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Visualizzazione dei post con l'etichetta femminicidio

sul femminicidio e gli argomenti ad esso collegati stiamo tornando indietro

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  Ho perso le parole  / Eppure ce le avevo qua un attimo fa* .  E  quindi preferisco  che a parlare   dell'ennesimo  femminicidio    cioè  il caso  do Alice  Neri   (  foto  a  sinistra  )    sia  questa     discussione     di fb     ed  il relativo  commento   Zoe Ladra 1 h  ·  Mia mamma sta guardando Mattino 5 dove parlano di una donna uccisa e bruciata in macchina (non so di più perché che non ho seguito), a parte il giudizio di una che ripeteva che essendo, la vittima, moglie e madre non doveva appartarsi la sera, continuano a precisare che l’assassino (o presunto, non so) è un tunisino, non “l’uomo”, “l’assassino”, ma il tunisino.  Non siamo razzisti, ma nemmeno un po’ eh Claudia Manfredini La ragazza uccisa era del paese a fianco a quello dove vivo io, e come puoi immaginare da noi l’eco mediatica ha trasformato la faccenda in una gara di criminologia.  Prima il marito, poi l’amico, il collega, il compagno dell’amica, ora il tunisino.  Con uno spreco di merda gettata sulla vi

Saman Abbas La vittoria di Saman di Daniela Tuscano

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 ottimo questo  articolo      pubblicato    dalla  nostra  amica  Daniela  Tuscano     su   https://www.dols.it/ 29.11.2022 Se il DNA lo conferma, in un certo senso, Saman Abbas è risorta. Il corpo femminile, motivo di scandalo e disonore, torna in mezzo a noi integro, a suo modo raggiante. E nessuno riuscirà più a trattenerlo. Non era una santa Saman, era una ragazza come tante, col comune e naturale istinto alla felicità, umana prima che donna. Chi l'ha uccisa ha creduto d'inchiodarla a un ruolo, crocifiggendo la sua ribellione. S'era fatta regina e il destino la voleva schiava. Ma Saman, al destino non credeva. Credeva nella libertà. Libertà d'amare, di vivere da protagonista e non per procura, di gioire con la propria pelle. Chi l'ha uccisa lo sapeva ed eliminando il suo corpo ostinatamente, pazzamente libero intendeva negare l'interezza d'ogni donna, di là da qualsiasi origine o credo o etnia. Nell'ottica patriarcale, la donna NON è e NON deve es

Il racconto: «Sono un ex violento Agli uomini dico: chiedete aiuto» I maltrattamenti in famiglia, anticamera del femminicidio , poi il percorso di cambiamento al Cam

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  Generalmente     quando  si celebra  il  25  novembre     parla  giustamente  delle  violenze  subite  dalle  donne   sia  che    sia   morte  che  sia   sopravvissute  o  scampate   a  tale   situazione   . M  non si parla mai o  raramente  del problema   degli ex   violenti  .  Secondo  me   , da ex stalker   , posso dire   che   e  da qui   oltre  che  d  una politica  di prevenzione  oltre  che  di repressione   bisogna   partire   per   sradicare  tale  fenomeno    da  la nuova  Sardegna del  25\11\2022 Sassari Quattro anni fa ha iniziato il suo percorso di cambiamento al Cam, il Centro di ascolto uomini maltrattanti del Nord Sardegna. Un viaggio alla riscoperta di se stesso, per acquisire consapevolezza degli errori commessi e fare in modo che non si ripetano. Per rispetto della privacy delle persone coinvolte, di lui diremo solo l’iniziale del nome, L.: è un uomo che ha avuto comportamenti violenti nei confronti della sua ex compagna e oggi si rivolge ad altri uomini

il 25 novembre dev'essere tutti i giorni perché non sia solo lava coscienza e una giornata delle ipocrisia

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 Domani   è  25  novembre  ovvero la  giornata   sul  femminicidio e  violenze    sulle  donne  un problema    che    va  o  almeno dovrebbe     andare  al di  là  delle idee     politiche  \  culturali   di ciascuno  di noi      visto  che   «La violenza di genere è un fenomeno criminale complesso, una piaga sociale, una grave violazione dei diritti umani. Sbaglia chi pensa sia questione di donne, è questione di uomini perché tocca agli uomini porre rimedio», sottolineando tra le altre cose che «i casi di violenza sono aumentati del 19% l’anno scorso».                                                     Ignazio  la  Russa     e  come  ogni anno   mi   pongo  il problema   che  cosa  dire   e scrivere  che  non si  retorico o  ipocrita   ,   soprattutto     che  non generi equivoci  qual ora  dovessi  esprimere  , come  ho  fatto di   recente  , nel  mio  sfogo   contro  l'istituzione   (  non contro   l'argomento  si badi bene  )   del  giornata  obbligatoria  . La  risposta 

Cresce i nipoti orfani della cugina uccisa dall’ex: “Abbandonato dallo Stato con sei figli” anche lui ha lottato per aver riconosciuto i suoi diritti come Vanessa mele orfana di femminicido

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  Generalmente  quando si parla  di femmnicidio o violenza  di genere   non si  parla  se  non in casi  eccezionali come queri  due riportati sotto  diquello che  è un effetto collaterale  d'esso ovvero gli orfani  . Ed  è per  questo che  riporto  tali storie   in quanto  della descrizione  spesso giustificazionalista   e ipercomprensiva  dei  fatti in sè     ne sentiamo   ed  leggiamo  in abbondanza . Ecco   che quindi  una delle poche   in merito  questa inchiesta   di fanpage  affronta  il problema  in quanto  gli orfani (  quando va bene )  ed  i  sopravvisuti   sono spesso maltrattati dallo stato  e devono lottare  duramente    per  i loro diritti .Vedi l  caso  , ne   ho parlato più volte nel blog  , di Vanessa  mele (  foto a  destra )  , il cui padre  uccise   , quando lei aveva  6 anni la  madre  . Essa  ha lottato per far modificare le leggi in materia di successione ereditaria (  il padre    uscito dal carcere   riscuoteva   la  pensione  d'invalidità della  madre 

disparita di trattamento sulla gestione dei figli in caso di violenza di genere . i fatti di Roncadelle - di Patrizia Cadau

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COLONNA SONORA   A Roncadelle, un bambino di quattro anni costretto dalla legge e dagli assistenti sociali ad incontrare il padre che aveva già aggredito la madre, è stato sequestrato ieri dal padre mostro, che si è barricato con lui in casa, dopo essere scappato alla fine di un incontro protetto. Quindi, viviamo in un paese dove la violenza domestica denunciata da una madre vale come una banconota del Monopoli, e un padre, legittimato da una legge oscena è "comunque" il padre padrone e a nulla vale l'interesse di un minore. È stato il bambino a telefonare alle forze dell'ordine per dire che al momento sta bene. Al momento: perché ancora è sequestrato dal padre e sono in corso le trattative per "liberarlo". Queste le conseguenze estreme dell'indifferenza con cui noi donne veniamo prese in considerazione, ma soprattutto le conseguenze di una legge che nega la violenza e consente agli uomini violenti l'impunità, la sfrontatezza di sentirsi al d

quando ad evitare e difendere la vittima di un femminicidio è un nuovo italiano o uno straniero

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  Vitalie Sofroni, 40 anni, di nazionalità moldava, in Italia da anni, dove faceva il corriere. Faceva perché nei giorni scorsi a Gaione (frazione di Parma), ha sentito provenire dal parcheggio le urla di un uomo, un suo collega di lavoro, nei confronti della moglie. Vitalie non ci ha pensato un attimo ed è intervenuto per difendere la donna da quella che in breve si è trasformata in una violenta aggressione verbale e fisica. Nel tentativo di mettersi in mezzo e proteggerla, è stato raggiunto da un’unica coltellata al cuore, che gli è stata fatale. È morto così, Vitalie Sofroni, sacrificando la propria vita per salvare quella di una donna, evitando probabilmente l’ennesimo femminicidio. Un grande gesto per un grande uomo, che è impossibile accettare. Non dimentichiamolo.E sopratutto cari giornalisti come fate quando un nuovo italiano o uno straniero compie dei reati citatene la nazionalità

non sempre il silenzio è indifferenza ma è ancora sconforto è rassegnazione davanti ad orrori della realtà

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  nel post precedente :  senza parole davanti all'ennesimo stavolta doppio femminicidio sono stato in silenzio perchè   per  parafrasare   questa   frase     di  homer   Simpson   questa  frase     se la memoria  non m'inganna  è  questa   riporta  dal video   qua  sotto    ho preferito  non scrivere niente  piuttosto che dare  l'impressione  l'impressione di essere un  tipo retorico e moralista    ecco  che  ho scelto  di non scrivere niente  , ed ero ancora  scosso , visto che  stavolta     le  donne uccise  sono due   ,   ex  e  nova   partner  . Oltre ad essere  già  stato condannato ed  aver  fatto  un percorso  psicologico     che   evidentemente     è stato  causa  burocrazia  ,  e chissà  cos'altro  ,   fallimentare .  Quindi  il  mio  silenzio  non  è  , come mi  avete  accusato  via  email    ,  da indifferenza  . Infatti  in periodi  come      questi    che  stiamo attraversando  , mi  capita  di rifiugiarmi   in  quella   che   gli studiosi  (  seri

che coraggio hai avuto questa donna che usa lo pseudonimo di Anna Ziliani

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 dalla pagina  fb     Piccole Storie p e o S s o r n t d h 1 1 5 h h 0 2 h 5 c 4 5 0 i a a 2 1 3 g 8 8 h 4 h u 0 8 1   l    ·  Esattamente un anno fa come questa sera io e la mia più cara amica eravamo sedute al tavolino di un locale di amici, sotto casa. Nell’ arrivare avevamo incontrato un mio conoscente che ci aveva quindi invitate a sederci con lui e 2 suoi amici, tutti e 3 medici. La serata (dalle 21 alle 23, c’era ancora il coprifuoco) procede piacevolmente, verso la chiusura ce ne andiamo tutti e 5 a comprare le sigarette 200 mt più avanti. Durante il tragitto uno di loro ci offre dell’acqua che accetto volentieri (e non ditemi che non avete mai bevuto l’acqua di un vostro amico/a perché non vi crede nessuno ) e lì inizio a capire che c’è qualcosa che non va. Ormai però è tardi: il mio cervello cerca di mettere insieme i dubbi e i pensieri ma non prima di trovarci a casa loro, così, a caso. Saliti in casa il mio sesto senso da stronzetta si acuisce ma mi sento rallentata e quasi