Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
6.4.09
Gli scolaretti di Cesare
5.4.09
Un ramoscello di ulivo
Immagine di franca bassi la bellezza degli alberi nell'antica terra dei Messapi
Il folletto Buzzichino, girovagando per le terre conosciute alla ricerca degli alberi, nella terra rossa degli antichi Messapi, ammira la sua bellezza e solo vicino a questi giganti, il piccolo folletto si sente protetto. Le loro storie, i tronchi contorti, il fruscio delle foglie il folletto riesce a sentire il respiro e il battito del loro cuore. Per giorni, per mesi, per anni il piccolo Folletto, va avanti alla ricerca delle sue radici. Continua a camminare, per terre nuove, ogni volta viene rapito dal profumo della terra e dalla bellezza dei fiori, la natura gli regala ogni giorno la vita, anche se è solo, sente tanta serenita; quando la sera il buio lo avvolge, solo vicino ai suoi amici alberi, e nel silenzio della notte prima di addormentarsi torna a comporre il mosaico delle sue origini. Franca Bassi
Il 5 aprile anche Retescuole sarà in Piazza Scala
Le due sorelle
La morte non è sarabanda di suoni. Se oggi la si spettacolarizza, accade perché non le si vuol più credere; e con ciò, si nega cittadinenza e pienezza alla sua radiosa e inscindibile sorella, quella che chiamiamo vita. O frugata, o storpiata, o falsamente elevata a vuoto ideale (la Vita), essa ha smesso di permeare le nostre ore e il presente è stato spodestato dalla contingenza, dilatato in ripetitività meccanica, reso prevedibile, quasi fotocopiato, in una moltiplicazione di destini eguali e monocordi. Morte e vita procedono assieme, e non possono venir sprecate né banalizzate. Morte e vita, talora silenziate, talora esaltate oltre misura, originariamente, erano invece la ricapitolazione del singolo, l'abbraccio di Dio - doloroso, sia pure - al nostro inimitabile presente, e quella solitudine spaventosa finiva per diventare, nello spegnersi dei sordidi clamori, il richiamo personale, il secondo dopo l'infanzia, il nuovo "effatà", apriti. Finalmente, e totalmente, restituiti a noi stessi.
Concludo le mie riflessioni con qualche stralcio di lettera redatta dalla comunità del Barrio (Brasile) durante l'agonia di E. E.:
"Da noi non si aspetta diciassette anni di coma a morire. E' roba da ricchi [...]. Da noi si muore per mancanza di farmaci di base persino in pochi giorni. In Africa è anche peggio, molto peggio. E questo, ci dicono, è causa di precise scelte sul piano economico delle società del Primo Mondo. Quando i nostri muoiono, non c'è neanche da abbandonarsi troppo alla disperazione, come piace fare ad alcuni vostri esponenti politici e a molti movimentisti della vita dell'ultima ora. Non c'è tempo, perché la vita incalza, e la povertà anche, e c'è sempre troppo di cui occuparsi.
Il 5 aprile anche Retescuole sarà in Piazza Scala
Le due sorelle
4.4.09
H2O ACQUA IN BOCCA: VI ABBIAMO VENDUTO L'ACQUA
lunedì 30 marzo 2009
H2O ACQUA IN BOCCA: VI ABBIAMO VENDUTO L'ACQUA
Tomb Sweeping day
In Cina oggi e' festa, e' il giorno dei morti, i cinesi avranno tre giorni di vacanza per recarsi sulle tombe degli antenati, moltissime persone si metteranno in viaggio in queste ore.
Avevo organizzato di andare a vedere questa celebrazione in prima persona e di scattare qualche foto per voi, purtroppo la primavera Suzhouse e' carica di pioggia e di freddo, quindi non siamo usciti, i cimiteri sono alla periferia della citta', per oggi avevano organizzato spettacoli con artisti di strada, fuochi artificiali, gare di aquiloni, dragoni e lanterne.
Il Tomb Sweeping day si celebra due settimane dopo l'Equinozio, ed e' una delle poche feste tradizionali cinesi che segue il calendario solare, il nome cinese della festa e' Qing Ming, in questa festa si celebra l'arrivo della primavera, si celebra la
rinascita della natura, oltre a ricordare ed onorare gli antenati.
Si va al cimitero a pulire le tombe ed a portare fiori, si bruciano modellini in carta di quello, che i cinesi credono potrebbe servire nell'aldila', monete, case, stoviglie oltre a lasciare offerte di cibo (quello preferito dal defunto), frutta e fiori sulla tomba.
Come per la nostra Pasqua anche i cinesi fanno bollire e colorano le uova per poi romperle e mangiarle durante i pic-nic che questi giorni di ferie gli permettono di fare, anche nella cultura cinese, l'uovo e' simbolo di rinascita e di apertura alla vita.
Anticamente la scelta del posto dove essere sotterrati veniva fatto seguendo i principi della geomanzia, tenendo conto di tante variabili, l'esposizione a sud, la vicinanza a corsi d'acqua, oggi invece le tombe, almeno nelle citta' si trovano in cimiteri, in aeree dedicate che non tengono molto conto del Feng Shui.
Non e' una festa triste, perche' il concetto di morte e' completamente diverso da quello occidentale, la morte e' un passaggio obbligato che porta sicuramente dolore ai familiari, ma anche sollievo all'anima del nostro congiunto ed in un certo senso ne migliora la condizione.
Questa celebrazione ha dei punti in comune con la festa dei morti che io vivevo da bambina a Napoli, era quasi una giornata di festa si partiva da casa armati di stracci e detersivi, fiori e cose da mangiare, lungo la strada c'erano le bancarelle degli ambulanti che vendevano le mele caramellate e nelle pasticcerie si faceva il "torrone dei morti", una mattonella di cioccolato e nocciole.
Si passava tutto il giorno in cimitero, che diventava un posto familiare, non triste e doloroso, si passava il giorno facendo compagnia ai morti, si mangiava sulla tomba e si chiacchierava con il vicino, e si mettevano i fiori anche sulle tombe "orfane".
Per un giorno il cimitero era festoso, mi ricordo che era una festa bella, la gente si portava le sedioline pieghevoli e passava la giornata chiacchierando con tutti e ricordando bonariamente il congiunto, era una giornata di commemorazione contenta, positiva quasi gioiosa.
Le foto le ho prese da internet...il prossimo anno spero di riuscire a farle in prima persona.
3.4.09
Domenica 5 aprile. In lutto, per la strage degli innocenti.
Una notizia, di qualche giorno fs ci informa dell'ennesima strage di innocenti.Chi sa, e non fa niente per evitare la strage, è un assassino?E' un orrore di cui siamo semplici e incolpevoli spettatori?Chi è l'assassino, e chi lo arma?Cosa siamo diventati?
Un articolo della Costituzione riconosce la salute come diritto fondamentale dell'individuo e "garantisce cure gratuite agli indigenti".
Esseri umani alla stregua di aspirapolvere: fanno ciò che non abbiamo voglia di fare. Sono utili e costano poco!
Chi spenderebbe una lacrima quando affonda un carico di aspirapolvere?Cosa siamo diventati?
Non ci consoli il fatto che la società è tale perché indottrinata con armi di distrazione di massa, stordita da grandi fratelli, fattorie dei deficienti, isole dei cretini, mentani, riotti, e mariedefilippi. Se abbiamo ancora coscienza per comprendere che così è, ma ancora nulla facciamo per evitare la mattanza degli innocenti, ancor più siam colpevoli.
Cosa possiamo fare? Nulla, possiamo fare...
E se diventassimo solidali? E se, semplicemente, li trattassimo come esseri umani che, per ragioni di cui pure abbiamo non piccola responsabilità, si spostano in cerca di una esistenza migliore, fuggono da guerre, fame, carestie?
Quanto costa tenere in piedi degli enti inutili come le province (è solo un esempio tra migliaia che si potrebbero fare)?
Quanto costerebbe essere semplicemente solidali con chi chiede solo di non essere affogato, torturato, incarcerato, e, se sopravvive, rimandato indietro?Perché ci accaniamo contro i migranti e non contro gli enti inutili e parassitari?Non è nemmeno un problema di soldi.E' solo un problema di civiltà. Di umanità.
Cosa siamo diventati?
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e` ora di cambiare noi consumatori abbiamo un potere immenso . Sui ai Gas e il commercio equo e solidale
Domenica, 5 aprile, dalle 10 alle 13, in piazza San Cosimo, a Cagliari, torna LA PIAZZA DELLA SOLIDARIETA'.
In segno di lutto, drappi, fiocchi, nastri neri, "vestiranno" i banchetti delle associazioni.
Per ricordare i morti dell'ultima strage annunciata, di tutte le stragi che si ripetono, nell'indifferenza di tanti, ogni giorno, nel Mediterreneo.
Durante la mattinata, si terrà una sperimentazione autogestita del Teatro Immagine, tecnica del Teatro dell’Oppresso ideato dal brasiliano Augusto Boal, già praticato anche in Italia, sul tema “Migranti”.
Al banchetto del Comitato Sardo di Solidarietà (Co.Sa.S.) saranno presenti i medici volontari dell'Associazione che ribadiranno la loro contrarietà alla proposta di legge che dà al medico la facoltà di denunciare i migranti cosiddetti irregolari. In collaborazione con la SIMM (Società Italiana di Medicina della Migrazione), sarà distribuito del materiale informativo.
La Piazza della Solidarietà invita gli operatori della sanità, le cittadine e i cittadini sensibili, e, naturalmente, tutti i migranti, a partecipare all'iniziativa, per dimostrare che una parte, speriamo non piccola, di società è fortemente contraria, e lo denuncia con forza, all'accanimento xenofobo con cui si perseguitano esseri umani che non si son macchiati di alcun reato.
Venite, domenica mattina, a La Piazza della Solidarietà.
Le associazioni della Piazza:
actionaid, aifo, amnesty international, amici di nico, amici di sardegna, amici di viviana, amici senza confini, arci, avo, cagliari social forum, ciclofucina sella del diavolo, cisv sardegna, citta' ciclabile, cittadinanza attiva, cosas, deggo, emergency, ingegneria senza frontiere, lav lega antivivisezione, los quinchos, luna d'oriente, mani tese, movimento verde, oipa, oscar romero onlus, parada italia, pastori per, rete radiè resch, sardegna palestina, servizio civile internazionale, shiatsu do onlus, sinergia femminile, solidando, sucania, uaar
Info:
tel. 335 6993969
e-mail piazza_solidarieta@katamail.com
2.4.09
che tristezza
Una notizia, di poche ore fa, ci informa dell'ennesima strage di innocenti.
Chi sa, e non fa niente per evitare la strage, è un assassino?
E' un orrore di cui siamo semplici e incolpevoli spettatori?
Chi è l'assassino, e chi lo arma?
Cosa siamo diventati?
Un articolo della Costituzione riconosce la salute come diritto fondamentale dell'individuo e "garantisce cure gratuite agli indigenti".
E' ancora così?
Tutti gli individui sono uguali, ma alcuni sono meno uguali degli altri?
Il Parlamento italiano vuole trasformare i medici in delatori?
Non nega, ciò, il diritto di tutti ad essere curati?
Cosa siamo diventati?
Non è un problema di Destra o di Sinistra. Non fa male ricordarlo.
Con la "Turco-Napolitano" prima, e con la "Bossi-Fini" poi, hanno dimostrato di vedere le cose più o meno allo stesso modo: i migranti sono criminali, spacciatori, stupratori, e, nell'ipotesi migliore, "ci servono perché fanno i lavori che noi non vogliamo più fare".
Esseri umani alla stregua di aspirapolvere: fanno ciò che non abbiamo voglia di fare. Sono utili e costano poco!
Chi spenderebbe una lacrima quando affonda un carico di aspirapolvere?
Cosa siamo diventati?
Non ci consoli il fatto che quelle leggi non le firmeremo noi. Quelle leggi interpretano il senso comune di una società abbrutita, intollerante, distratta, insensibile, crudele coi deboli e servile coi forti. La nostra.
Non ci consoli il fatto che la società è tale perché indottrinata con armi di distrazione di massa, stordita da grandi fratelli, fattorie dei deficienti, isole dei cretini, mentani, riotti, e mariedefilippi. Se abbiamo ancora coscienza per comprendere che così è, ma ancora nulla facciamo per evitare la mattanza degli innocenti, ancor più siam colpevoli.
Nulla ci consoli. Perché quei polmoni che si riempiono dell'acqua del Mediterraneo (fermatevi un istante, e immaginate quei momenti), quelle carni straziate dalle torture nelle prigioni dell'"amico Gheddafi", quelle dignità calpestate nei campi di concentramento italiani, sono di esseri umani come noi. Di esseri umani come noi. Innocenti quanto noi, forse più. Non dimentichiamolo.
Cosa siamo diventati?
Cosa possiamo fare? Nulla, possiamo fare...
Se gli aspirapolvere affondano sono un costo, se i migranti non affondano sono un costo... Al massimo, quando va bene, riusciamo ad organizzare intorno a loro il business della carità... Che però costa... Quanto vogliamo spendere per loro? Molto meno di quanto spendiamo in creme e cosmetici, in macchine di lusso, o in viaggi e vacanze, naturalmente.
Cosa possiamo fare? Nulla, possiamo fare...
E se diventassimo solidali? E se, semplicemente, li trattassimo come esseri umani che, per ragioni di cui pure abbiamo non piccola responsabilità, si spostano in cerca di una esistenza migliore, fuggono da guerre, fame, carestie?
Semplicemente. Senza compatimenti, senza paternalismi, senza clamore: accoglierli sapendo che tra loro, come tra noi, sono gli onesti e i disonesti; accoglierli col rispetto che si deve ad ogni vita. Semplicemente.
Quanto costa tenere in piedi degli enti inutili come le province (è solo un esempio tra migliaia che si potrebbero fare)?
Quanto costerebbe essere semplicemente solidali con chi chiede solo di non essere affogato, torturato, incarcerato, e, se sopravvive, rimandato indietro?
Perché ci accaniamo contro i migranti e non contro gli enti inutili e parassitari?
Non è nemmeno un problema di soldi.
E' solo un problema di civiltà. Di umanità.
Cosa siamo diventati?
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Domenica, 5 aprile, dalle 10 alle 13, in piazza San Cosimo, a Cagliari, torna LA PIAZZA DELLA SOLIDARIETA'.
In segno di lutto, drappi, fiocchi, nastri neri, "vestiranno" i banchetti delle associazioni.
Per ricordare i morti dell'ultima strage annunciata, di tutte le stragi che si ripetono, nell'indifferenza di tanti, ogni giorno, nel Mediterreneo.
Durante la mattinata, si terrà una sperimentazione autogestita del Teatro Immagine, tecnica del Teatro dell’Oppresso ideato dal brasiliano Augusto Boal, già praticato anche in Italia, sul tema “Migranti”.
Al banchetto del Comitato Sardo di Solidarietà (Co.Sa.S.) saranno presenti i medici volontari dell'Associazione che ribadiranno la loro contrarietà alla proposta di legge che dà al medico la facoltà di denunciare i migranti cosiddetti irregolari. In collaborazione con la SIMM (Società Italiana di Medicina della Migrazione), sarà distribuito del materiale informativo.
La Piazza della Solidarietà invita gli operatori della sanità, le cittadine e i cittadini sensibili, e, naturalmente, tutti i migranti, a partecipare all'iniziativa, per dimostrare che una parte, speriamo non piccola, di società è fortemente contraria, e lo denuncia con forza, all'accanimento xenofobo con cui si perseguitano esseri umani che non si son macchiati di alcun reato.
Venite, domenica mattina, a La Piazza della Solidarietà.
Le associazioni della Piazza:
actionaid, aifo, amnesty international, amici di nico, amici di sardegna, amici di viviana, amici senza confini, arci, avo, cagliari social forum, ciclofucina sella del diavolo, cisv sardegna, citta' ciclabile, cittadinanza attiva, cosas, deggo, emergency, ingegneria senza frontiere, lav lega antivivisezione, los quinchos, luna d'oriente, mani tese, movimento verde, oipa, oscar romero onlus, parada italia, pastori per, rete radiè resch, sardegna palestina, servizio civile internazionale, shiatsu do onlus, sinergia femminile, solidando, sucania, uaar
Info:
tel. 335 6993969
e-mail piazza_solidarieta@katamail.com
fecondazione assistita libera da chiesa e stato . vittoria temporanea o definitiva ?
da repubblica online
Legge 40, stop della Consulta "No a limite di tre embrioni"
ROMA - La Corte Costituzionale boccia la legge 40 sulla fecondazione assistita. I giudici della Consulta hanno infatti dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 14, comma 2, della norma, nel punto in cui prevede che ci sia un "unico e contemporaneo impianto, comunque non superiore a tre" di embrioni. Viola la Costituzione anche il comma 3 dello stesso articolo, nella parte in cui non prevede che il trasferimento degli embrioni, da realizzare non appena possibile debba essere effettuato senza pregiudizio della salute della donna. La Corte, infine, ha dichiarato inammissibili, per difetto di rilevanza nei giudizi principali, la questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 6, inerente l'irrevocabilità del consenso della donna, e dei commi 1 e 4 dell'articolo 14.
Il governo. "Sono molto dubbi gli effetti della sentenza della Corte Costituzionale sulle pratiche che devono essere adottate nei centri", afferma il sottosegretario al Welfare con delega alla Bioetica, Eugenia Roccella, annunciando l'emanazione di "nuove linee guida". Queste saranno emanate sulla base dei pareri scientifici che saranno elaborati dal Consiglio Superiore di Sanità, l'organo tecnico scientifico di consultazione del ministero, che sarà ascoltato, ha detto Roccella, così come prevede la legge.
"Resta il divieto di congelamento degli embrioni - ha aggiunto Roccella - e di soppressione di questi", una pratica che avviene, ha aggiunto, quando per la diagnosi preimpianto se ne producono in sovrannumero. "Mi sembra - ha quindi detto - che ora ci sia un evidente problema di interpretazione delle norme e di contraddizioni. Per questo bisognerà fare chiarezza sul piano delle pratiche che potranno essere adottate dai centri".
L'opposizione. "Le sentenze della Corte vanno sempre rispettate", replica il segretario del Pd. Per Dario Franceschini "i temi nuovi, come anche quello sull'idratazione e alimentazione, gradualmente richiederanno regole e che si adeguino gli strumenti legislativi. Per il nostro ordinamento, il pronunciamento della Corte non potrà che essere recepito".
Il ricorso. A fare ricorso alla Corte, con tre distinte ordinanze, sono stati il Tar del Lazio e il Tribunale di Firenze, ai quali si erano rivolti, rispettivamente, la World Association Reproductive Medicine e una coppia non fertile di Milano affetta da esostosi, una grave malattia genetica (con tasso di trasmissibilità superiore al 50%) che genera la crescita smisurata delle cartilagini delle ossa.
Le questioni di legittimità costituzionale. Riguardano, in particolare, l'articolo 14 (commi 1,2,3 e 4) che prevede la formazione di un numero limitato di embrioni, fino a un massimo di tre, da impiantare contestualmente, e vieta la crioconservazione al di fuori di ipotesi limitate. Davanti alla Consulta è stato impugnato anche l'art.6 (comma 3) della legge 40 nella parte in cui obbliga la donna, una volta dato il proprio consenso alle tecniche di fecondazione assistita, all'impianto degli embrioni, escludendo così la revoca del consenso.
"Norme in contrasto con principi costituzionali". Queste norme - secondo i giudici del Tribunale di Firenze e del Tar del Lazio - sono in contrasto con diversi principi tutelati dalla Costituzione. In particolare con l'art.3, sotto il profilo della ragionevolezza per il mancato bilanciamento tra la tutela dell'embrione e la tutela della esigenza di procreazione visti la "mancata valutazione della concreta possibilità di successo della pratica da effettuare" e il "mancato riconoscimento al medico curante di ogni discrezionalità nella valutazione del singolo caso".
"Disparità di trattamento". La legge 40, secondo i ricorsi, realizzerebbe una "irragionevole disparità di trattamento" tra le donne in condizioni fisiche diverse che si sottopongo alla fecondazione assistita. E ancora: il diritto alla salute verrebbe leso in caso di insuccesso del primo impianto, in quanto la donna è costretta a sottoporsi a un successivo trattamento ovarico, ad "alto tasso di pericolosità per la salute fisica e psichica". Infine, anche la prevista irrevocabilità del consenso sarebbe in contrasto con l'art. 32 della Costituzione che "vieta i trattamenti sanitari obbligatori se non imposti per legge nel rispetto della dignità umana".
Le parti in causa. Dinanzi alla Corte si erano costituiti, oltre alla Warm, numerose associazioni favorevoli a una pronuncia di illegittimità (Hera onlus, associazione Luca Coscioni, Cecos Italia, Sos infertilità, Amica Cicogna, Madre provetta e, tra le altre, Cittadinanzattiva), mentre a chiedere che la legge non venisse toccata, e che dunque la Corte si pronunciasse per l'infondatezza o l'inammissibilità, erano stati il Comitato per la tutela della salute della donna, la Federazione nazionale dei centri e dei movimenti per la vita. Ma anche il governo, attraverso l'avvocatura generale dello Stato, ha chiesto ai giudici costituzionali che la legge 40 rimanesse tale e quale perché "il legislatore ha effettuato una ragionevole comparazione tra l'interesse della donna al buon esito della procedura di procreazione medicalmente assistita e la tutela dell'embrione". Relatore delle cause era il giudice costituzionale Alfio Finocchiaro.
Le reazioni. "Una bella notizia, non c'è che dire e la magistratura non è la prima volta che ci salva". E' il commento sulla decisione di illegittimità della Corte Costituzionale del ginecologo Carlo Flamigni, uno dei pionieri della fecondazione artificiale in Italia, che aggiunge, parafrasando Alessandro Manzoni per il quale "la c'è la provvidenza" e "noi diciamo la c'è la giustizia".
"Se, come pare, la decisione della Corte ha come obiettivo quello di eliminare il divieto di creare più di tre embrioni e dell'obbligo di impianto degli embrioni creati, si produrrà come inevitabile conseguenza la possibilità di selezionare gli embrioni migliori e scartare gli altri", avverte il professor Alberto Gambino, ordinario di diritto privato e direttore del Centro di ricerca in scienze umane dell'Università europea di Roma.
"I sostenitori del Far West della provetta hanno poco da cantare vittoria - dice il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano - rispetto alle previsioni della vigilia, che lasciavano immaginare la demolizione della legge 40, la Consulta ha bocciato le ipotetiche censure sul divieto di crioconservazione e sul divieto di riduzione embrionale, accogliendo soltanto quella relativa al limite dei tre embrioni per l'impianto".
"Il limite dei tre embrioni era preordinato a proteggere il diritto alla vita. Se si producono più di tre embrioni, degli altri cosa si fa? Se li si elimina si lede il diritto alla vita, se si impiantano tutti diventa pericoloso per la donna", afferma Carlo Casini, presidente del Movimento per la Vita, al quale Radio Vaticana ha chiesto di commentare la sentenza della Consulta. "L'impianto fondamentale della legge - ricorda l'ex magistrato ai miocrofoni dell'emittente della Santa Sede - è dire non devi uccidere nessun essere umano anche se generato in provetta. Almeno non in modo deliberato e diretto. Il testo ricercava un equilibrio tra la salute della donna e la vita dell'embrione. Così si scardina l'intero impianto della legge".
approfondimenti
*"La mia battaglia non è stata vana finalmente potrò avere un figlio"
* Legge 40, stop della Consulta "No a limite di tre embrioni"
* "Ho fatto un mutuo per diventare mamma" ( esperienza di coppie che spono dovute emigrare quando in italia era proibito )
miei precedenti post
La storia: «Mio marito mi ha tolto soldi e proprietà. Cacciata anche dalla casa che avevo comprato»
lo so che mi contraddico con quanto detto : << Per il 25 novembre oltre post di riflessione anzichè raccontare le ...
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