Post

quando la passione è più forte delle offese federica 22 arbitro donna , trekking per sole donna nasce l'associazione Abbarra

Immagine
 Lo  so che   nn è l'8 marzo  ma tali storie   non hanno  una  data  fissa  o istituzionalista. Perchè  anche le  donne hanno le  loro storie .  Concludo il post d'oggi con un altra storia presa da  La farfalla della gentilezza Masomah Ali Zada era ancora molto piccola quando i genitori decisero di scappare dall’Afghanistan dei Talebani, che non amano le donne, e non amano nemmeno gli Hazara, il gruppo etnico cui appartiene la famiglia Ali Zada. Scappano in Iran, ma anche lì la vita non è semplice: non ottengono lo status di rifugiati, non hanno i documenti. Masomah e sua sorella Zahra non possono nemmeno andare a scuola. Sono discriminate e isolate, ma trovano conforto in una vecchia bicicletta usata. Imparano a pedalare, a correre spensierate, a sognare successi talmente impensabili che non hanno nemmeno il coraggio di raccontarseli. Dopo qualche anno, però, la famiglia pensa che la situazione nel loro paese sia migliorata, e decidono di tornare a Kabul. All’inizio sembra vad

Aiuta un avversario sfinito a tagliare il traguardo della maratona: il veneto Barnaba Barcellona campione di sportività e altri fatti incredibili

Immagine
 da https://mattinopadova.gelocal.it/regione/2021/10/06/   tramite   google news   La foto del trentenne vicentino alla corsa di Berlino sta facendo il giro del mondo: «Un’esperienza che mi ha riempito il cuore» LAURA BERLINGHIERI 06 OTTOBRE 2021 VICENZA.  Usando la solita retorica da social, si potrebbe parlare di “foto che ha commosso il web”. E, in effetti, è proprio così. Il ragazzo nell’immagine è Barnaba Barcellona, 29 anni, di Vicenza. Il 25 settembre ha corso la sua prima maratona, a Berlino, concludendola in 4h 4’. Ma qui non parliamo del risultato, non certo da Guinness dei primati, ma del bellissimo gesto del giovane. A 30 metri dal traguardo, accortosi di un compagno che, sfinito, si era accasciato a terra, insieme a un maratoneta inglese ha deciso di sollevarlo con la forza, sostenendolo e portandolo con sé all’arrivo, la porta di Brandeburgo, nell’indifferenza degli altri atleti, che continuavano a correre. «È stata una esperienza che, al di là dell'aspetto cronometri

c'è chi lotta contro le mafie Rachid, il runner Cavaliere della Repubblica che combatte la mafia con lo sport ., c'è chi s'inchina baciandone le mani

Immagine
 REPUBBLICA  23\10\2021 Rachid, il runner Cavaliere della Repubblica che combatte la mafia con lo sport di Massimo Norrito Berradi, marocchino di nascita, trasferitosi in Italia a 10 anni, è stato uno dei mezzofondisti più forti della nazionale azzurra. Oggi è impegnato nel sociale e nella diffusione della legalità tra i giovani di Palermo, un'attività per la quale è stato insignito da un'onoreficenza dal Quirinale PALERMO  - La lotta alla mafia si può fare in un’aula di tribunale, nelle stanze di una procura, nelle caserme dei carabinieri o nei commissariati di polizia. Ma la mafia si può combattere anche in una pista di atletica leggera, in un campo di calcio, per strada organizzando una manifestazione sportiva.E’ questa l’idea che da sempre porta avanti Rachid Berradi, uno dei mezzofondisti più forti che l’Italia abbia mai avuto. A lungo primatista della mezza maratona e finalista nel 10 mila alle Olimpiadi di Sydney, Berradi è nato 46 anni fa a Meknes in Marocco, ma dall’et

l'ennesima aggresione a uno studente di origini straniere non è una notizia, è la fotografia di un Paese senza speranza.

Immagine
immagine    simbolo presa  in rete   Leggo dalla bacheca facebook di Lorenzo Tosa una delle poche penne giornalistiche come siu si deve sui social questa news Torino. Una studentessa di 14 anni, di origini straniere, iscritta all’alberghiero, viene avvicinata da un compagna all’ingresso della scuola. Prima le offese: “Neg**, devi tornare al tuo Paese.” “Quelli come te devono morire, neg** di mer**”. Poi i pugni, i calci. Tanti, violenti. Un pestaggio in piena regola, al punto che la vittima finisce in ospedale con varie lesioni. Ma la cosa più sconvolgente di tutta la vicenda è che nessuna delle compagne - nessuna - è intervenuta, limitandosi a osservare una coetanea massacrata di botte. E una terza ragazza che ha osato quantomeno filmare la scena, perché ne rimanesse traccia, è stata a sua volta colpita. No, non chiamatelo bullismo. Questo è razzismo, della peg

un associazione di genitori lancia una petizione online per fermare Squid Game in quanto “violento e pericoloso per i nostri figli”.

Immagine
Io, invece di chiedere di vietare una serie tv (peraltro già anacronisticamente vietata ai minori di anni 14), mi chiederei perché i genitori non inizino a : 1) non regalare ed non fare usare da soli prima dei 14 anni precocemente celluari o tablet o parcheggiare davanti a internet 2) a se già lo fanno a toglierlo o regolamentare . Non è censurando o vietando una serie che risolveremo il problema della violenza, ma educando i nostri figli. O, perlomeno, è un buon inizio. Infatti io Non credo nella censura  o   divieto  ai minori  , mi pare una scorciatoia, una forma di deresponsabilizzazione, un modo per spostare più in là il problema e non affrontarlo, rinunciando a interrogarci come :  padrini  ,   zii o  cugini   (  nel mio caso ),  genitori ed educatori. Non è un giudizio nei confronti di nessuno, ci mancherebbe, e ogni   uno     di noi  agisce sempre (o quasi) in buona fede, come - ne sono sicuro anche  se  non troppo  - anche

Le sentinelle dei maremoti che controllano le coste , Gli ultimi maestri d'ascia nella terra di Verga ed altre storie

Immagine
canzoni consigliate la storia - Francesco de Gregori V iva l'Italia - Francesco de Gregori aveva ragione il poeta lo so che un termine improprio per definire un cantante , un canta autore in questo caso , nonostante l'origine comune ovvero la letteratura , un poeta . Ma certi versi eccome se fossero poesia . Infatti esso dice un una sua famosa ancora oggi canzone : << [.. .] E poi la gente, perché è la gente che fa la storia\ Quando si tratta di scegliere e di andare \Te la ritrovi tutta con gli occhi aperti\Che sanno benissimo cosa fare[ ...] >> Ecco quindi che l'italia ( è ancora sua la seconda canzone della play list d'oggi ) è piena di storie di gente che resiste e lotta , che non s'omologa , cerca di coesistere ed convivere con l'ambiente e non solo . Ecco cosa ho trovato questa settimana in giro per la rete Le sentinelle dei mar

il cibo ed i prodotti locali posso essere l'incipit contro lo spopolamento dei piccoli borghi . il caso fare la festa" alle mele dell’Appenino. di Castel del Giudice, [ Isernia ]

Immagine
Cazzeggiando in rete e cercano storie \ fatti curiosi per il blog ho appreso che  : Sabato 9 e domenica 10 ottobre i coltivatori di mele e prodotti bio di Abruzzo e Alto Molise si sono ritrovati a Castel del Giudice, un comune italiano di 311 abitanti della provincia di Isernia, in Molise. Fino al 1790 il suo territorio era ancora parte integrante dell' Abruzzo Citeriore secondo quanto risulta dalle Carte della Calcografia Camerale e di Giovanni Antonio Rizzi Zannoni, per "fare la festa" alle mele dell’Appenino.  Oltre a degustazioni, visite guidate ai meleti e al birrificio agricolo, escursioni nella natura a piedi e in e-bike, esperienze a contatto con le api per grandi e piccoli, raccolta delle mele  DA  Festa della Mela a Castel del Giudice - Il Valore Italiano e delle patate viola, c'era  in programma anche l' esposizione fotografica itinerante  a cura del fotografo  Emanuele Scocchera , spettacoli di divertenti buskers, street band e laboratori. Tale  manif