24.12.09

Buon Natale!

Civita di Bagnoregio orchideaImmagine "Civita"


Ceglie e orchidea


Immagine di Ceglie


La strada di casa…


Ho lasciato i primi passi
nella terra di Tuscia
il borgo antico di Civita
ha visto i miei primi giochi.
Nelle grotte Etrusche
ho cercato la verità!
Per anni mi sono persa…
ho seguito le stelle
l’alba e il tramonto.
Sulle cime dei monti
del Piccolo Tibet
ho ascoltato il vento
e fatto volare i miei aquiloni.
Nella terra della Sabina
ho cercato la mia strada.
E nella terra rossa
degli antichi Messapi
per un po’ mi sono fermata.
Gli amici di Ceglie con tanto amore
mi hanno indicato la strada di casa.
franca bassi


Senza titolo 1722

  LUCKY L'ESPLORATORE AUGURA A TUTTI GLI AMICI BLOGGER UN FANTASTICO NATALE !  :-)


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Senza titolo 1721

  LUCKY L'ESPLORATORE AUGURA A TUTTI GLI AMICI BLOGGER UN FANTASTICO NATALE !  :-)


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Buone Feste - 2

Auguro


a tutti i collaboratori di questo blog


un felice Natale.


23.12.09

Senza titolo 1720

In un Paese civile e democratico non si può prendere “a pugni in faccia” il presidente del consiglio. E’ anche vero però, che in un Paese civile e democratico, il presidente del consigilio non sarebbe Silvio Berlusconi. (Matteo Gracis)

20.12.09

Senza titolo 1717

Neva a Prato: parla il consigliere comunale di opposizione Donzella



 



 


Oggetto:DOMANDA D’ATTUALITA’ SUI MANCATI INTERVENTI ONDE IMPEDIRE LA PRESENZA DI GHIACCIO NELLE VIE CITTADINE


 


 


 


Gli strumenti metereologici avevano matematicamente previsto anche con una certa precisione oraria,la nevicata del 18 Dicembre sera.


Pur tuttavia le vie del centro storico e le principali strade di scorrimento della nostra città sono rimaste coperte dalla neve,che poi ovviamente si è solidificata in ghiaccio.


Tutto ciò oltre la criticità più evidente verificatasi in Viale Nam-Din, ha provocato intasamento del traffico,impossibilità alla circolazione dei veicoli sia privati che pubblici e gravi difficoltà allo spostamento dei cittadini,impossibilitati a raggiungere il posto di lavoro,o ad esaudire le proprie necessità.


Molti pedoni sono rimasti vittima di traumi essendo scivolati sul ghiaccio che ricopriva i marciapiedi.


 


TUTTO CIO’ PREMESSO CHIEDO ALL’A.C.


 


Quali sono state le cause per le quali l’assessorato e gli uffici competenti pur essendo al corrente dell’evenienza della nevicata,non hanno adottato i provvedimenti idonei a prevenire il suddetto stato di cose,a differenza di quanto a titolo d’esempio ha effettuato il Comune di Firenze.


 


 


 


Il Presidente del Gruppo Consiliare dell’Italia dei Valori


 


Aurelio Donzella


 



 


 


 

Allegorie al terzo giorno di trapasso








Book-trailer del libro Allegorie al terzo giorno di trapasso di Gianluca Saccone

Quell'odio nato dalla "normalità"


Riporto integralmente, e senza alcun commento, una lettera inviata al "Giorno" il 18 dicembre scorso, con relativa risposta del direttore di quel quotidiano.
***
Trieste, Risiera di San Sabba, proteste antifasciste in un'immagine d'epoca. Profetici quei segni d'interpunzione...
Ho scoperto che mio figlio è un estremista di destra
Ho scoperto che mio figlio di 14 anni frequenta gruppi di estrema destra, che sono razzisti. Per me è stato uno choc. Negli ultimi mesi vedevo che era cambiato ma non sapevo spiegarmi. Mi accorgo ora, e spero non sia troppo tardi, che ho colpe precise se ha sposato idee estremiste, perché in casa indichiamo con troppa facilità come simboli negativi il comunismo e gli immigrati. (Michele Cattaneo, Cremona)
***
Mai come in questi giorni scopriamo la necessità di tornare alla moderazione e all'uso controllato delle idee e delle parole. Il malessere prim'ancora che nei partiti è in noi stessi, siamo domincati dalle passioni e dall'intolleranza e i nostri figli sono quel che noi seminiamo. Forse inconsapevolmente, anche se non ci riconosciamo responsabili dell'odio, siamo diventati espressione di insofferenza nei riguardi del prossimo che consideriamo diverso da noi. Da qui ad arrivare alle derive razziste il passo è breve. Le parole sono pietre e lo sono anche quelle usate nelle conversazioni a tavola o in salotti con i figli e gli amici. I figli ci ascoltano e ci guardano come modelli, siamo noi i loro riferimenti. Se usiamo parole e concetti improntati all'intolleranza poi non dobbiamo sorprenderci che i nostri figli ci seguano su questa strada pericolosa. E lo dico con la pena personale di essere padre di un ragazzo, che non ha un'età diversa dal suo. (Giovanni Morandi, direttore de "Il Giorno")

19.12.09

Oggi una mail per me

PristinaImmagine di Pristina "Oggi nevica"


Un' immagine per me


Ciao amico lontano se puoi
mandami da Pristina
la tua neve.
Racchiudila dentro una piccola scatola
lascerò che il sole di Roma
la trasformi in piccole gocce di rugiada.
Con la mia fantasia cancellerò
il cemento dalle strade
ti regalerò tanto verde
quel verde che in autunno
si colora di giallo e di rosso
quel verde che in primavera
ti regalerà nuove gemme.
Caro amico lontano
e questo che manca alla tua città!
Solo per te trasformerò i fili appesi
in un pentagramma musicale.
Cercherò un pennello gigante
per cancellare:antenne parabole...
e metterò alle  finestre della tua città
gerani  di mille colori.
Con la mia fantasia
renderò la tua città più bella
perché caro amico
è questo che manca alla tua Pristina!


franca bassi


Satana tra noi

Questo blog e gli umanisti di tutto il mondo manifestano il più profondo sdegno per la profanazione avvenuta ieri ad Auschwitz e, augurandosi che i responsabili dell'infame gesto siano trovati e puniti col massimo rigore, esprimono solidarietà assoluta per gli ebrei e tutte le altre vittime della barbarie nazi-fascista.


L'ingresso di Auschwitz visto dall'interno (foto di Gabriele Muzzarini).

18.12.09

Da chi abbiamo imparato l'immortalità se non dall'immortale

MANO NELLA MANO NELLA NOTTE DI GIZA     


 


Splende il tuo sguardo mai quasi orfico


nella notte di nettare,


stella fissa nel firmamento,


non muore nel tramonto,non viene sciacquata via dall’alba,


le ciglia battono cicloniche


portando repentini aggrappamenti


e sulla tua bocca inzuppata


dal sangue delle escoriazioni dei papaveri è nata


oh si fremo è nata l’ultima avventura


scala appoggiata al sole


e così dobbiam traballar per la gloria di qualcuno


che non ci ama


ma io L’ho buttata la al sole, voglio il sole


le corriamo incontro scherzando la sera


aspettare era più folle del gesto che abbiamo fatto


così noi correvamo incontro alla sua alba dalla notte


in bilico sul cratere dell’intimo tentativo


sudando antiche secrezioni rem.


Dentro la corsa affannosa sentir la tua dispnea


perché vuoi toccar il folle


fa vibrar le corde che ho attaccato alle stelle


ed essa sembra uscita dal mio sogno d’oro,


troppo lontana che non lo riesco ad acchiappare


hai già compiuto la magia del miraggio,


allora tenterò anche il salto ancestrale


del morir impaziente per veder Dio


come slancio fra i germogli cascanti,


e invecchia il tempo sui nostri sogni sempre vivi,


ora sulla tua pelle scorre un fiume di acque incoscienti


che vorticano nel mio ombelico,


un gesto solo fra noi


scrive un romanzo di mille e mille pagine,


il silenzio in quel attimo


sembra che stia zitto anche il respriro


e in gemito morente viene partorito il “mai più”,


no il tempo di muovere lo sguardo,


siamo nell’infinito sensuale


dove gli uccelli del paradiso sfrecciano via disorientati.


Come svegli dentro il sogno di una notte di Persia,


come far l’amore sotto la guerra mondiale dannata,


saremo come la fine di una cascata,


come la preghiera di un condannato a morte,


satellite perduto nel cosmo dalla base sii forte,


come l’innocenza di una lancia d’avorio per terra,


come lui in coma che non può più dir


ti voglio bene a chi ama,


un orchestra di tutti suicida d’amore diretta


da un eroe sedizioso dalla criniera bianca


che non verrà accolto ne da un Dio ne da un demone,


saremo come l’inspiegabile disteso sinuoso


sulla sponda opposta di un ruscello


delle acque dei ghiacciai,


saremo le urla di libertà portate


dai venti oceanici ad alcatraz,


come l’attesa che


la gloria scenda su la storia del mattino,


saremo come il drago albino portato


con sé da un tornado


sotto una pioggia di petali di iris,


vivi più del primo assaggio


della preda da un tigrotto,


vivi più dell’universo


e i fiumi stellati verranno a noi


e noi saremo come la richiamata del paradiso.


Strillerò al tramonto della luna il nostro spasmo


per le anime perdute per un bacio


che non doveva assaporarsi


e i monti sfideranno le profondità degli oceani


e il cielo sbatterà le sue immense ali,


io e te abbiamo fatto naufragar i sensi dell’esistenza


per una caduta


una caduta dalla scala verso il sole


nei fiumi vergini solo per continuare


a guardarci negli occhi,


qualcuno dovrà considerarlo.


 


ALESSANDRO IDISIUM


 



 


 


 


  Amore della vita


  Io vedo i grandi alberi della sera 
  che innalzano i cieli dei boulevards, 
  le carrozze di Roma che alle tombe 
  dell' Appia antica portano la luna. 

  Tutto di noi gran tempo ebbe la morte. 
  Pure, lunga la via fu alla sera 
  di sguardi ad ogni casa, e oltre il cielo 
  alle luci sorgenti ai campanili 
  ai nomi azzurri delle insegne, il cuore 
  mai più risponderà? 

  Oh, tra i rami grondanti di case e cielo 
  il cielo dei boulevards 
  cielo chiaro di rondini! 

  O sera umana di noi raccolti 
  uomini stanchi uomini buoni, 
  il nostro dolce parlare 
  nel mondo senza paura. 

  Tornerà tornerà, 
  d' un balzo il cuore 
 
desto 
  avrà parole? 
  Chiamerà le cose, le luci, i vivi? 

  I morti, i vinti, chi li desterà?





       
   Alfonso Gatto 


 



 


Cucina Spirituale

Bene, l’orologio dice che bisogna chiudere, ora
Penso che farei meglio ad andare ora
Mi piacerebbe proprio stare qui tutta la notte
Le macchine brulicano nei dintorni tutte piene di occhi
Le luci della strada condividono i loro splendori (il loro cavo riflesso)
Il tuo cervello sembra confuso da una sorpresa sconvolgente
C’è ancora un posto dove andare
C’è ancora un posto dove andare

Lasciami dormire tutta la notte nella tua cucina spirituale/(della tua mente)
Fammi scaldare la mia mente vicino alla tua graziosa stufa
Scacciami piccola, e vagabonderò
Barcollando nei boschetti di neon (in una siepe fluorescente)

Bene, le tue dita disegnano velocemente dei minareti*
Parlano un alfabeto segreto
Mi accendo un’altra sigaretta
Imparo a dimenticare, imparo a dimenticare
Imparo a dimenticare, imparo a dimenticare

Lasciami dormire tutta la notte nella tua cucina spirituale (della tua mente)
Fammi scaldare la mia mente vicino alla tua graziosa stufa
Scacciami piccola, e sarò meravigliato
Barcollando nei boschetti di neon

Bene, l’orologio dice che bisogna chiudere, ora
So che devo andare ora
Voglio proprio restare qui
Tutta la notte, tutta la notte, tutta la notte

torre della moschea


THE DOORS



   

facebook e non solo mi hanno allontanato

 Infatti c'è  la laurea  (   facciamo  gli scongiuri  prevvista per maggio  ) , il lavoro  ,  la salute  e problemi in famiglia  . Per  il momento accontentavi   di questa  miao autoscatto via cellulare 

e  questa  frase   di   Jacopo Canevacci  <<  La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché.In questo caso, abbiamo messo insieme la teoria e la pratica: non c'è niente che funziona... e nessuno sa il perché! >>mio amico    e  compagno di viaggio su facebook

Concorso

concorso napoli 2 


Cari amici, nell'anno 2009, ho partecipato al X concorso letterario internazionale: "Tra le parole e l'infinito"  ho ricevuto la "Menzione d'Onore"  per la narrativa, mi sono classificata al VII posto. Questo premio desidero dividerlo con tutti voi. Grazie ai vostri commenti, ho continuato a scrivere giorno dopo giorno (notti comprese) sul PC, calcolando che ho iniziato a scrivere sulla tastiera esattamente il giorno 20 aprile dell'anno 2007 con il post "Madonna della Grotta". Anche se ci sono stati momenti tristi, ho continuato grazie a voi visitatori 72658. Grazie amici, anche questo per me è un miracolo. Franca bassi


Concorso Napoli3


COPERTINA

17.12.09

Manca poco



presepio 2009


Immagine e composizione di franca "Presepio in città"


Natale 2009


Mancà pòco...'mo arriva
er Santo Natale!
Ricco de piatti boni
e de bicchieri de cristallo.
Le cannéle colorate ar centro der tavolo.
Quanti colori sembra un banco sfiorettato.
L'arbero è ricco de fili e palle brilluccicose
sotto ce so' incartati infiocchettati
pacchi  torroni e panettoni.
Li regazzini balleno la taranta  pe' apri li rigali.
La commare sora Assunta zitella e zinnona
s'è messa a capotavola co' er vestito stretto...stretto
co 'na mano se métte a sèsto er petto
e co'la lingua move la dentiera nova
lèsta pe'addentà er tocco der torrone.
Eccola!  la mezzanotte  è arrivata
tutti in piedi grideno in coro:
"'Mo nasce er Santo  Bambinello
gnudo  scarzo  e poverello."
Ecco! è  nato sta zitto!
è bono...bono  ce guarda
e  ce dice: 
"Voi che ancora magnate
anche se la panza dice basta!
Ricordateve fiji miei
e nu' ve scordate
che ce so ancora creature
che stanotte se moreno
de freddo e de fame. 
Sete bòni armeno pe' stanotte!
la robba che sprecate
fate pe' na vorta la carità
a chi stasera  strigne ancora
la  cinta de li carzòni."


franca bassi


 


Senza titolo 1716

  VI PIACE IL CARTONE ANIMATO DI MR BEAN ?  :-)


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16.12.09

Senza titolo 1715


Approfittando di questo clima di dittatura culturale,i soliti farisei e gran sacerdoti del regime attuale,hanno travisato le parole del Presidente dell'IDV Antonio Di Pietro,anzi travisare presuppone la buona fede di chi non capisce,quì invece hanno fatto dire a Di Pietro quello che lui non ha affatto detto.

Che Berlusconi sia l'unico responsabile di questa atmosfera di reattività,è verissimo,Di Pietro ha detto solo questo;

non ha affatto giustificato l'atto di aggressione.

Aurelio

Senza titolo 1714

 




GRUPPO CONSILIARE  ITALIA DEI VALORI


 


Piazza del Comune, 2


Tel 0574 1836364 1836359


Fax 0574 31220


www.comune.prato.it


a.donzella@comune.prato.it


 


 


 


                                                       


AL SINDACO


 


AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE


 


Prato.15/12/2009


 


p.g.


 


Oggetto:DOMANDA D’ATTUALITA’ SULLA NOMINA DI DUE NUOVI ASSESSORI.


 


 


Dal comunicato diramato dall’Ufficio Stampa del Comune nella tarda serata del 14 Dicembre,sono stato  informato della nomina di due nuovi Assessori,rispettivamente all’Urbanistica ed allo Sport.


Queste due deleghe erano prima tenute dal Sindaco,anche se con l’ausilio di due Consiglieri Delegati.


Pertanto la Giunta Comunale di Prato sarà composta da due assessori in più di quella di Firenze.


 


Ciò premesso


 


Chiedo all’A.C.


 



  • Di conoscere l’impegno di spesa mensile inerente il costo totale della nuova giunta.


 



  • Come giustifica questa decisione che comporta un aumento dei costi della politica,  sacrificando risorse per il sociale,in un momento in cui centinaia e centinaia di famiglie  pratesi si rivolgono alla Caritas per ottenere il minimo indispensabile alla sopravvivenza.


 



  • Se trova coerente questo provvedimento, con quanto previsto dalla legge che il Ministro leghista Roberto Calderoli sta proponendo in parlamento,legge che prevede per un comune delle dimensioni di Prato, un numero massimo di otto assessori, esattamente quelli che aveva previsto di nominare il candidato sindaco del Centrosinistra, Massimo Carlesi.


 


 


 


Il Presidente del Gruppo Consiliare dell’Italia dei Valori


 


Aurelio Donzella

14.12.09

Senza titolo 1713

Esprimo solidarietà al presidente Berlusconi. Io voto Italia dei Valori ma non accetto la violenza. Berlusconi è stato votato dal popolo sovrano ed ha diritto a governare fino a fine mandato:


Romilda

13.12.09

Empatia















 





Verde Freschezza te la


te la dedico:


Brescia Antonio.-




empatia




La nostra voce è un’unghia sul vetro


ed innalza lapidi d’affetto


lungo il sentiero della vita,


la lingua è una frusta che schiocca


con arte “consumata”


e le parole puzzano d’insultisordidi


di collera impotente


Uscimmo dalla (presunta) pattumiera familiare


con la poesia mescolata al vomito


per avventurarci nei bagordi


dei melodrammi notturni


e le spalle palestrate


si sono afflosciate nella sconfitta


Frusciamo di vita furtiva


con gli occhi caccolati


dal travaglio di un’insonnia


nel turbolentOceano


che abbiamo dragato così tristemente!


… il giorno ha inizio, con le sue calamità


che discendono saettando dal cielo


e dilaniano come spade;


ma io corro verso di loro


con la DolceMelodia che crea le sfumature


alle macchiepermanenti sul tessuto emotivo


Uno schizzo esce da un tubetto di luce


per illuminare una tela di sangue


come una sillaba dispersa

che entra nella pelle


dall’ultrasuono delle generazioni?!

Abbiamo centrifugato la morte



nell’esteticaOssessionechirurgica



per stare al sicuro sulle sponde della bugia



_ intervallo tra la culla e la bara _



abbiamo ingessato il PensieroSpezzato



nell’illusione di intonacare



i cieli prossimi al crollo…

Stiamo perdendo la connessioneCosmica



obnubilati dal nistagmo pornomediale



nella finta democrazia dello sparlantismo:


ma la coscienza è nel cambiamentoReale



e il cambiamento è nel “movimento-sintonizzato”

 Non porrai mai nulla nel cuore del prossimo



se nulla è nel tuo ».




 

Poesia scritta




da AntonioBrescia il Dom, 13/12/2009 e dedicata a smeraldoeneve



 













Senza titolo 1712

A volte penso come è possibile che esista tanta differenza fra Nord e Sud dell'Italia. In Camoania e soprattutto a Piedimonte Matese (Ce) i semafori non funzionano mai. I proprietari dei cani li fanno ciorcolare in strada senza guinzaglio, soprattutto i residenti delle case popolari. Non sanno che se i loro cani mpordono qualcuno ppoi devopno pagare i danni e che vengono imputati di lesioni colpose? In viA ADLO MORO A PIEDIMONGTE MATESE, POI è SORTO UN SUPERMERCATO MA NON VI è TRACCIA DI STRISCIE PEDONALI se qualcuno viene investito, visto che di lì passano automobilisti che non rispettano i limiti di velocità un pò per ignoranza e un pò per la droga i suoi parenti prossimi possono chiedere risarcimento danni sia al fondo vittime della strada che al comune di Piedimonte Matese.


Ciao da Romilda

10.12.09

Renato Zero, un artista singolare

Un'"affabulazione" sull'incontro di stasera tenutosi allo Iulm di Milano tra il cantautore, gli universitari e i fans.

Bentornato a Milano, Renato, anche se non hai avuto l'accoglienza che ti aspettavi. Non bisognerebbe mai aspettarsi niente. Tu stesso hai esordito paragonando la parola "sicurezza" a "ovvietà, piattume, pigrizia". Ebbene, qui non sei stato sicuro, sei stato colto un po' di sorpresa, ti hanno spiazzato.Esordirei così, se potessi trovarmi a faccia a faccia con lui, adesso. Qualcuno l'avrà seguito per fargli la posta, questa sera. Io non ho voluto. A parte il fatto che sono debilitata e voglio mantenermi in forze per domani. E poi, dato l'umore del Nostro, ho ritenuto più saggio lasciarlo tranquillo, lui aspettava altre persone, non noi. Non i "soliti noti".

Insomma l'incontro allo Iulm di Milano si è rivelato, da questo punto di vista, al di sotto delle aspettative: sala mezzo vuota, e quel mezzo riempito in gran parte di fans. E lui, giunto col solo fido Giorgio Lamberti (ma mi hanno poi riferito che Roberto e Mariano aspettavano fuori, li hanno incrociati tutti e quattro, più tardi, in via Montenapo...), era aggrondato già all'ingresso, alle 16 circa. Ha deplorato moltissime volte l'assenza degli studenti universitari, voleva domande diverse dalle solite, ha manifestato una intenzione di comunicare e di essere stimolato a mio avviso in gran parte sincera; non so, forse parlo da fan accanita, ma a me sembra molto assetato di umanità autentica, al punto che, quando sono riuscita ad afferrare quel microfono per rivolgermi a lui (dalla terza fila, vicinissima!), all'inizio sono scoppiata a ridere e me ne sono scusata (replica: "Ma sai, io è dall'inizio che rido!!!". Mi è tornata alla mente quella battuta di Montesano: "C'è chi piange di gioia, e io rido di dolore!"). Ma poi ho tenuto a informarlo che, benché non (più) studentessa, lo ero però stata, e ora sono prof, con alcuni studenti al seguito ("Braaaavaaaa!", mi ha elogiato col suo vocione da camionista), l'ho informato di un prossimo ciclo di incontri dove ci sarà spazio per una sua monografia e gli ho espresso il mio provocatorio compiacimento nel vederlo così imbizzito (ed è lì che mi ha corretto con "Nooo, dispiaciuto! Ma per loro che non ci sono e che si sono persi la possibilità di dialogare con l'artista che non è solo spettacolo ma anche vita ecc."). Ho replicato, o meglio, ho cercato di replicare che proprio questa sua reazione era la cifra del vero artista, ma lui era irrefrenabile e non sono più riuscita a reinserirmi nel mare magnum di ricordi di Mastroianni, Panelli e Valori a Castoglioncello, del suo innamoramento per Dalì ignorando all'inizio chi fosse, e così per Pasolini passando dai detenuti/detenute di Sollicciano dove si è intrattenuto anche con trans brasiliane che gli hanno comunicato la loro difficile situazione. Renato ha lamentato la scarsa attenzione verso gli artisti da parte del pubblico/cultura italiana in generale, e finalmente ha chiarito il suo pensiero su certi temi scottanti. E' stato molto bravo, sensibile. Si è scagliato con parole di rara efficacia contro il consumismo e il voyeurismo televisivi che involgariscono il sesso "mentre io sono... pùdico (come ha detto) o pudìco (come ha chiesto)", e, alla mia risposta: "pudìco", ha borbottato: "Aoh me cambiate tutti gl'accenti, prima si diceva èdile e mo' se dice edìle, poi pùdico e adesso pudìco...". Le battute servono sempre a smorzare un clima che soprattutto nella seconda parte è diventato davvero incandescente. Insomma Renato ha proclamato a chiare lettere che la trasgressione, "che poi non ho capito mai chi fosse il trasgressore", come la intendevano quelli della sua generazione era l'esatto contrario dell'appiattimento attuale, dove si mostrano vicende anche crude e violente (non è mancato un appello accorato contro gli stupri e l'abuso del corpo femminile) in modo del tutto decontestualizzato e "appiattito", senza nessun rispetto per chi le vive, per gli spesso disgraziati protagonisti, deprivati del loro dramma e della loro umanità. Un degrado che infierisce sulla solitudine delle famiglie, e qui si riferiva proprio a quelle dei personaggi coinvolti in torbide vicende: "Bisogna conoscere i disperati, i trans, le persone per poterle capire e non esibire". Non così ovvio come potrebbe apparire, se ci riflettiamo.

E tutto va detto ma non tutto nello stesso modo, volgare, violento, disumano. "Perché tutto resta così in superficie? E poi che si fa, si va al confessionale di Vespa?". Non si trattava di una semplice boutade, mi è parso davvero angosciato. E voleva sapere se 'sti giovani sono davvero intenzionati a ricercare un senso. "Altrimenti non chiedano aiuto, peggio per loro", ha sentenziato, duro.Se è questo l'andazzo, "che è, la cultura attuale?" ha domandato al disorientato interlocutore che avrebbe dovuto moderare il dibattito divenuto presto monologo... "Il mondo si sposta a destra? Allora, mi scanso!". Applausi.

Ognuno deve rimettere in moto la coscienza (intendeva l'interiorità), perché solo quest'ultima sa discernere la parte buona dell'altro (qui alludeva alla fiducia, a non seguire le apparenze, a considerare il prossimo nella sua interezza ecc.). Il contrario di quanto avviene oggi, in tempi di strani razzismi riemergenti. "E la coscienza non è solo la fede religiosa, anche perché poi le fedi devono confrontarsi tra loro e cercare le analogie, che esistono" ecc. Renato ecumenico. Ma non ipocrita né accomodante.

Poi, a un certo punto, gli studenti si sono materializzati. Mica tutti, eh. Alcuni erano zerofolli "camuffati". Altri provenivano effettivamente dallo Iulm, e Renato li ha invitati sul palco con lui, e a quel punto avrebbe gradito un interscambio tra noi fans e loro. Ma, da subito, la faccenda si è trasformata in un faccia a faccia tra gli studenti e Renato, a volte con accenti decisamente sulfurei, soprattutto quando è intervenuto Riccardo Vitanza, il convulso responsabile dell'ufficio stampa, che si è praticamente impadronito del microfono per una buona mezz'ora lagnando la scarsa preparazione di certi universitari e la leggerezza con cui vengono trattati alcuni artisti. Che era anche vero, ma sarebbe stato opportuno lasciar spazio ai diretti interessati più che alle sue intemerate (io avrei voluto chiedere ai ragazzi cosa ne pensassero della famigerata lettera di Celli, rettore dello Iulm romano, nella quale si esortava il figlio a lasciare l'Italia...), infatti poi i ragazzi si sono reimpossessati della scena, con Renato visibilmente felice di star in mezzo a loro. Quando è emersa un'altra novità: sembra che l'incontro fosse stato poco pubblicizzato, il moderatore ha borbottato che l'avevano previsto per novembre poi era slittato per ragioni tecniche e oggi era l'ultimo giorno utile per la sessione d'esami ecc. Non una splendida figura. Al punto che Renatino, un po' nel pallone, si è rivolto ai ragazzi riconoscendo: "Stando così le cose, io vi chiedo scusa". Ma il senso di trascuratezza e d'improvvisazione che permeava l'evento non gli è sfuggito: "E la prossima volta - ha ghignato, ironico ma non troppo - io con me vorrò soltanto loro (indicando i ragazzi) e non altri", alludendo ai docenti che non l'avrebbero valorizzato. Questi ultimi lo guardavano talvolta come un bimbo bizzoso. Renato ogni tanto i capricci li fa, però è autentico. E questo secondo me lo assolve ampiamente. Sarà che gli voglio troppo bene, ma quando rivendica la sua caratura d'artista, il suo bisogno quasi fisico di contatti umani, io sono disposta anche a lasciarmi trascurare come fan. E se volete "cogliere" qualcosa di lui, non contate troppo su giornali e riviste, spessissimo sbagliano prospettiva e ne fraintendono il pensiero. Ascoltate le sue canzoni, in primis; perché lì c'è veramente un uomo che poco riesce a scindere dall'artista. E poi, quando ne avete la possibilità, sfruttate occasioni come queste. Che difficilmente si dimenticano, Renato l'ex travestito è quello che ha meno maschere di tutti...



(Nelle foto, dall'alto in basso, alcuni momenti della serata milanese: Renato con gli studenti, la sottoscritta con l'amica Graziana e altri due scatti dell'artista... dall'espressione molto eloquente!).

8.12.09

lettera ai padri che ...

é l'otto di dicembre del 2009 qui sulla Terra.
Ugo Arioti
Padre,
comprerò il mio scampolo di terra, la mia abitazione, mi farò una famiglia. La famiglia ! No, padre, non vorrò mai, proprio, essere come te. Se non ci lasciavi soli in quell'inferno di debiti forse ora non avrei sposato una che non capisce niente di sentimenti e di amore, una idiota che crede di sapere tutto solo perché sa fare quello che le dicono di fare (serva) e che cerca sempre chi giustifica le sue cazzate! Una che non sa fare l’amore, non sa fare la moglie e nemmeno la madre. Una come cazzo le capita è …. Frigida, come il cuore di un Iceberg sopra il Circolo Polare Artico. Povero figlio mio.

Ma tu non devi preoccuparti più per me, papà, io ritroverò l’amore e  la mia donna, una vera donna con tutti i sentimenti al posto giusto, e ci ameremo liberamente e per sempre. Ovunque tu sia sappi che ti ho voluto bene, per quello che non ti è mai interessato, nella vita, è già abbastanza.

Solcherai mille universi pur di ritrovarti,difficile! Ma, se ce la farai non ti abbandonare mai più a stupide diatribe con te stesso, senza costruire e distruggere come hai sempre fatto. No! Basta! Mai più, giuralo.

Io ho capito cosa realmente importa in questa vita. Non sono i soldi, non è la causa rivoluzionaria, non è una bella scopata …. no. Solo un amore e un figlio. Alex è la cosa migliore che ho mai stretto tra le mie braccia.  Intorno a me, a noi, vedo solo esseri umani guidati esclusivamente dall'istinto di uccidere la bellezza e l’amore per delle guerre del cazzo che procureranno morte e distruzione. Vorrei gridare loro: State sbagliando tutto. Ma, illusi dal potere e dai finti Dei capitalistici, muoiono come formiche senza rendersi conto dell’inganno .... Senza amore!

Dio mio!?!

Senza titolo 1711

  L'AVETE VISTO IL FILM LO SCOCCIATORE ?  :-)
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7.12.09

Quelle piccole morti quotidiane

 


Vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo, vivere ogni giorno come se fosse l'unico. Quale disperazione, quale noia, quale nostalgia ed attaccamento alla vita, da quando il mio ultimo giorno bussa alla porta ogni mattina ed ogni notte, con la sua missiva d'addio tra le mani e fiori bianchi tra i capelli. Quale mancanza di gioia, nell'alzarsi al mattino, spazzolare i capelli priva della felicità dell'abitudine. E quella pochezza di senso che si impadronisce di me, quando ogni gesto diviene potenzialmente unico, potenzialmente l'ultimo, spoglio della bellezza della routine. Privata dell'incanto della distrazione, del piacere dell'attesa di tempi migliori, di un futuro incerto, di un domani possibile. L'attaccamento alla vita fugace, l'urgenza disgraziata di un unico giorno, di un ultimo giorno, la prepotenza dell'allarme di perdita, quanto mi derubano, per ogni istante che passa, della delizia della mia monotonia. Dimenticare le chiavi di casa con la certezza che avverrà ancora, rinunciare alla panna sul caffè perchè domani ne avrò il tempo, la sicurezza del rimandare, dell'aspettare, del fare piano, del non far rumore, del vivere lento. Vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo, vivere ogni giorno come se fosse l'unico. E non concedersi più il tempo di fermarsi ad interpretare le nuvole e i suoni, ed a fare progetti. Non posso cedere, non posso crederci, non devo piegarmi. Ribellarsi, alla fugacità dei giorni, alla vita precaria, al cogliere l'attimo. Sia maledetto, quell' angoscioso carpe diem. Se la vita mi priva della quiete dell'attesa, io non sono più nulla.

Vivere ogni giorno come se fosse il primo, vivere ogni giorno come se fosse uno.




Parole e pensieri da MariLouLou, casa mia: http://trattidanima.splinder.com

Senza titolo 1710

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