vignetta  trovata  in  rete    che  h  condiviso  sulla  mia  bacheca  Facebook   .  

Un nome nuovo per ricominciare

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   da   https://www.mariocalabresi.com/stories/ Da quattordici mesi Claudia vive libera ma nascosta, quando esce di casa cerca di parlare in giro il minimo indispensabile e si preoccupa di non lasciare tracce, i suoi due figli sono iscritti a scuola con un falso nome, non chiama mai i genitori e la sorella dal suo telefono, teme che la possano rintracciare. Claudia un anno e due mesi fa è scappata da un marito violento e criminale, lui la sta cercando e le ha promesso che la ammazzerà. Il marito è un camorrista, oggi è in carcere, ma il clan è sulle sue tracce ed è già riuscito a trovare dove vivono i genitori di Claudia e poi ha rintracciato la sorella. Anche loro avevano fatto la scelta estrema di abbandonare la casa e il lavoro e di andare a vivere lontani da Napoli, ma non è servito. L’hanno capito la mattina che nella casella della posta hanno trovato una lettera. L’aveva spedita quell’uomo dal carcere. Era la dimostrazione che l’ultima promessa fatta a Claudia era stata mantenuta

assurdità giuridiche . Uccise l'amante incinta, ma per i giudici fu un impeto: in appello pena ridotta accolta la teoria della difesa

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Invece di parlare a  vanvera     e fornire delle giustificazioni o pseudo scuse come quella di Paola Di Nicola Travaglini, giudice di Cassazione e consulente della commissione del Senato sui femminicidi, analizza il verdetto di Palermo che ha ridotto a 19 anni la condanna all'ergastolo dell'uomo che ha ucciso Ana Maria Lacramioara Di Piazza: " Nella magistratura c'è un problema culturale e di competenze, dobbiamo smaltire le scorie del delitto d'onore., "Un femminicidio non è mai un delitto d'impeto.Sentenze così frutto di pregiudizi sessisti"  è meglio  il silenzio  oppure     chiedere     al ministro di mandare  gli ispettori    si eviterebbero    simili ingiustizie  ,  assurdità giuridiche   repubblica  7\10\2022 In primo grado Antonino Borgia aveva avuto l'ergastolo per l'uccisione di Ana Maria Di Piazza. La disperazione della madre "Mi dica lei cos'è l'atrocità - ripete Anna Di Piazza - . Mi dica lei se mia

quando è lo stato che crea le premesse per i femminicidi . la vicenda di che ha ucciso tre donne ed oras sta per essere liberato

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   da  le storie degli altri Lui è Luca. Nasce a Genova nel 1977. Ha pochi mesi di vita. La mamma lo sistema nella culla, lo guarda, gli fa una carezza, si allontana. Addio figlio mio. Si uccide. Il padre trova subito un’altra donna, ci fa un altro figlio. Luca cresce solo. Vive in strada. Fa il barista, ha un lavoro precario. È taciturno, chiuso, non ha amici, è fragile, dolce, introverso. Con le donne è protettivo, cavaliere, malinconico. Conosce Luciana, fa l’istruttrice di fitness. La fragilità di quell’uomo è calamita. Luciana si innamora. Luca è possessivo. La isola da tutti. Sei mia, non devi vedere nessun altro. È il 2006. Una sera Luciana scompare. Luca è disperato, aiuta la polizia nella ricerca. Due giorni dopo il corpo della fidanzata viene trovato con la gola tagliata in un vicolo di Genova. Luca è l’unico indagato. Si difende, dice di averla lasciata in un bar e di essere tornato a casa ubriaco. Non è un grande alibi, ma non ci sono testimoni e mancano evidenze scienti

La storia di Silvia dopo la condanna di Strasburgo all'Italia: "Ho fatto sette denunce contro il mio ex marito e avevo paura. Lo Stato non mi ha protetta"

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 La   storia  d'oggi   è la   conferma      di quanto  dice  la mia utente  \  compagna  di viaggio   Madre  Vittoria     vedere   fra  gli articoli del nostro blog  (  non riporto l'url    perchè fa talmente  caldo che non  ho voglia  di starlo a cercarlo    e poi  potrebbe esservi di stimolo per navigare  in esso senza  avere  " la pappa pronta  "   )    che  in italia   non c'è  giustizia  e   che la giustizia  ha  fatto  sempre  schifo ed  i  giudici ed  magistrati  come si deve  si   contano  sulle dita  di  una mano      da    Lorenzo Tosa  Ci sono voluti sette lunghi anni e una vera e propria odissea giudiziaria, ma alla fine Silvia De Giorgi ha vinto la battaglia forse più importante della sua vita. Che è, al contempo, una delle più gravi sconfitte per la giustizia e i diritti del nostro Paese. 44enne, padovana, De Giorgi è stata per anni minacciata, picchiata dal suo compagno, si è vista togliere tutto, ridotta ad essere nullatenente con tre figli da mant

Serena Melani, prima donna comandante di una grande nave nonostante i femminicidi

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Nonostante le donne fanno gli stessi lavori ed gli stessi ruoi degli uomini come dimostra quest'articolo di repubblica del 7\6\2022                                         di Massimo Minella   Dall'istituto nautico di Livorno al primo incarico come ufficiale di coperta sulle navi mercantili, prima di passare nel 2010 alle navi da crociera e diventare capitana nel 2016. Da qui il balzo fino a diventare comandante, la prima comandante donna di una grande nave. Serena Melani, che sarà al comando dalla Explora I, brand di lusso della compagnia Explora Journeys (Msc Crociere), racconta che a spingerla così in alto sia stata "la passione per gli oceani". L'annuncio della sua nomina è arrivato nei giorni scorsi in occasione del varo della nave da crociera e adesso la comandante si unirà al team che lavora nello stabilimento Fincantieri di Monfalcone, per seguire da vicino l'allestimento e preparare l'equipaggio per la consegna e il viaggio i

Da vittime di violenza a “madri cattive”, quando i giudici puniscono le donne La Commissione sul femminicidio: “Nel 97% delle separazioni conflittuali ignorati i referti sui maltrattamenti”

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leggi anche QUANDO LA FINIRANNO DI DIRE E SCRIVERE AD OGNI FEMMINICIDIO CHE SI TRATTA DI RAPTUS ? la  Preside,  e il maturando  la brutta commedia . I MEDIA I NUOVI ALVARO VITALI DAVANTI AL BUCO DELLA SERRATURA (SE NON È QUELLA DI UN POTENTE)  Nonostante  le  aperture    createsi   con le  lotte  degli anni 60\80   ed  la presenza  di molti   gruppi  \  e  associazion che  combattano   la  loro   guerriglia contro culturale   contro il  patriarcato  e  le  sue  basi culturali che  sono anticamera  dei  femminicidi   nel nostro paese c'è ancora  un sistema  opprimente   nei  confronti  delle   donnne  . Infatti  leggo su repubblica   d'oggi che  Laura Massaro (a sinistra) durante una protesta contro l’alienazione parentale. Un mese fa la donna ha vinto la sua battaglia in Cassazione   Nonostante  le  aperture    createsi   con le  lotte  degli anni 60\80   ed  la presenza  di molti   gruppi  \  e  associazion che  combattano   la  loro  guerriglia contro culturale   co

LA MIA COLPA? CHE MI HANNO VIOLENTATA Paola, messicana, economista, dormiva quando, in Qatar, un collega è entrato e l’ha stuprata. «Ho documentato tutto con le foto», racconta. E sporto denuncia. Però rischia 7 anni di carcere e 100 frustate.

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  dal settimanale  oggi   Quando venne data la notizia che sarebbe stato il Qatar a ospitare i primi Campionati del mondo di calcio in Medio Oriente, la Fifa e il Qatar presentarono un documento di 112 pagine in cui garantivano  che i diritti umani sarebbero stati tutelati.  Il Qatar, si legge, promuoverà «condizioni di lavoro e di vita dignitose» e verrà ribadito il divieto di «qualsiasi forma di discriminazione nei confronti di Paesi, persone o gruppi di persone in base a origine etnica, colore della pelle, nazionalità, origine sociale, orientamento sessuale, disabilità, lingua, religione, opinioni o qualsiasi altro status». Fatma Samoura, segretario generale della Fifa, continua a ripetere che i campionati di calcio nel novembre di quest’anno offrono «un’opportunità unica per apportare cambiamenti positivi, un’opportunità a cui né Fifa né Qatar possono e devono rinunciare». Deve essere andato storto qualcosa se una donna messicana che lavorava all’organizzazione dei Mondiali rischia

contro i femminicidi \ violenza del genere non servono nuove leggi ma maggiore preparazione nei magistrati e nelle forze dell'ordine oltre all'interno della scuola e dei centri ricreativi di una cultura della non violenza e della legalità

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 premetto che   ,  anche   se  molti   di  voi   dovrebbero  saperlo  ,   Giulia Bongiorno    mi  sta  non mi piace  culturalmente ed  ideologicamente    ma    qui  ha  perfettamente    ragione  .   da    Oggi  16\12\201      

La questora Alessandra Simone, ideatrice del Protocollo Zeus: "Li rieduchiamo dopo il primo schiaffo e nove su dieci non picchiano più"

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Per combattere la piaga aberrante e vergognosa del femminicidio \ violenza del genere oltre a : leggi a  hoc   che  poi  finisco  per  diventare   come  le    famose    grida  manzoniane  , le  pulisci coscienza    delle panchine ed scarpe rosa , ecc  si può e si deve mettere in sicurezza le donne vittime di violenza, aiutarle a denunciare e offrire loro un sostegno dopo la denuncia oppure meglio ai primi  sintomi   di violenza verbale    Luca (nome di fantasia), 41 anni, è uno dei settanta uomini violenti che dal 2011 a oggi hanno varcato la soglia del centro per uomini maltrattanti di #Forlì . A fine 2017, in Emilia-Romagna, erano 196 gli uomini ad aver chiesto aiuto a uno dei dieci centri in Emilia-Romagna. Numeri molto bassi a fronte della montagna di casi di #violenza : ogni tre giorni una donna muore per mano di un uomo. Perché, allora, gli sportelli di ascolto per uomini stentano a riempirsi? Il grande scoglio restano le resistenze culturali, e un "sis

contro il femminicidio e la violenza Senza se e se Senza ma

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Oggi  25 novembre   un nuovo 8 marzo   lascio la parola a questo editoriale    della  rivista  free  www.ioacquaesapone.it/ Senza ma Mar 26 Ott 2021  | di  Angela Iantosca  |  Editoriale “Sono atti violenti, ma quelle ragazze avevano bevuto”. “È stato accertato che la violenza è stata consumata, ma lei avrebbe potuto evitare di andare in giro di notte…”.“Mio figlio è stato condannato, ma la giustizia ha esagerato…”. “L’ho picchiata, ma è stata lei a provocarmi...”. Siamo ormai nella società del “sì, ma”. Della non pienezza, delle frasi dette senza convinzione, dell’assunzione di responsabilità a metà, delle finte condanne verbali ad azioni violente, ma in fondo legittime. Assistiamo continuamente a questo allontanamento da noi di ciò che abbiamo commesso. Come se niente dipendesse dalle nostre scelte, come se fossimo sempre innocenti, nonostante le prove e non fino a prova contraria. Come se volessimo distrarre chi ci ascolta da ciò di cui siamo stati artefici, portando il focus sull’a

neppure da morta ha pace Alessandra Perini, uccisa l'anno scorso e sepolta accanto al marito accusato di averla uccisa

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Come  se  non bastasse    ,  infatti sono  in  aumento i    Reati spia, ovvero  quei   crimini che spesso fanno da preludio al femminicidio  .  Ma   quello che rattrista  di più  è  che   da   https://news.robadadonne.it/ La donna è morta nel 2020, per un malore improvviso causato dalle botte del compagno, che si è suicidato poco dopo. I due condividono lo stesso loculo, ma le amiche della vittima hanno lanciato ora una raccolta fondi per costruire una tomba separata. Fonte: iStock Condividono lo stesso loculo, anche se lui l’ha uccisa. È la storia di Alessandra Perini una 46enne di Baggiovara, provincia di Modena, ammazzata nel 2020 dal marito, il 50enne Davide Di Donna, che due mesi dopo aver compiuto il femminicidio ha deciso di togliersi la vita. I due, ora, sono sepolti insieme nel cimitero di Monteobizzo, piccolo paese nel Modenese. Le amiche di Alessandra però, hanno lanciato una raccolta fondi, per poter realizzare una tomba separata per la donna. Alessandra è morta il primo o

ancora un caso di femminicidio avvenuto nel silenzio quasi totale . ci stiamo asssuefando oppure preferiamo guardare a quelli afgani ?

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ci s'indigna giustamente per la morte della ragazza Afgana brutalmente uccisa e decapitata ma non si legge niente , salvo qualcuno\a , sull'ennesimo femminicidio avvenuto in Italia . Uccisa a martellate dall’ex fidanzato: a Castegnato Elena Casanova colpita in un agguato sotto casa da https://www.nextquotidiano.it/ La donna aveva 49 anni. A ucciderla è stato Ezio Galesi, un uomo con cui aveva avuto una relazione che si era conclusa un anno fa Castegnato è un piccolo comune in provincia di Brescia. Poco più di 8mila abitanti, un posto in cui tutti si conoscono e dove vige un grande senso di comunità. Ma ieri sera un tragico fatto di cronaca ha stravolto il vivere quotidiano di quei cittadini. Un femminicidio, l’ennesimo in Italia, partito dalla folle mano violenta di un uomo che – anche a distanza di tempo – non aveva ancora accettato la fine di una relazione. E lo ha dimostrato nel modo più cruento possibile, brandendo un martello e colpe